FORUM PROMOZIONE, PARLA IL TORMARANCIO: “ARRIVIAMO A 45 PUNTI E POI VEDIAMO…”

FORUM PROMOZIONE, PARLA IL TORMARANCIO: “ARRIVIAMO A 45 PUNTI E POI VEDIAMO…”

Con quasi due terzi di campionato ormai alle spalle un primo bilancio lo si può stilare.

Il primo anno di matricolato per il Tormarancio ha certamente connotati positivi e per definirli e cercare di capire come evolverà il progetto shangaino abbiamo coinvolto in un forum redazionale uno dei due presidenti, Daniele Giovannoni, ed il direttore generale del club, Remo Diana.

Ne è nata una conversazione spontanea, limpida, quasi familiare, come è nello stile di una realtà costruita su principi morali quasi desueti nel calcio che viviamo, ma ferma nel coltivare ambizioni e propositi importanti.

 

Il Tormarancio reca un nome che sa di calcio antico, di quei tempi in cui le partite tra le società storiche di Roma richiamavano migliaia di spettatori.

E’ possibile ricreare quelle atmosfere ai giorni nostri?

Giovannoni: “A mio avviso, dipende da noi stessi.

Dobbiamo rimetterci tutti in gioco e cercare di rigenerare quella passione scemata per colpa della crisi e di alcuni comportamenti che non hanno nulla a che spartire con lo spirito del calcio.

Noi seguiamo una filosofia ben precisa: nella nostra squadra solo un paio di giocatori percepiscono rimborsi e, nonostante questo, li vedo allenarsi tutti con il sorriso sulle labbra”.

 

Come si fa a coinvolgerli in un contesto del genere?

Diana: “Quando i ragazzi vengono e gli fai un discorso onesto e semplice, la maggior parte aderisce con entusiasmo.

Chi viene qui sa che non avrà un tornaconto personale, ma indosserà questa maglia per il semplice gusto di giocare a pallone”.

 

Cosa rappresenta per voi il Tormarancio?

Giovannoni: “Anch’io ho giocato in queste categorie ed ho chiuso qui la mia carriera agonistica.

Per me è il Tormarancio è una fede.

E’ come innamorarsi di una donna e farsi trascinare dalla passione”.

 

Un valore aggiunto: Andrea Bussone.

Quale aggettivo dareste al tecnico?

Diana: “Si tratta sicuramente di un uomo deciso.

Sa cosa vuole e riesce sempre ad ottenerlo senza alzare i toni.

Personalmente non l’ho mai visto tentennare ed avere questa fermezza a soli trentatre anni è davvero incredibile.

E dire che di tecnici ne ho conosciuti…”.

Giovannoni: “E’ un ragazzo umile, ma allo stesso tempo ambizioso.

Bussone è sempre stato al posto suo, ma è anche uno capace di guardare l’obiettivo.

Lui pensa al futuro, non al presente.

Abbiamo attraversato un paio di fasi negative in questa stagione e l’ambiente del Tormarancio ha cominciato a borbottare.

Qualcuno mi diceva che il mister non era pronto ad allenare in Promozione, ma posso garantirvi che il mister non è mai stato in discussione.

Lui è uno shangaino doc.

Inoltre è una persona pura, limpida.

Un esempio?

Tempo fa, mi ha confessato che il suo sogno sarebbe cimentarsi nel settore giovanile.

Allenare i ragazzi gli piacerebbe moltissimo”.

 

Un fattore limitante: il campo.

Giovannoni: “Per ora siamo ospiti del presidente Ulisse, un amico, al Villa dei Massimi.

In futuro potremmo restare lì o trovare altre soluzioni.

Abbiamo alcune alternative allo studio”.

 

Nel discorso rientra anche il campo Omi?

Giovannoni: “Ci piacerebbe molto e ne stiamo discutendo anche con il titolare del campo.

Come accennavo prima, non è però l’unica pista.

Ne stiamo considerando anche altre nel quadrante sud della Capitale”.

 

Che valenza ha avuto per voi l’arrivo di Antonelli?

Giovannoni: “E’ stato molto importante, perchè è la dimostrazione che quello del Tormarancio è un progetto valido.

Con Stefano ci siamo intesi immediatamente, è un professionista al 100% e si allena con un entusiasmo ed un’attenzione incredibili.

Per lui abbiamo dei progetti anche per quando deciderà di appendere gli scarpini al chiodo, ma è sin troppo prematuro parlarne…”.

Diana: “Condivido ed aggiungo che i ragazzi vengono volentieri da noi, perchè all’atto della firma noi consegnamo loro anche il 108, a testimonianza del fatto che qui da noi nessuno viene fatto prigioniero ad oltranza, ma tutti vengono lasciati liberi di esprimersi”.

 

Parliamo di obiettivi futuri.

Giovannoni: “Il desiderio di crescita c’è ed è innegabile, però dobbiamo volar basso.

Questo può essere considerato un anno di rodaggio, ma noi stiamo già lavorando al di là del presente.

Non nascondo che il lavoro verrà svolto anche alla luce di quello che sarà il risultato finale dell’attuale stagione.

A quel punto ci metteremo seduti e pianificheremo la prossima annata, partendo dai presupposti abituali, quindi niente cifre iperboliche, ma largo ad un gruppo con solide basi morali”.

Diana: “Abbiamo la volontà di costruire un settore giovanile che sia totalmente identificato con il quartiere.

Io credo che ci sarebbe la fila per giocare con il Tormarancio.

Quest’anno ho dovuto insistere un po’ per creare un under 19 ed ora ci stiamo prendendo ottime soddisfazioni con questi ragazzi.

Alcuni di loro possono tornare molto utili alla prima squadra”.

 

Il calcio attraversa un periodo di crisi in perfetto accordo con tutti gli altri aspetti del vivere quotidiano.

A vostro avviso, i protagonisti in campo se ne sono resi conto o inseguono ancora i rimborsi di un tempo?

Giovannoni: “Attraverso il calcio sto personalmente dando lavoro ad alcuni calciatori.

La vita gira intorno al lavoro ed è bene che i ragazzi capiscano in fretta che il calcio, prima o poi, finisce, mentre il lavoro ti dà la possibilità di renderti indipendente.

Con la mia azienda ho la possibilità di dare posti di lavoro.

Stefano è uno di questi, lui si è fidato subito di me.

Ha avuto fiducia nelle nostre persone, giudicandoci seri e questo potrà essere da traino anche nei confronti di altri in futuro”.

 

In passato non sono mancate però le difficoltà per voi.

Mi riferisco anche all’aspetto comportamentale.

Giovannoni: “Con l’altro presidente Roberto Cavalli e con Remo Diana abbiamo lavorato moltissimo sotto questo profilo.

In passato avevamo grossi limiti caratteriali ed in campo ci si stava diversamente.

Francamente lo scorso anno la gestione era un po’ “corsara”, mentre ora il quadro è cambiato.

Abbiamo svolto incontri con i ragazzi, fissando dei paletti categorici e da quel momento non ci sono state più espulsioni”.

Diana: “Il comportamento è sempre alla base del rendimento di una squadra.

Non dobbiamo e non vogliamo dare vantaggi agli avversari.

Mi piace sottolineare come tutti si siano adeguati alle indicazioni della società, nonostante nella magior parte dei casi non percepiscano un euro di rimborso.

Questo è un grande segnale.

Episodi come quello legato ad Indorante non vogliamo viverli mai più”.

 

Non solo Antonelli, il Tormarancio sta mettendo in mostra dei buonissimi giocatori.

Diana: “Tutti i ragazzi stanno facendo bene, ma una menzione particolare la darei a Fasulo, Nunzi, Pellutri ed ovviamente a Buongiorno”.

L’attaccante calabrese si sta rivelando una piacevolissima sorpresa.

Giovannoni: “Si è trasferito recentemente a Roma ed ha aderito al nostro progetto.

E’ un vero trascinatore, abbina qualità a potenza e sta segnando grappoli di gol”.

 

Da domenica Antonelli rientrerà dalla squalifica.

I due possono coesistere?

Diana: “A mio giudizio sì, anche se questo costringerà probabilmente ad un cambio di modulo.

Peccato perchè questo probabilmente costringerà il mister a dirottare Palombi sulla corsia”.

 

In vetta al vostro girone c’è il Serpentara Bellegra Olevano.

E’ la squadra migliore, a vostro avviso?

Diana: “Credo di sì, hanno un attacco impressionante e penso che alla fine sarà la formazione di Lucidi a vincere.

Secondo me, loro ci sono superiori, mentre con le altre ce la giochiamo”.

 

Voi invece siete attualmente a metà classifica.

Cosa vi aspettate dalla fase finale del campionato?

Giovannoni: “Molto sarà legato alle prossime cinque partite.

A fine marzo getteremo le basi per il nostro futuro e da questo punto di vista molto è legato al risultato sportivo.

Se per allora avremo superato la soglia di sicurezza dei 45 punti, allora proveremo a spostare verso l’alto l’asticella.

D’altronde, noi siamo ambiziosi per natura e magari l’appetito vien mangiando…”.