FREGENE: MISSIONE REMUNTADA COMPIUTA. CAPUTO: “E’ UNA BELLA SCOMMESSA”

FREGENE: MISSIONE REMUNTADA COMPIUTA. CAPUTO: “E’ UNA BELLA SCOMMESSA”

A cura di E. A. Graziano

Remuntada.

Il Fregene di mister Caputo batte per 2 a 0 il Nettuno di mister Catanzani, ribaltando il risultato dell’andata degli ottavi di Coppa Italia e conquistando con merito un posto nei quarti della competizione.

“Siamo stati bravi a mantenerla aperta all’andata – ci racconta il tecnico soddisfatto a fine partita – e oggi abbiamo mostrato tenacia nell’inseguire il risultato e consapevolezza delle nostra capacità, contro una squadra molto ben attrezzata ed allenata come quella del Nettuno“.

Mister aldilà del risultato che le consente di passare il turno, l’altro aspetto positivo è che oggi anche la difesa sembra aver retto bene, non subendo alcuna rete.

Spesso il vostro problema infatti, non ha riguardato la fase offensiva, ma il reparto arretrato.

Possiamo dire che il peggio è passato?

“Senza alcuna dietrologia di zemaniana fattura, una squadra particolarmente votata all’attacco è facile che possa subire goal per qualche distrazione.

A maggior ragione se il gruppo è molto giovane.

Il parco attaccanti di cui dispongo è davvero un punto di qualità e forza di cui è difficile privarsi, però è vero che i ragazzi stanno lavorando bene e quindi sono anche più attenti”.

Cosa significava qualificarsi oggi ai quarti in casa Fregene?

“La Coppa Italia non era un obiettivo.

D’accordo con il presidente ed il direttore, volevamo far bella figura ed usare la competizione come l’occasione per dare più spazio ai ragazzi che giocano meno in campionato, tant’è che persino oggi ho schierato ben 6 under.

Certo è che come si dice notoriamente “l’appetito vien mangiando” e quindi per usare un altro proverbio, “mai dire mai!” “.

Chi tra le avversarie qualificate teme di più?

“Sono tutte molto forti.

Posso dire con tranquillità che siamo la Cenerentola dei Quarti di Coppa.

Le temiamo tutte, ma non ci precludiamo nulla perché non abbiamo nulla da perdere”.

A fine partita lo spirito nello spogliatoio com’era, Mister?

“I ragazzi erano soddisfatti ed euforici.

Ho detto loro di godersela il giusto e di pensare già da domani alla trasferta di domenica contro l’Almas”.

Il Campionato che state disputando è molto equilibrato: ci sono 9 squadre nel giro di 5 punti.

Lei ha sempre dichiarato come obiettivo la salvezza, ma in virtù di come stanno andando le cose avete qualche ambizione in più?

“L’obiettivo ad oggi resta la salvezza.

Il progetto della società è un progetto pluriennale che punta alla crescita di un gruppo giovane.

I ragazzi stanno maturando velocemente e la salvezza potrebbe essere ad un passo.

Siamo in un buon momento, ma il rischio di quando si allena un gruppo giovane è la volubilità: i giovani sono capaci di grossi slanci sia in positivo che in negativo”.

Il segreto di allenare un gruppo giovane come il suo, quindi qual è mister?

“Bastone e carota.

Bisogna saper coniugare l’aspetto del rimprovero con quello del premio”.

Se la sente di definire la vittoria del Campionato come un sogno?

“Non mi faccia dire ciò che non voglio dire (ride).

Facciamo così: è una scommessa”.

E scommettere qualche volta è bello quanto sognare: aleatorio è l’esito di una scommessa e il gusto è nell’attesa.