GAGLIARDUCCI: “IL CALCIO E’ DI TUTTI, MA NON E’ PER TUTTI…”

GAGLIARDUCCI: “IL CALCIO E’ DI TUTTI, MA NON E’ PER TUTTI…”

La notizia della sua separazione dalla Lupa Castelli Romani ha innescato un vero e proprio terremoto nel nostro ambiente.

Da circa ventiquattro ore Cristiano Gagliarducci non è più il tecnico della formazione castellana.

Nessun rancore, però.

Smaltite le scorie di una giornata certamente tumultuosa, il Vichingo decide di dire la sua, ma nel suo tono non trapela fastidio.

A dispetto della vis pugnandi che da sempre caratterizza il suo modo di essere sul terreno di gioco, l’ormai ex tecnico dei castellani parla con serenità dell’inaspettato epilogo di una storia comunque straordinariamente intensa e si apre con fiducia al futuro.

 

Gagliarducci, cosa è accaduto?

“Non desidero entrare nello specifico, nè accusare nessuno.

Sono sereno e posso dire di essermene andato con due vittorie all’attivo.

Non male per un tecnico, di questi tempi.

Credo di essere nel giusto.

Nella vita ho commesso anch’io degli errori: quando ero giocatore, mi è capitato di discutere con l’allenatore in maniera anche accesa, poi però la cosa finiva lì

Ormai sono arrivato alla convinzione che il calcio è di tutti, ma non è per tutti…”.

Non le mancherà la panchina?

“No, anzi sfrutto l’occasione per dire che sono libero di accasarmi altrove, se qualcuno ha fiducia nelle mie qualità”.

Scusi, ma non è vietato da regolamento?

“Lo credevo anch’io, poi ho avuto rassicurazioni da Marco Bevilacqua (il segretario generale della Lupa Castelli Romani, ndr) che ieri ha contattato la Lega.

Gli è stato detto che, avendo io rescisso consensualmente con la società ed avendo rinunciato al compenso stagionale, sono libero di accasarmi ovunque.

Questo perchè non si è ancora disputata la prima partita di campionato.

Non ero a conoscenza di questa normativa, meglio così”.

Lei viene da due grandi stagioni, prima in D a Genzano e poi a Frascati con la Lupa degli “Illegali”.

Che tipo di progetto valuterebbe per il futuro?

“A me piace molto allenare e non ho la presunzione di sentirmi arrivato o pronto per chissà quale categoria.

Hanno tutti un’idea di Gagliarducci, ma in realtà io sono una persona umile e consapevole che al mondo c’è sempre da imparare.

Prenderei in considerazione anche una chiamata dall’Eccellenza, a patto che ci sia alle spalle un progetto ambizioso e serio”.

Ha un ultimo messaggio da dedicare alla Lupa?

“Le nostre strade si sono divise ed è ua cosa che nel calcio può accadere.

Non porto rancore a nessuno, anzi ci tengo a ringraziare il presidente Virzi ed il direttore generale Rosato.

A quest’ultimo sono legato da una profonda amicizia ed i rapporti rimarranno invariati con lui e con tutti gli altri.

Ora attendo nuove sfide e ringrazio la mia compagna, Laura, che sa sempre trasmettermi equilibrio e serenità.

Cosa che ha fatto anche ieri”.