A cura di Roberto Matrisciano
Un inizio di campionato non certo dei più facili per il Guidonia, contraddistinto dai molti infortuni e da un attacco ancora non al meglio della condizione. Ma la vittoria in extremis con il Città di Monterotondo ha dato enorme fiducia e punti pesanti ai tiburtini, che nonostante tutto non distano molto dalla vetta. E il tecnico Paolo Mariani, in attesa di recuperare i lungo degenti, carica il gruppo sottolineandone la propria forza.
Rispetto alle buone aspettative, c’è stato un inizio di stagione non proprio esaltante.
La vittoria in pieno recupero con il Città di Monterotondo potrà cambiare qualcosa?
” Purtroppo il nostro inizio è stato caratterizzato e influenzato dai troppi infortuni, occorsi anche a giocatori che sarebbero partiti subito titolari.
Quest’anno in rosa abbiamo 17-18 giocatori nuovi, e già questo richiede tempo per trovare il giusto affiatamento.
Se ci si mettono anche contrattempi di natura fisica, è normale trovare delle difficoltà di gioco e risultati, almeno fin da subito.
Un po alla volta stiamo recuperando qualche elemento, e iniziamo anche a carburare”.
Dunque l’inizio balbettante è riconducibile solo a questo fattore?
” Secondo me è la spiegazione principale.
In quindici anni che alleno non mi è mai capitata una sfilza di infortuni di questa portata.
Quasi nessuno ha avuto problemi muscolari, dunque il nostro staff non è responsabile di nulla.
Sono stati quasi tutti incidenti casuali, derivati da traumi conseguenti a contrasti o falli ricevuti.
Perciò ci vuole ancora più tempo nel recupero, in quanto sono tutti problemi con almeno un mese di degenza.
Entro una trentina di giorni dovremo recuperare anche Bartoli e A.Deodati.
Intanto dal Montecelio è arrivato un giovane e importante innesto.
Si tratta di Sefuli, classe ’94, che Domenica ho fatto già esordire da titolare”.
L’attacco sta faticando molto, in compenso la difesa regge bene. Questo vi ha permesso di non allontanarvi troppo dalla vetta.
Ci può essere anche un problema tattico lì davanti, o è solo questione di poca brillantezza?
” Sicuramente ci sono ancora degli schemi da metabolizzare meglio.
Il rientro di Fiorelli sarà determinante, e già Domenica ne abbiamo avuto un assaggio con il gol vittoria al 91′.
Poi c’è un giocatore del calibro di Trombetta, reduce da una stagione in cui ha fatto una valanga di gol, – 28 con la maglia del Subiaco – che anche se ha segnato due reti, ancora si deve sbloccare definitivamente.
Come diceva lei, per fortuna le difficoltà offensive sono state compensate bene a livello difensivo.
Facciamo molto bene questa fase, e avere lì dietro giocatori come il nostro portiere Ruggini e Chianelli, non è da tutti in questa categoria”.
Questo Guidonia può davvero puntare in alto?
” Si, io ci credo ad un campionato importante da parte nostra.
Ho a disposizione un ottima squadra, che saprà dire la propria.
Ripeto, gli infortuni ci hanno condizionato, e quando recupereremo tutti gli effettivi saremo in grado di competere con chiunque.
Negli scorsi anni ero impegnato nel girone C, che era solito essere il più difficile.
Mentre quest’anno posso dire che nel girone B sarà una lotta vera e propria, è un girone molto equilibrato.
Testimone di tale equilibrio è la stessa Valle del Tevere, che nonostante sia la favorita ed è un gradino sopra le altre, ha già lasciato alcuni punti per strada.
Noi, comunque, non ci sentiamo tanto inferiori neanche nei loro confronti”.
Allenare una piazza importante e dal glorioso passato come Guidonia, e in più con dei calorosi tifosi a sostenerla, rappresenta una pressione difficile da gestire? O è più grande la gioia di allenarla?
” Sono molto contento di poter allenare il Guidonia.
Ho tanta voglia di raggiungere degli importanti obiettivi insieme alla società e ai tifosi.
E’ vero, ha avuto momenti importanti, che ora sono un po svaniti, ma lavoriamo per riportare questa piazza dove merita.
Sono abituato alla passione dei tifosi e dalla pressione che ne può derivare.
Ho allenato il Serpentara, e tutti conosciamo con quale spirito e calore i loro sostenitori supportano la squadra.
Sarà una motivazione per fare ancora di più”.
Con il Cantalice potrà essere la partita della svolta?
” E’ un match molto importante e al tempo stesso complicato.
Il Cantalice, mi dicono sia una squadra molto quadrata, difficile da affrontare.
Questo avviene soprattutto in casa loro, mentre in trasferta non sempre hanno avuto lo stesso atteggiamento.
Dovremo essere bravi a sfruttare il fattore campo, perchè superare un avversario così ostico, potrebbe rappresentare la vittoria della svolta.
Spero di recuperare Fiorelli, che ha una caviglia gonfia, ed è in forse”.
Indipendentemente dal ruolo, qual’è o quali sono i calciatori che possono fare la differenza sul profilo tecnico e psicologico?
” Tecnicamente Chianelli è un giocatore importante, ha qualità e fa la differenza.
Mentre Fiorelli è quello che per doti caratteriali ha le caratteristiche da leader”.