Foto su www.Tivolicalcio1919.it
A cura di Roberto Matrisciano
Promozione Girone B
Sotto il profilo personale per Cosimo Recchia è stato un inizio di stagione positivo, che gli è valso la vittoria nel sondaggio sul nostro sito come “Top Player” del sesto turno. Dopo il grande girone di ritorno nello scorso campionato con la maglia dello Spes Poggio Fidoni, il talento pugliese ha cambiato maglia, passando in una piazza importante e prestigiosa come quella di Tivoli, affamata di successi e con una grande voglia di rilancio, musica per le orecchie dell’attaccante, che nella sua Puglia esordì in Serie D a 18 anni con la maglia del Nardò, davanti a ben 5000 spettatori contro il Monopoli.
Intercettato dai nostri microfoni, ecco le dichiarazioni della punta classe ’93, alla vigilia della difficile trasferta romana con il Grifone Gialloverde.
Cosimo,tu sei nel Lazio da soli due anni e nonostante questo già ti sei fatto un nome, riuscendo poi a vincere anche il sondaggio sul nostro sito.
Sei stato sorpreso da questa votazione ?
” Sinceramente si, perché sono qui da poco tempo e non è mai facile farsi conoscere ed apprezzare subito in un posto nuovo.
Sono riuscito a legare con tante persone grazie anche al mio carattere molto socievole.
La vittoria nel sondaggio dimostra anche che la gente mi rispetta e questo mi fa molto piacere “.
Qual’è il tuo giudizio su queste prime giornate di campionato ?
” A livello personale sono abbastanza soddisfatto anche se penso sempre che potrei ottenere molto di più, d’altronde noi attaccanti siamo fatti così.
Per quanto riguarda invece la squadra, diciamo che siamo partiti con molti alti e bassi, ma questo non mi preoccupa e con il tempo ci sarà modo di migliorare.
La vittoria con la Vigor Perconti ad esempio, è stata una vera e propria vittoria di squadra, ottenuta mettendoci quel qualcosa in più sul lato caratteriale, caratteristiche essenziali quando ti ritrovi a giocare partite così maschie.
Invece solo una volta siamo stati dominati, e questo è successo nel match casalingo perso con il Vis Subiaco.
Per il resto ce la siamo sempre giocata a testa alta, compresa la partita con il Cantalice persa per 5 a 1, nella quale sbagliammo il rigore del vantaggio e restammo in partita fino a venti minuti dal termine, creando tantissime palle gol prima di crollare nel finale “.
È ancora presto per parlare di obiettivi o di quale possa essere il vostro campionato ?
” La cosa certa è che noi vogliamo raggiungere la salvezza il prima possibile e di questo ne sono molto fiducioso, perché vedo un bel gruppo, composto da ragazzi che hanno tanta voglia e che danno tutto quanto ogni volta che scendono in campo.
Questo è un girone equilibratissimo, dove i pronostici sono smentiti puntualmente.
Nessuno è ancora in grado di fare la differenza e per tutte le squadre ogni Domenica è sempre una vera lotta.
Solo dopo aver raggiunto la salvezza potremmo pensare a toglierci qualche bella soddisfazione, ma l’obiettivo principale della società è quello di rimanere nella categoria, anche se, come dice la storia, questa è una piazza che ne merita ben altre “.
A proposito, tu che vieni da una regione appassionata di calcio come la Puglia, che impressioni ti ha fatto la tifoseria del Tivoli ?
” C’è tanto seguito, i tifosi sono molto appassionati e vicini alla squadra.
Questo crea anche un po di pressione, ma a me piace molto, perché avere un certo seguito anche in una categoria come la Promozione ti da grande carica e una forte emozione.
Dunque, se questo vuol dire subire anche un po di critiche o avere delle aspettative migliori, ben vengano perché io adoro questi ambienti e non potrebbe essere diversamente viste le mie origini pugliesi.
Per rendere l’idea feci il mio esordio in Serie D a 18 anni in un Nardò-Monopoli davanti a 5000 persone, e non nascondo che mi tremarono le gambe dall’emozione “.
Quali differenze principali hai trovato tra il calcio pugliese e quello laziale ?
” Come accennavo, lì c’è un calore indescrivibile sugli spalti, derivato forse da un senso di appartenenza maggiore rispetto a tante altre regioni.
Anche qui ci sono tifoserie e piazze importanti, ma con il Sud sotto quel punto di vista c’è ancora qualche differenza.
Forse c’è meno differenza sotto l’aspetto tecnico, anche se la qualità della Promozione e dell’Eccellenza pugliese è molto alta, come dimostrano i risultati degli ultimi anni “.
Da quanti anni sei nel Lazio ?
Ambisci ancora a giocare in qualche categoria superiore ?
” Sono circa due anni.
Quando ero in Puglia speravo ed ambivo a giocare in palcoscenici importanti, ma poi ho avuto qualche problema fisico di troppo che mi ha impedito di esprimermi con continuità, ma con questo non voglio appellarmi alla sfortuna o a qualsiasi altro fattore se non sono riuscito a sfondare.
Ero semplicemente amareggiato perché vedevo ragazzi che non erano superiori a me, fare più strada, e avevo pensato di smettere “.
Fino a che, una volta arrivato qui, incontrasti un famoso dirigente…
” Arrivato qui nel Lazio non conoscevo nessuno, e come tutti i ragazzi che si trovano all’improvviso lontano da casa non è mai facile.
Poi incontrai Franco Tempesta, la prima persona che conobbi realmente e che si è occupato di me facendomi ritornare la voglia di giocare.
Prima c’è stata la possibilità di tornare a giocare in Prima Categoria e poi mi ha portato in Promozione nello Spes Poggio Fidoni, dove lo scorso anno realizzai tredici reti in campionato, rilanciandomi anche sotto il punto di vista personale.
Il bruttissimo incidente di cui è stato vittima fu un duro colpo, perché per me è come un secondo padre e sono molto affezionato a lui.
Naturalmente lo sento ancora e gli sarò sempre grato per quello che ha fatto “.