INTERVISTA A IVANO COCCO, IL BOMBER PIU’ FORTE DEGLI INFORTUNI

INTERVISTA A IVANO COCCO, IL BOMBER PIU’ FORTE DEGLI INFORTUNI

a cura di Massimo Confortini

Giocare un grande girone d’andata, con medie realizzative altissime. E doversi fermare sul più bello per un brutto infortunio, saltando tutto il resto della stagione. Non una stagione normale, ordinaria. La stagione del Triplete, una stagione unica e forse irripetibile. Ma non abbattersi e lottare per tornare più forte di prima. E’ un ragazzo tosto Ivano Cocco, attaccante della Nuova Tor Tre Teste. Tanto talento ma accompagnato dall’ umiltà, perché se gli chiedi come ha vissuto l’ultima stagione lui ti dice: “Mi sono comunque sentito protagonista”. Ma non per i 14 gol fatti nel girone d’andata, non per questi grandi numeri: “Perché ho fatto il tifo dalle tribune più forte che potevo, e mi sentivo in campo con loro”. Ecco l’intervista con il bomber rossobIu, classe ’98, Ivano Cocco, cresciuto nel Portonaccio, maturato alla Romulea ed esploso in via Candiani:

Ciao Ivano, innanzitutto, come stai?

Sto recuperando dall’infortunio. Oggi ho svolto tutti gli esercizi con la squadra, ma ancora non posso fare contrasti per le prossime due settimane. Il rientro però è vicino, e già allenarmi con i miei compagni mi dà tanta fiducia.

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i compagni di squadra di Ivano mostrano il loro attaccamento all’amico dopo il suo infortunio

Ripartiamo dalla scorsa stagione, e da quel maledetto infortunio…

Si, mi sono fatto male il 6 gennaio contro il Tor Sapienza. Ho usato le stampelle per un mese e ho riprovato a giocare ma è stato inutile: ho scoperto di essermi rotto il legamento crociato anteriore, e mi sono operato il 28 marzo. Ora sono tornato a giocare a meno di sei mesi dall’operazione. Devo ringraziare lo staff medico del Professor Campi, in special modo la Dott.ssa Marin. Un ringraziamento speciale però devo farlo al mio fisioterapista, Herman, che mi ha dato grandi motivazioni.

Non dev’essere stata un’estate semplice..

No, non ho fatto vacanze, ma ho sudato e lavorato duro sul campo per farmi trovare pronto. E da questo punto di vista, come dicevo, il mio fisioterapista è stato decisivo: mi ha fatto ritrovare stimoli, mi ha dato motivazioni e voglia di giocare. E pensare che io, appena saputo dell’infortunio, per un attimo avevo anche pensato di mollare… Ora spero di giocare il prima possibile e dare un contributo importante per questa stagione

Ripercorriamo la tua giovanissima carriera, con le tappe in via Farsalo e via Candiani..

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Ivano Cocco con la maglia della Romulea. Al braccio la fascia da capitano

Si, allora innanzitutto io ho iniziato a giocare col Portonaccio, la squadra del mio quartiere. Lì mi notò la Romulea che mi portò a giocare in quella gloriosa società. Proprio durante la mia esperienza con gli amarantoro sono stato chiamato dalla Juventus a Vinovo, sostenendo un ottimo provino e segnando un gran gol: una bella esperienza. Ma tornando alla Romulea, sono stato trattato benissimo, mi sentivo in famiglia, tanto che non fu facile per me andarmene, seppure in una squadra blasonata e importante come la Nuova Tor Tre Teste. Avevo paura di non integrarmi, di non trovarmi bene, e invece…

E invece?

E invece anche lì ho trovato un clima che definire familiare sarebbe riduttivo. Mi trovo benissimo con tutti, dalla società, ai mister, ai compagni di squadra con cui ho legato particolarmente. Durante i giorni difficili del mio infortunio tutti, e sottolineo tutti si sono fatti sentire, portandomi il loro sostegno. Tutta la squadra ha mostrato anche uno striscione per incoraggiarmi: mi ha dato molta forza.

C’è un compagno di squadra con cui hai legato particolarmente?

Si, si tratta di Matteo Balistreri. Insieme prendevamo il pullman prima e dopo l’allenamento, e questo ci ha permesso di legare molto.

In via Candiani sei stato allenato da Alfonsi e da D’Andrea. Che rapporto hai avuto con questi due tecnici?

Direi molto positivo, sono cresciuto molto grazie ai loro insegnamenti. Con mister Alfonsi all’inizio giocavo da centrocampista, ma lui notò che avevo caratteristiche più offensive e mi schierò come trequartista. Lo scorso anno D’Andrea mi ha dato la numero 9 e sono riuscito a segnare 14 gol in 12 partite. Spero di tornare con quella media anche quest’anno.

Se dovessi descriverti, quali sono le tue caratteristiche principali, e a quale giocatore di ispiri?

Cocco in azione con la maglia della Nuova Tor Tre Teste
Cocco in azione con la maglia della Nuova Tor Tre Teste

Le caratteristiche principali che ho sono la potenza, il tiro e la progressione. Devo migliorare ancora tanto, soprattutto nel colpo di testa e nella velocità nel breve. Mi ispiro a Kevin Prince Boateng, che proprio della potenza fa il suo marchio di fabbrica.

Ripercorriamo la stagione scorsa, travolgente per la tua società, sfortunata per te..

Si, ma devo dire che mi sono sentito comunque protagonista: ho seguito tutte le partite della squadra tifando più che potevo dalle tribune. Il loro trionfo è stato anche il mio, e quando vincemmo il titolo all’ “Arnaldo Fuso” di Ciampino, centrando il famoso Triplete, ero pazzo di gioia.

Emozioni forti nel Lazio, delusione cocente a Chianciano…

Già, una beffa pazzesca uscire perdendo una partita stradominata, sconfitti da un autogol e da tanta sfortuna. Mi è piaciuto molto però lo spirito mostrato dalla squadra nella partita successiva, contro la Mariano Keller: eravamo già usciti, senza possibilità di passare il turno, ma abbiamo vinto abbandonando la manifestazione a testa alta. Atteggiamento che non tutti, purtroppo, hanno: mi viene in mente il modo deludente con cui gli Allievi di mister Fabi sono usciti dalla fase nazionale, proprio perché la Sambenedettese giocò l’ultimo incontro senza impegno. E’ una questione di rispetto, valore fondamentale nello sport.

il trionfo dei Giovanissimi Elite della Nuova Tor Tre Teste a Ciampino
il trionfo dei Giovanissimi Elite della Nuova Tor Tre Teste a Ciampino

Ti chiedo, infine, quali sono le tue aspettative per quest’anno..

Voglio tornare a giocare il prima possibile e segnare tanti gol per aiutare la squadra e mister Alfonsi a vincere il campionato, che è l’unico che manca alla bacheca di questa prestiogiosa società. Se lo meritano tutti, per la grinta, la professionalità e la dedizione che mettono in ogni giorno di lavoro.

In bocca al lupo Ivano, ti aspettiamo presto sul campo!