JUNIORES ELITE, LENZERINI: L’APPRENDISTA BOMBER CHE NON SI FERMA MAI

JUNIORES ELITE, LENZERINI: L’APPRENDISTA BOMBER CHE NON SI FERMA MAI

Il nuovo-vecchio numero 9 degli Oranje di Roma Nord allenati da mister Gaetano Magro, dopo il gol vittoria nella finalissima del prestigioso trofeo “Paolo Testa” e l’espulsione per doppia ammonizione contro il Savio all’Esordio in campionato, cerca di dare regolarità alle proprie prestazioni per un’annata decisiva. E intanto si racconta e ci spiega perchè, in maglia arancione, riesce ad esprimersi al meglio.

A cura di Giovanni Crocè

LENZERINI
La punta centrale della Juniores Elite 2013\2014 del Futbolclub allenato da Magro, il classe 1995 Giacomo Lenzerini, una vita nei cugini del Tor di Quinto. Ha segnato il gol decisivo nella recente finale del trofeo “Paolo Testa”

Giacomo Lenzerini, classe 1995, punta. E una vita al Tor di Quinto, che nel tuo piccolo è stato come passare dall’Inter al Milan…

In un certo senso sì. Anche se da qualche stagione l’astio tra le due società di Roma Nord è diminuito tantissimo e bisogna comunque rendersi conto che è diventato un derby vero perchè il Fubolclub è riuscito a innalzarsi agli altissimi livelli del tor di Quinto, quindi ha fatto molto da quando è nata nel 2006. Oltretutto io essendo residente nel quartiere “Due Ponti”, ho cambiato di pochissimo, praticamente solo la maglia, perchè è come essere sempre a Tor di Quinto.

Ma non ci hai ancora detto perchè te ne sei andato, ormai inizi il tuo secondo anno in “arancione”…

Io sono andato via l’anno dopo che è morto il mio mister, il mister Paolo Testa. Dico mio perchè per lui eravamo tutti suoi figli. E perchè il Futbolclub mi attirava anche perchè non sentivo più la stessa atmosfera che in precedenza. Chi va al Tor di Quinto sa che la competitività è enorme, elevata, ti divora e non tutti riescono a dare tutto se messi costantemente sotto pressione, forse peggio che se ti trovi in un settore giovanile professionista. Al Futbolclub hanno un approccio molto serio, attento, ma non ho mai percepito “l’ansia da prestazione” che c’era al Tor di Quinto. La differenza è che al Futbolclub vogliono vincere con tutte le loro forze, al Tor di Quinto o vinci o sei fuori, te lo impongono tutti fin da quando vedono che sei in squadra.

Tu che ruolo d’attacco ami ricoprire?

Io pur di giocare titolare mi sono adattato a stare dappertutto in attacco. Punta centrale, come quest’anno, o esterno, o ala, ho fatto di tutto in carriera, anche perchè ripeto che tutti questi anni di Tor di Quinto, la mia unica socità di calcio prima del Futbolclub, ti insegnano a stare in campo e fuori dal  campo e ad adattarti a saper fare un po’ tutto. Probabilmente questa duttilità tattica mi ha dato una mano.

La maglia numero 9 era l’anno scorso di un centravanti di stazza e di razza come Alessandro Barbarella, ora out perchè classe 1993. E’ andata a te e sembra piacerti…

Ripeto, io ho fame di tutto quello che può darmi un campo da calcio: la prestazione, i gol, i trofei, le vittorie, i ritiri prepartita con gli amici, il fare gruppo. Mi godo al cento per cento anche i momenti duri perchè al primo anno in Futbolclub ho dimostrato nulla, poche briciole. Mi sono spaccato un braccio dopo un incidente in moto e sono stato al palo per 4 mesi, a soffrire. Adesso che sto bene, cerco di spremere tutto quello che ho per il Futbolclub. Alessandro ora è in Promozione all’Atletico Vescovio e di tanto in tanto si allena anche al Futbolcampus, ed è un onore avere la sua maglia, pur se anche un bambino vede che siamo diversissimi. Lui è enorme, potente, tecnico, in questa categoria dove i difensori sono già grossi io non posso fare affidamento sul fisico possente ma corro come un disperato e cerco di tirare da tutte le posizioni, dettare passaggi, inventarmi sempre qualcosa, sudare la maglia. Evidentemente il mister apprezza e riescono traiettorie come quelle del 2-1 vincente contro l’Almas al Trofeo Testa.

Boi-Lenzerini-Giovannini: potrebbe diventare un tridente da leggenda per la categoria juniores e la vostra società…

Ci troviamo molto bene assieme anche perchè mister Gaetano Magro vuole giostrare sempre palla a terra e sfruttare la tecnica pura, la rapidità e il talento, anche perchè altrimenti, se la buttano alta, la “strusciamo poco”. Ma a quanto pare siamo già riusciti ad adattarci e poi tra centrocampo e difesa abbiamo diversi colossi che fanno già gol di testa, come col Savio. La struttura fisica non ci manca, a livello di squadra.

Mister Gaetano Magro, siciliano di Scicli, Siracusa. Sanguigno, sempre in movimento, sempre a vociare. Che tipo è?

Ci tiene talmente tanto e crede a tal punto in quello che fa che questo diventa il suo mantra. La sua, quando non capiamo e non applichiamo in campo quello che vuole, più che rabbia è sofferenza, perchè si vede da cinque chilometri che quest’anno vuole un titolo più di tutti. Evidentemente vede che possiamo farcela e la nostra forza deve essere la sua. Anche lui, un po’ come mister Testa ci vede come suoi figli “calcisticamente parlando. Se si “incazza” si incazza per cose di campo e magari non ti fa giocare per un movimento sbagliato, ma appena vede che gli dai tutto, lui apprezza e ti galvanizza.

Il più casinista dello spogliatoio? Anche là chi ha preso il posto di Barbarella, che aveva uno scherzo per tutti?

Lui era un gran “rompicoglioni”, ma sapeva fare gruppo come nessuno. Poi va detto che andato via lui, ora ci sono nello spogliatoio Cascione e Roscioli che fanno coppia per ogni bravata. E ti garantisco che con loro non c’è mai da stare tranquilli…sono uno spasso ma chi subisce i loro scherzi si diverte molto poco…

Dopo questa annata cosa vedi nel tuo futuro? Studio o carriera da calciatore?

Giocherò sempre, ma se non dovesse andare, visto che a 18 anni ho forse l’ultima piccola chance per essere notato, e di provini non ne ho mai fatti finora, mi dedicherò a studiare. Là non sono affatto male secondo me, ci tengo, e per me studiare non è per nulla secondario anche se è difficilissimo conciliare calcio e libri, lo sanno tutti. Io poi quest’anno ho la maturità al liceo Linguistico Lucrezio Caro che non la regalano per nulla, e dopo farò due test d’ingresso: o Iusm o Fisioterapia. Le idee sono chiare, ma se arrivo ai livelli del Lenzerini studente, come calciatore quest’anno posso sorprendere, visto che credo di essere meglio a scuola che come calciatore (dice ridendo ndr)

Tuoi calciatori simbolo?

In un quartiere di laziali, sono romanista e non è una cosa frequente, quindi Totti e De Rossi, perchè del calcio io ho ancora una visione romantica, quindi prima loro e poi tutti gli altri…

Nel campionato, a parte voi e il Savio, la Vigor Perconti e la Tor Tre Teste, non ci sembra essere tanta concorrenza quest’anno in Juniores…

C’è anche l’Almas che abbiamo superato a fatica in finale che sono un’ottimo collettivo, e ci sono la miriade di squadre che sulla carta fanno “sorridere” tutti – sbagliando- ma al momento di affrontarle perdi se stai un millimetro sotto la soglia di attenzione, tipo Rieti o Ceccano, e la Tor Tre Teste, che è la Tor Tre Teste, ci ha appena perso, quindi sono tutte chiacchiere da bar secondo me. Il livello è ottimo. Solo che con le nuove regole si dà ancora più valore a Eccellenza e Promozione e i migliori giovani giocano in prima squadra. Non nego che il fatto di non avere Tor di Quinto e Boreale nel nostro girone di campionato juniores un po’ mi mortifica: vuol dire non avere neanche un derby e poi manca l’Urbetevere per i fatti della semifinale con la Vigor Perconti: vorrà dire che avremo una concorrente in meno.

Obiettivi calcistici individuali di Giacomo Lenzerini per questa stagione?

Più che gol o presenze, la salute e tanta capacità di essere continuo, concentrato per tutto il campionato. Purtroppo perdo le staffe per cretinate, come nel caso della doppia ammonizione che mi è costato il rosso in campionato sabato: un conto è essere voglioso, un altro non rendermi conto che sono io il primo a perderci se lascio i compagni in 10, visto che in squadra la concorrenza non manca. Se ci riesco poi ovvio che devo fare gol, tanti, con quella 9 sulle spalle…

Eppure c’è chi vi considera gli eterni secondi a livello giovanile, i fighetti…

Siamo nati nel 2006, vorrei vedere quanti sarebbero riusciti a stare dove stiamo noi in neppure 7 campionati interi, quindi chi dice questo sparla di cose che non conosce dall’interno, perchè poi in tanti vorrebbero giocare qua. Speriamo di essere noi della Juniores di Magro a regalare il primo titolo Elite a questa società per entrare nella storia e aprirci possibilità che neppure noi sappiamo possono esistere. Io sarei già al settimo cielo se potessi esordire con la nostra Eccellenza, e intanto abbiamo vinto un campionato di Promozione pochi mesi fa e lo abbiamo vinto alla “Tor di Quinto”, ossia con tutti i ragazzi del settore giovanile che gremivano sempre il centro sportivo per andare a tifare per la prima squadra, ricreando quell’effetto famiglia che spesso per vincere fa davvero tutta la differenza del mondo. Quanto all’essere “fighetti”, siamo solo bravi ragazzi ma se c’è da menare, sportivamente parlando non ci tiriamo mai indietro ma è sempre e solo calcio, ricordiamolo.

Grazie a te Giacomo, e buon campionato!

Grazie a voi, a tutta la redazione di Rete Oro e Sportinoro, ai nostri tifosi e dirigenti e forza Futbolclub!