LE PROFEZIE DI CATALDI: “ATTENDO UNA CHIAMATA E INTANTO VI DICO CHI VINCE IN ECCELLENZA E PROMOZIONE”

LE PROFEZIE DI CATALDI: “ATTENDO UNA CHIAMATA E INTANTO VI DICO CHI VINCE IN ECCELLENZA E PROMOZIONE”

E’ passato a trovarci in redazione stamattina con la sua solita aria scanzonata e sulle labbra quel sorriso disincantato di chi ne ha viste tante.

Andrea Cataldi è seduto sulla sponda del fiume ed aspetta una nuova occasione.

Dopo aver appeso gli scarpini qualche nanno fa al termine di una più che dignitosa carriera tra i dilettanti, l’ex difensore di Acilia, Almas e Castel Madama ha cominciato la sua seconda vita calcistica, allenando prima a Torrenova e poi a Fiumicino.

Dall’esperienza al Desideri comincia la nostra chiacchierata.

“La stagione al Fiumicino è stata piuttosto positiva, anche se potevamo probabilmente ambire ad una posizione di classifica migliore di quella finale – dice Cataldi – Ho avuto modo di conoscere bravi calciatori e persone perbene in società, collaborando con il mio amico Mauro Natalini.

Andare via è stata essenzialmente una mia scelta, dettata da esigenze logistiche di lavoro”.

Problematiche che adesso sono state risolte, tant’è vero che il tecnico è pronto per nuove esperienze.

“Spero nella chiamata di una società, seria, di Eccellenza o Promozione – conferma il tecnico – Un’eventuale situazione complicata in classifica non rappresenterebbe un ostacolo, bensì uno stimolo in più.

D’altronde, quando giocavo mi è accaduto spesso di trovarmi a giocare per strappare la salvezza e dover raggiungere quell’obiettivo non mi spaventerebbe di certo.

Come cercherei di convincere un presidente che mi chiamasse a puntare su di me?

Proverei a fargli percepire che di fronte ha una persona seria, professionale e che alle spalle ha circa 800 partite tra i dilettanti.

L’unica richiesta sarebbe poter lavorare serenamente, magari in condivisione con un direttore sportivo che mi scarichi da quelle incombenze che non competono strettamente ad un allenatore”.

Rispetto ai tempi in cui divideva lo spogliatoio con gente che si chiamava Scarpinella o Solimina ed in cui i campionati avevano un valore superiore, il livello generale sembra assai diverso.

“Secondo me, si è abbassato parecchio negli ultimi anni, anche se di recente ho avuto modo di assistere al match tra Montecelio e SFF Atletico e sono rimasto piacevolmente colpito dalle due squadre – sottolinea Cataldi – Esiste anche un problema generazionale: una volta noi eravamo più umili e più tenaci nell’inseguire un obiettivo, mentre al giorno d’oggi spesso i giovani si rapportano al calcio in modo diverso.

Innanzitutto, tendono ad isolarsi, partecipando poco alla vita della squadra, poi sapendo che hanno il posto assicurato per le regole sugli under tendono anche a trascurare gli allenamenti.

Insomma, così non va bene”.

E dire che solo pochi anni fa i nostri campi erano calcati da protagonisti diversi, uomini prima ancora che calciatori, che facevano la fortuna delle squadre in cui militavano.

“Ho avuto modo di affrontarne tanti di giocatori con la G maiuscola – ricorda Cataldi – Tra quelli che sono stati miei compagni di squadra ricordo con particolare affetto Sbaffi, Fasoli e Protani, ragazzi eccezionali in campo e fuori.

Le maglie che invece mi sono rimaste più nel cuore sono quella dell’Acilia e quella del Castel Madama.

Furono esperienze intense e belle: nel primo caso raggiungemmo una salvezza quasi insperata con una squadra che annoverava tra le sue fila anche un giovanissimo Tommaso Gamboni, mentre nel secondo vincemmo un campionato per la gioia del presidente Michelangelo Testa, un mito, e di un intero paese.

Momenti splendidi”.

Parole che sottintendono una certa nostalgia del campo.

“Il calcio giocato mi manca tanto – ammette Cataldi – Più di tutto mi mancano l’atmosfera dello spogliatoio ed il pre-partita.

Qualche settimana fa, il mio amico Andrea Ranaldi che ora allena il Pian Due Torri in Seconda Categoria, mi ha chiesto se avessi voglia di rimettermi gli scarpini e dargli una mano.

Io però credo che esista un tempo per tutto nella vita.

Adesso vorrei soltanto una panchina su cui sedere (sorride)…”.

Di maestri in carriera ne ha avuti tanti.

Tra i tanti, due gli sono rimasti nel cuore.

“Tonino Di Carlo ed Ermanno Fasciani sono quelli che mi hanno insegnato di più – svela Cataldi – Il primo sapeva mettere bene la squadra in campo e durante le partite si faceva sentire, mentre il secondo era eccezionale nello studiare marcature asfissianti sugli avversari più pericolosi.

Non nascondo che, a volte, il metodo-Fasciani l’ho adottato anch’io, specie a Torrenova.

D’altronde, se devi far risultato, non puoi andare troppo per il sottile…”.

L’occasione è troppo ghiotta per non chiedergli qualcosa sui campionati appena cominciati.

Cataldi ci pensa su e poi, metaforicamente, scruta nella sfera di cuoio.

“Nel Girone A di Eccellenza lo SFF Atletico è nettamente superiore alle altre e lo ha dimostrato anche due giorni fa, rimontando senza problemi l’iniziale svantaggio con la Vis Artena – riflette Cataldi – Non so se vinceranno il campionato con venti punti di vantaggio come dice qualcuno.

Se ci riuscissero, tuttavia, entrerebbero di diritto nella leggenda del nostro calcio.

Nel Girone B, invece, credo che vincerà una tra Vis Artena, una formazione davvero forte, e Cassino, che dalla sua ha una storia importante e che rappresenta una piazza blasonata ed affamata di successi”.

Il tecnico dimostra di avere le idee chiare anche per quanto riguarda i quattro tornei di Promozione.

“Secondo me, il Girone A incoronerà il Montespaccato del mio amico Andrea Di Giovanni – profetizza Cataldi – Quando giocavamo, contro di me non la prendeva mai ma è un amico e gli auguro di cuore di farcela perchè lo merita.

Alle spalle del Montespaccato, vedo la Polisportiva Monti Cimini e la Play Eur.

Il B, invece, sarà un duello tra Cantalice e Poli, con il Grifone Gialloverde che chiuderà al terzo posto.

Nel Girone C indico invece la Team Nuova Florida, una squadra che non molla mai ed ottimamente allenata da Bussone.

Seconda chiuderà la Cavese e terza sarà una tra La Rustica e Sermoneta.

Per chiudere, il Girone D vedrà un testa a testa tra Terracina e Città di Anagni per il primo posto, mentre il terzo se lo giocheranno Città di Minturno e Sezze”.

Archiviati i vaticini stagionali, si torna su temi caldi.

Durante l’ultima puntata di “Sport in Oro” Fabrizio Liberti è tornato sulla sua battaglia contro quegli allenatori che portano lo sponsor per allenare.

Anche in questo caso, Cataldi dimostra di avere le idee molto chiare.

“In passato erano pochissimi e la cosa aveva meno risalto – riflette il tecnico – Io credo sia principalmente colpa della crisi economica ed è inutile arrabbiarsi.

Sicuramente non è bellissimo, però posso comprendere che chi fa l’imprenditore ed ha voglia di investire i propri ricavi nel calcio percorra questa strada.

Le polemiche magari si ingigantiscono quando allenatori con la dote vanno a lavorare in piazze importanti.

In quel caso, se i risultati non arrivano, sono dolori.

Io capisco il punto di vista di Liberti, ma sono situazioni che ormai fanno parte del nostro calcio e bisogna prenderne atto”.