L’EMOZIONE DI PORCELLI: “IL GRIFONE MONTEVERDE? UN LABORATORIO DI GIOVANI”

L’EMOZIONE DI PORCELLI: “IL GRIFONE MONTEVERDE? UN LABORATORIO DI GIOVANI”

Felice, entusiasta, emozionato.
L’aggettivo sceglietelo voi, tanto sono tutti calzanti.
Da poco più di trentasei ore Pino Porcelli è ufficialmente il nuovo allenatore del Grifone Monteverde e la prospettiva di tornare in maniera inaspettata a cimentarsi con le big del calcio laziale a distanza di qualche anno lo rende quasi impaziente di cominciare.
“Ho deciso di lasciare La Storta dopo due anni comunque meravigliosi perché desideravo allenare su un campo in erba e magari alle tre del pomeriggio, ma onestamente non avrei mai immaginato di poter approdare qui al Grifone Monteverde – esordisce l’esperto tecnico romano – Sono davvero contento che la scelta del presidente sia ricaduta sulla mia persona.
In passato spesso ho dovuto accontentarmi di quello che veniva, mentre ora posso parlare di calcio e confrontarmi con professionisti del calibro di Biagioni, Silvestri e Proietti”.
Il primo contatto con il presidente Stefano Ulisse risale ad una decina di giorni fa.
“Parlavamo della prossima edizione del memorial dedicato a mio fratello Mauro e lui si è offerto di darmi una mano nel renderlo ancora più importante – confida Porcelli – Ad un certo punto mi ha chiesto se sarei stato interessato a guidare la prima squadra nella prossima stagione.

Figuriamoci.

Guidare la squadra del proprio quartiere a quasi cinquantotto anni costituisce per me motivo di grande orgoglio.

Questa chiamata mi ha restituito di colpo grandissimi stimoli ed entusiasmo”.

Essenziale nella costruzione della squadra sarà l’apporto del settore giovanile.

“Tra i miei grandi sogni c’è sempre stato quello di lavorare per una società che puntasse realmente sui giovani e li costruisse – ammette il tecnico – Abbiamo un ottimo serbatoio, visti i risultati conseguiti dalla squadra nella passata stagione.

Ai ragazzi chiedo però di non accontentarsi del piccolo rimborso.

Vorrei che avessero fame e che pensassero che il Grifone Monteverde può rappresentare per loro un trampolino verso le categorie superiori e non un punto d’arrivo.

Su questo concetto costruiremo la prima squadra, che chiaramente verrà puntellata da quattro o cinque elementi di esperienza, ma che sarà composta principalmente da giocatori classe ’95,’96 e ’97”.

Concetti chiari anche per quanto concerne l’obiettivo stagionale.

“Devo cercare di vincere il campionato, altrimenti il presidente Zamparini mi caccia – ride di gusto Porcelli – Battute a parte, i nostri traguardi principali saranno sempre la salvezza e la valorizzazione dei ragazzi”.

Un compito che spetterà anche a suo fratello Luigi, entrato anche lui nel Grifone Monteverde con la qualifica di direttore sportivo.

“Sarà una bella sfida anche per lui che in precedenza si è sempre occupato di settore giovanile, facendo bene ovunque abbia lavorato e che l’anno prossimo curerà per la prima volta una squadra di elementi più maturi – chiosa Porcelli – Il nostro sarà comunque un vero e proprio gruppo di lavoro, nel quale tutti ci adopereremo nei vari comparti del club, se occorrerà”.