Lorusso, dalla Juniores alla D con il Trastevere: “entusiasmo, tranquillità e tifosi, ecco i nostri segreti”

Lorusso, dalla Juniores alla D con il Trastevere: “entusiasmo, tranquillità e tifosi, ecco i nostri segreti”

Di Alessandro Bastianelli.

Dalla Juniores laziale al semiprofessionismo, biglietto di sola andata.

Davide Lorusso, classe ’96, è uno dei pochissimi calciatori della nostra regione ad aver superato quell’ostacolo chiamato maturità, acquisendola e passando dalle categorie giovanili regionali – delle quali fu uno dei protagonisti dal 2013 al 2015 – al campionato di Serie D.

Al secondo anno nel semiprofessionismo, Lorusso sta strappando applausi sia in casa che in trasferta, segnando gol sia in campionato, tre, che in Coppa.

Lo abbiamo intercettato alla vigilia del difficile match in casa contro il Gelbison, che domenica verrà al Trastevere Stadium non certo per una gita fuori porta.

Buongiorno Davide, partiamo da un presente che vi vede condurre il girone H.

Ormai il Trastevere non può più essere considerata una sorpresa?

«Noi pensiamo sempre partita per partita, cercando di migliorarci tramite il gioco. Forse è anche per questo che le cose ci riescono così bene.

Sappiamo che la salvezza è l’obiettivo primario, poi quel che viene dal campionato lo prendiamo con grande piacere. Sempre con i piedi per terra»

C’è una situazione di grande equilibrio lì sopra. Chi è l’avversario più in forma del momento secondo te?

«Le squadre in forma sono tante. Nocerina, Bisceglie, Nardò e Gravina hanno degli organici importanti, anche se hanno perso punti per strada.

Credo che però, al momento, la squadra più insidiosa sia il Gelbison, il nostro prossimo avversario.

Sono giovani, hanno entusiasmo come noi e sfoggiano un attacco che fa paura.

Per me è uno stimolo, non vedo l’ora di affrontarli, ma avremo bisogno di una grande prestazione»

Capitolo Gelbison. Domenica arriva la squadra più prolifica del girone, come la si affronta?

«Senza paura e giocando a pallone, questa è la ricetta che Pirozzi e Gardini ci hanno proposto ad inizio anno e dobbiamo continuare così.

Domenica sarà molto importante riuscire a farlo con continuità, senza permettere a una formazione così in forma di prendere il sopravvento a centrocampo».

In gol contro la Nuorese
In gol contro la Nuorese

In casa avete praticamente sempre vinto. C’è qualcosa che rende lo Stadium impenetrabile?

«Entusiasmo, tranquillità e tifosi. Con questi tre concetti stiamo costruendo il nostro fortino.

In un girone del genere è normale concedere qualcosa di più in trasferta, vincere e fare punti in casa diventa così fondamentale.

Per noi calciatori sapere di avere una società che ti sostiene e ti fa lavorare in pace è un valore aggiunto. Inoltre stiamo creando un bel seguito nel quartiere, sento molto entusiasmo attorno a noi, sono cose che aiutano».

Andiamo sul piano personale. Lo scorso anno ti sei alternato con gli altri attaccanti, quest’anno sei un punto fermo dei titolari. Su cosa hai lavorato?

«Ho lavorato molto sulla testa, sulla personalità, sull’approccio alle partite. Questa categoria non ha nulla a che fare con la Juniores, è stato quasi come fare un doppio salto.

Lorusso, di spalle, ai tempi della Tor Tre Teste
Lorusso, di spalle, ai tempi della Tor Tre Teste

Per me la tranquillità è un fattore fondamentale per fare bene, ripeto: qui si lavora bene e senza pressioni, ma con molti stimoli. Trastevere è un ambiente ideale per fare calcio».

Nella Juniores segnavi gol a raffica, in un campionato come la D ti destreggi bene anche da rifinitore.

Se fossi l’allenatore dove schiereresti Davide Lorusso? In che ruolo ti inquadri?

«Mi piace giocare sulla sinistra, cercando il momento giusto per tagliare al centro e puntare la porta o servire il compagno.

Però posso giocare anche sulla destra, o al centro, diciamo che dove mi mettono gioco, non mi faccio troppi problemi (ride ndr)».

Un giocatore a cui ti ispiri.

«Nessuno, ho sempre guardato me stesso e cercato di divertirmi più che di scimmiottare i grandi campioni».

Magari nella speranza che questa passione possa diventare un lavoro.

E’ questo il tuo obiettivo?

davide-lorusso-1«Sinceramente non ci penso, vivo e gioco con spensieratezza, ma con la professionalità e l’impegno necessari per giocare a questi livelli.

Poi spero che la vita mi riservi qualche sorpresa, sia a me che al Trastevere, che è davvero una grande realtà composta da gente molto umana e competente».

Chiudiamo sfogliando il libro dei ricordi.

Il tuo più bel ricordo alla Tor Tre Teste e quello al Trastevere.

«Non dimenticherò mai le emozioni per aver centrato il titolo regionale nel 2013. Fu l’anno del “Triplete”, una stagione di emozioni, sacrifici e sudore sfociati in un bellissimo sogno, divenuto infine realtà.

Con il Trastevere ricordo la bella salvezza della scorsa stagione, pure se avremmo potuto centrarla prima.

Ma con questa maglia i ricordi migliori dobbiamo ancora costruirli, e questa potrebbe essere la stagione giusta…».

(si ringrazia Carmen Nania per le foto)