MANCINI CARICA L’ALBALONGA: “ORA ACCENDIAMO LA SCINTILLA”

MANCINI CARICA L’ALBALONGA: “ORA ACCENDIAMO LA SCINTILLA”

Reduce da quasi due settimane di sosta forzata per il rinvio del match con il Cassino a causa delle convocazioni in Rappresentativa di Trinca e Panella, l’Albalonga si prepara a tornare in pista e ad affrontare un ciclo terribile.

A partire da domenica, infatti, gli azzurri di Lauretti dovranno sostenere ben cinque impegni nel breve volgere di due settimane, inaugurato dal rognoso confronto interno con il Colleferro e concluso da quello con l’Atletico Boville, sempre al Pio XII.

Nel mezzo si dovrà pure pensare al recupero con la formazione di Grossi, alla trasferta di Sperlonga ed al primo round di coppa al Bongiorno di Borgo Podgora.

Roba da far tremare i polsi, ma non ad uno come Mirko Mancini.

Trentatre anni compiuti qualche mese fa, il difensore romano vanta una carriera di tutto rispetto ed ha decisamente poco da imparare a livello calcistico.

Con lui abbiamo esplorato il momento dell’Albalonga, contraddistinto da un avvio di stagione forse non in linea con le aspettative della vigilia.

 

Mancini, cosa è mancato nelle prime tre uscite?

“Credo che ci stia dicendo un po’ male.

Se valutiamo il match con il Monte San Giovanni Campano, abbiamo costruito alcune nitide palle-gol ed al nostro raccolto manca pure un rigore solare non assegnato per un intervento su Forcina.

Nel caso della partita con il Serpentara, invece, la partita poteva certamente girare in maniera assai diversa, se avessimo finalizzato una delle occasioni avute”.

Solo colpa della sfortuna, quindi?

“No, probabilmente ci è mancata anche un po’ di cattiveria negli ultimi sedici metri ed anche di determinazione in difesa.

Potevamo fare meglio, anche se non stiamo andando così male.

Può accadere di vivere momenti delicati nel corso di un campionato.

L’importante è non deprimersi e stare sempre sul pezzo”.

Incombono cinque impegni durissimi.

Cosa dobbiamo aspettarci dall’Albalonga?

“Noi dobbiamo avere una reazione importante.

Colleferro e Cassino sono due tra le favorite del torneo ed i numeri dicono che stanno andando molto bene, anche se sono passate solo una manciata di giornate.

Sono partite belle da giocare e quando affronti squadre importanti gli stimoli vengono da soli”.

Quali differenze nota, da osservatore esterno, tra le due squadre?

“Potrò rispondere a questa domanda solo dopo averci giocato contro.

A naso, direi che il Cassino può contare sul fattore-campo e sui suoi numerosi tifosi, mentre il Colleferro ha forse un gruppo che si conosce meglio, visto che è più o meno lo stesso della passata stagione”.

Le prossime sfide saranno già decisive per il prosieguo della vostra stagione?

“Decisive no, importanti sì.

A livello psicologico sarebbe importante uscire bene da questo ciclo, ma siamo solo all’inizio della stagione.

I cali li avranno tutte le squadre e poi non penso che quest’anno ci sia una squadra come la Lupa Castelli Romani, capace di avere una marcia senza soste”.

La maggioranza degli addetti ai lavori vedono voi, il Cassino ed il Colleferro come favorite del torneo.

E’ d’accordo?

“Quando si formulano certi giudizi, ci si basa sui nomi che compongono le rose e probabilmente sono queste le tre squadre più accreditate.

Non trascurerei, però, neppure il Serpentara.

Quando li abbiamo affrontati, mi hanno fatto una buona impressione dal punto di vista tecnico e caratteriale.

Inoltre, ho grande stima di Fabio Lucidi”.

Nella rosa del Colleferro vanta più di un amico.

Se la sente di indirizzare loro un messaggio pre-match?

“Ho giocato con Morelli a Pistoia, con Iozzi a Boville e con Neri a Frascati.

Sono tutti splendidi ragazzi e gli faccio l’in bocca al lupo per la stagione.

A partire dall’incontro successivo a quello che ci opporrà, questo è chiaro (ride)“.