Intervista al direttore generale del Fregene Massimo Corinaldesi che traccia un bilancio sulla stagione in corso parlando anche dei due tecnici Liberati e Vigna, del caso Rieti e del prossimo futuro
a cura di VALERIO D’EPIFANIO
Buongiorno direttore, partiamo dalla notizia poi smentita dell’addio a fine anno dal Fregene: può spiegarci attualmente quali sono i suoi programmi?
Le mie esigenze lavorative mi portano ad essere più impegnato e non potrò stare dietro alla squadra come sono stato quest’anno. Troverò il tempo per portare avanti la società a livello di direzione generale ma la presenza costante tutti i giorni al campo non sarà più possibile. A Fregene siamo un gruppo di amici, c’è stata la paura che si potesse disgregare il gruppo ma questo non perché io sia fondamentale. Non è una questione di bravura ma di attitudine a fare certe cose, ora però ho deciso di restare ma con un ruolo diverso. Verrà inserita una figura che si occuperà di prima squadra e Juniores ed io andrò al campo settimanalmente ma senza un vero e proprio obbligo.
La vittoria di domenica ha portato il Fregene al 2° posto solitario e siete ora i favoriti per raggiungere i play-off nazionali: cosa pensa di questa stagione che si sta per concludere considerando che due squadre arrivate dalla Promozione si trovano al 1° e 2° posto?
Questa è una cosa significativa, si tratta di due squadre arrivate dalla Promozione. Io credo che il Nuova Santa Maria delle Mole abbia vinto il campionato e quindi non credo ci siano più margini di recupero. Domenica potrebbero anche festeggiare ed onestamente è una squadra che lo merita tutto, sono due anni che sta in testa al campionato e sta facendo molto bene. Squadra e allenatore hanno fatto molto bene ma la società credo che sia un po’ immatura per certe categorie superiori. Per quanto riguarda noi sinceramente l’unico rammarico è quello di essere partiti a dicembre, se fossimo partiti fin dall’inizio con l’idea di vincere il campionato probabilmente saremmo arrivati con più punti oggi. Ora andremo a Ladispoli, siamo secondi ma sicuramente non siamo arrivati ancora, dovremo lottare fino alla fine.
Parliamo di allenatori perché quest’anno ne avete avuti due: il suo giudizio personale su Manolo Liberati e Pierluigi Vigna…
Manolo Liberati è stata una mia volontà in base a quelli che erano i programmi iniziali della prima squadra. Inizialmente la società aveva fatto un discorso di un campionato tranquillo, che ci doveva portare ad una salvezza tranquilla lavorando con i giovani. Avevo scelto lui perché ha tutte le carte in regola per lavorare con il materiale giovane. Passando i giorni però ci siamo resi conto che le altre squadre non stavano facendo investimenti importanti di mercato e abbiamo deciso di cambiare programmi e strategie in corso d’opera. Credo che Manolo possa soffrire situazioni in cui deve raggiungere necessariamente risultati. Ricordo di aver letto tra l’altro proprio una tua intervista a Liberati qualche mese fa in cui dichiarava che la squadra di oggi ha determinati giocatori all’interno superiori rispetto a quelli che aveva lui. Devo rivelare però che lui determinati giocatori ad agosto non li ha voluti. Vi svelo qualche situazione che magari non é uscita fuori perché ad agosto fu proposto a Liberati l’attuale attaccante del Terracina Emanuele Morelli che era venuto a Fregene a parlare con il presidente e con me ma quel giocatore non fu mandato via dallo stesso Liberati. Era stato ipotizzato che Tajarol potesse lasciare San Cesareo ma lui si rifiutò perchè non consono al suo tipo di gioco. Per Di Donato stesso discorso. Dire che solo ora abbiamo una squadra competitiva mi sembra poco carino. Ci sono state delle situazioni in cui lui non ha voluto alcune pedine che stanno facendo molto bene. Credo quindi che Manolo abbia una mentalità che definirei “zemaniana”, é vero che si trovava a 7 punti dalla vetta dopo 9 giornate ma con il 13° posto in classifica. Il suo problema probabilmente é rappresentato dal fatto che i giocatori devono adattarsi al suo gioco ma penso anche ora che sia un ottimo conoscitore di calcio. Deve migliorare caratterialmente sotto certi punti di vista se vuole fare l’allenatore nelle squadre dei grandi altrimenti dovrà fare soltanto settore giovanile. Per quanto riguarda invece Vigna sicuramente non ha grande esperienza ma ha una dote molto importante: riesce a coinvolgere i giocatori, ha dalla sua parte tutta la rosa, questo è successo con la prima squadra e con la Juniores. Riesce a farsi seguire, tecnicamente è un ragazzo preparato e quest’anno ha fatto una cosa complicata perché con la Juniores regionale ha solamente un punto di distanza dalla vittoria del campionato con 22 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta, con 91 gol segnati e 22 subiti. Un ruolino di marcia importante e contemporaneamente la prima squadra è seconda in classifica e ha buone possibilità di andare ai play-off.
E’ notizia di ieri che il Rieti ha deciso di tagliare Polverino, De Simone, Fascetto e Tricarico: cosa pensa di quella che rappresentava una vostra diretta concorrente?
Detta così sembra che ci sia una sorta di smobilitazione. Credo che a Rieti erano stati fatti dei programmi ma non mi meraviglia questa loro mossa. E’ arrivata gente competente con ottime possibilità economiche in società. So che hanno già trattative in corso per acquisire il titolo di una squadra di Serie D. In questo momento i concorrenti per il secondo posto in realtà siamo noi stessi perchè con 7 punti nelle ultime 3 partite siamo matematicamente secondi.
Il futuro del Fregene quale sarà? Si punta al professionismo?
Il futuro del Fregene per quel che riguarda la prima squadra è cercare di prendere la categoria superiore, i programmi dipenderanno dalla categoria che si farà. Per quel che riguarda il resto della società si continuerà a fare un lavoro di settore giovanile come quest’anno dove credo che è stato svolto un ottimo lavoro. Parlando di settore giovanile avevamo una squadra di ’96 che é cresciuta con la bravura di Marco Mei considerando che l’ha costruita lui. La sua sostituzione è avvenuta in un momento di appannaggio dell’allenatore e fortunatamente siamo riusciti a salvare il titolo dell’Elite. I ’97 e i ’98 hanno fatto ottimi campionati e i ’99 stanno facendo bene considerando che ci hanno portato via, ad inizio stagione, tantissimi giocatori ma si stanno salvando in tranquillità. La stagione è stata ottima, con la Juniores torneremo in Elite o addirittura andremo a fare i Nazionali se la prima squadra sarà in D. Il programma deve essere solo migliorativo di quello che è stato fatto in questa stagione. Rientrerà a Fregene una persona a noi cara che ha fatto parte del settore giovanile come Renato Picchi, è una persona molto valida sul territorio laziale. Abbiamo grande entusiasmo e grande organizzazione per il settore giovanile, parlare di prima squadra invece è prematuro perché i programmi saranno stilati in base alla categoria che andremo a fare considerando che potrebbero anche esserci delle novità in grado di entrare con noi a Fregene.