Pari per il Villaba contro il Salto Cicolano e le altre scappano

Pari per il Villaba contro il Salto Cicolano e le altre scappano

Contro una formazione abbordabile il Villalba Ocres Moca 1952 frena clamorosamente in casa dopo due successi consecutivi, tre se si considera anche al Coppa Italia, che tornerà mercoledì 16 novembre con il Palocco ospite della formazione di Daniele De Filippo.

La sensazione, al di la’ della rabbia per il salto in classifica mancato, e’ che si tratti più di un punto guadagnato che di due persi. Anzitutto perché il gol iniziale di svantaggio e’ stato recuperato solo ad una manciata di minuti dal termine della partita, poi perché il gioco non è stato mai fluido, troppo intasato a centrocampo e nervoso, come i suoi interpreti.

Il Villalba e’ caduto nella trappola del Salto Cicolano, che ha giocato una gara attenta e fallosa, con la chiara intenzione di inaridire le fonti di gioco dei padroni di casa, nettamente più tecnici, ma meno aggressivi sul terreno di gioco.

Occorreva più verve agonistica e determinazione per sbloccare il risultato, cosa che invece han fatto gli ospiti, matricole eccellenti della categoria, bravi a rintuzzare a monte la costruzione di Vivirito e Perrone, fino a renderli estranei alla manovra di attacco, preoccupati a cercare un compagno smarcato saltando il centrocampo, affollato e difficile da passare, con lanci lunghi spesso preda dei centrali di difesa del Salto Cicolano.

Poco incisivi gli esterni tiburtini, per la verità serviti poco, e i due attaccanti, Ciolfi e Prioteasa, volenterosi nel cercarsi con fraseggi stretti al limite dell’area, ma non precisi e risolutivi nell’ultimo passaggio prima del tiro a rete. Ne è scaturita una partita brutta, spezzettata da numerosi falli tattici e tanto nervosismo che hanno pregiudicato la precisione dei giocatori di De Filippo.

Un infortunio del portierino Missori ha poi spalancato il vantaggio ospite, arrivato con una conclusione apparentemente innocua dai 20 metri, che ha scavalcato l’estremo difensore appostato qualche passo oltre la linea della porta.

Nella ripresa fuori Vittorio Marini (ammonito) e Ciolfi, dentro Neroni e Centanni. Aumenta la spinta offensiva sulla fascia di Neroni, ma poco altro. Il fraseggio tecnico ne guadagna a metà campo, ma manca sempre quella feroce determinazione che ci vuole in una categoria dove il tasso tecnico spesso deve lasciare il posto alla rabbia agonistica. Il Salto Cicolano si è subito adattato alla nuova realtà, il Villalba deve prendere atto della sua dimensione, quella di una formazione da tutti attesa come protagonista, e quindi rispettata, ma non temuta.

Per essere temuti serve più dei gol di Prioteasa, ancora a segno nei minuti finali con un bel colpo di testa, ma troppo lontano dall’area di rigore durante il resto della partita. Per incutere timore ci vogliono fatica e sudore, a cominciare dall’allenamento, arrivando un minuto prima del compagno e andando via un minuto dopo.

Solo così la testa e i piedi verranno assistiti dal fisico e dalla corsa.