Pomezia, parla Manuel Opara: “Dobbiamo ritrovare il gol. Sangiovannese? Avversario scomodo, ma ci servono punti”

Pomezia, parla Manuel Opara: “Dobbiamo ritrovare il gol. Sangiovannese? Avversario scomodo, ma ci servono punti”

Manuel Opara, portiere classe 1988, è arrivato al Pomezia nel mercato invernale.

Estremo difensore di assoluto valore, ha alle spalle ben 9 anni di Serie D. Alto 1 metro e 85 centimetri, fisico statuario e un’agilità increbile tra i pali, Opara è uno dei portieri più esperti nel panorama laziale.

Prima di approdare nel club del patron Bizzaglia, Manuel ha difeso la porta di Guidonia (4 anni), Maidenhead UTD (Serie D inglese), Città di Marino, Maccarese Giada, San Cesareo, Flaminia Civitacastellana e per lui anche un’esperienza in Abruzzo con il Casalbordino in Promozione.

Da dicembre che sei quà a Pomezia. Che ambiente hai trovato?

Si sono arrivato a Pomezia il 14 dicembre. Sono stato accolto subito bene e devo dire che ho instaurato fin da subito un ottimo rapporto con tutti.

Tanti ragazzi, soprattutto quelli più esperti, già li conoscevo: con Massella c’ho giocato nel Guidonia. Gallo, Cafiero e Di Emma sono amici di vecchia data. Mentre molti altri li conoscevo per averci giocato contro.

Voglio ringraziare in maniera particolare il Direttore Alessandro Mezzina e il patron Alessio Bizzaglia per aver creduto in me e per la fiducia che hanno riposto nella mia persona. Ho trovato una società seria che non ci fa mancare nulla.

Sono rimasto piacevolmente colpito dall’ambiente e dal mister Paolo Mazza, un vero conoscitore di calcio che in qualsiasi momento ci trasmette tranquillità.

Una mensione particolare la merita il nostro mister dei portieri Silvio Mariani con il quale mi alleno quotidianamente.

Sei un portiere molto esperto. Con questa a Pomezia, hai disputato ben 10 stagioni in Serie D. Che idea ti sei fatto del Girone E e secondo te in questi anni il livello tecnico si è alzato o si è abbassato?

Questo girone umbro-toscano lo conosco molto bene. Ti confesso che forse le mie migliori stagioni le ho vissute proprio quando ho affrontato il Girone E.

Secondo me il livello in questi ultimi anni si è alzato notevolmente. Infatti dopo la riforma dei campionati tanti giocatori che militavano nella vecchia Serie C2 sono scesi di categoria accrescendo di molto il tasso tecnico.

Ormai il campionato di Serie D è sempre più competitivo, le squadre sono tutte attrezzate e ci sono tante piazze importanti con tifoserie molto passionali.

Di dilettantismo c’è poco; siamo dei “professionisti” anche se non abbiamo i contratti e le tutele che ci sono nel professionismo. Ci si allena tutti giorni, si effettuano doppie sedute, il sabato si va in ritiro e si fanno tantissime rinunce.

Cosa ne pensi della regola degli under e il fatto che tante squadre preferiscono schierare un giovane in porta piuttosto che puntare su un portiere esperto?

Ovviamente io sono di parte e se fossi un allenatore farei giocare sempre il portiere esperto…(ride)

Devo ammettere che da quando non sono più un under è stato difficilissimo trovare squadra.

Purtroppo non basta essere bravi e allenarsi sempre al massimo per essere schierato titolare. Secondo me è una regola sbagliata che penalizza sia i giocatori, gli allenatori e le società stesse.

Parliamoci chiaro se un giovane è bravo gioca a prescindere da tutto e tutti. E’ normale che la presenza di un portiere esperto porta dei benefeci a tutto il reparto difensivo.

Per fortuna quà a Pomezia mister Mazza mi sta dando fiducia e nelle quattro partite in cui sono stato schierato dal primo minuto abbiamo raccolto 7 punti.

Il merito non è solo il mio ci mancherebbe, ma di tutta la squadra sia chiaro.

Col Monterosi è arrivata un’altra sconfitta casalinga dopo quella con l’Albalonga. Che partita è stata e secondo te meritavate di più?

E’ stata una partita difficile e molto combattutta. Il primo tempo abbiamo tenuto bene il campo concedendogli pochi spazi.

Poi dopo 20 secondi dall’inizio del secondo tempo il Monterosi ha trovato il vantaggio grazie ad una giocata geniale di Capodaglio che ha servito un assist delizioso al loro attaccante che purtroppo mi ha trafitto. Abbiamo provato a reagire e siamo stati pericolosi due-tre volte, ma alla fine siamo usciti sconfitti.

Forse il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio. La differenza di classifica in campo non si è sentita e proprio il fatto di aver giocato alla pari della prima della classe, ci deve servire a capire che possiamo giocarcela con tutti e che dobbiamo credere di più in noi stessi.

E soprattutto dobbiamo cercare di ritrovare il gol che ci manca da diverse giornate.

Domenica affronterete la Sangiovannese, una diretta concorrente per la lotta salvezza che vi precede in classifica di 3 punti. Sei fiducioso?

“Certo che sono fiducioso e sono convinto che faremo una grande partita.

Da quando sono arrivato gli scontri diretti non li abbiamo mai falliti e abbiamo portato a casa sempre dei punti.

Sarà fondamentale l’aspetto mentale e il modo in cui approcceremo alla gara. In Serie D devi essere sempre concentrato perchè al minimo errore l’avversario ti punisce.

La Sangiovannese è una squadra blasonata con uno stadio importante e viene dal pareggio nel derby con l’Aquila Montevarchi.

Non sarà facile, ma sappiamo bene che è un appuntamento da non fallire e scenderemo in campo con il coltello tra i denti”.

Foto@Calcio Pometino e @Francesco Cenci

Ufficio stampa Pomezia Calcio 1957

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