POMPONI PARLA DA CAPITANO: “GUAI A CHI TOCCA LA VIS ARTENA”

POMPONI PARLA DA CAPITANO: “GUAI A CHI TOCCA LA VIS ARTENA”

Non è semplice indossare la fascia di capitano della squadra espressione della cittadina in cui sei nato.

Lui lo fa con tenacia, orgoglio e personalità.

Ha poco da imparare sotto l’aspetto della personalità Benedetto Pomponi nonostante abbia da poco compiuto ventidue anni.

Lui i colori rossoverdi li sente sulla pelle.

Patriottico a prescindere, con Artena ha un legame particolare, speciale.

Alle viste c’è il derby con il Colleferro, una partita che non può mai essere banalizzata, ma c’è anche tanto da dire sul match perso con l’Albalonga.

Qualcuno ha malignato sulla sconfitta della squadra di Ciardi.

Lui non ci sta.

Spiega, argomenta, puntualizza.

Educatamente, ma con vigore, come è nel suo stile e secondo la sua visione delle cose.

 

Pomponi, la Vis Artena ha avuto un grande rendimento nel girone d’andata, mentre dopo il giro di boa ha accusato una flessione.

Da cosa è dipeso?

“Iniziamo col dire che ad inizio anno l’obiettivo del club era quello di raggiungere una salvezza tranquilla.

Partita dopo partita, ci siamo poi trovati ad avere una classifica importante ed inaspettata.

Se dovessi fissare un confine netto tra i due periodi, indicherei la gara con il Formia.

Quel giorno ci trovammo di fronte un arbitraggio “particolare” e fummo penalizzati, anche se non voglio giustificare quello che fu il nostro comportamento.  

Sicuramente però quella partita ci ha demoralizzato e le squalifiche seguenti ci hanno un po’ frenato in un momento molto importante perchè incombeva anche il mercato invernale.

Poi, è vero che stiamo raccogliendo meno punti rispetto all’andata, però a Frascati abbiamo giocato una grande partita e se Valentino non sbaglia quel rigore, probabilmente diventiamo la prima squadra a battere una corazzata come la Lupa Castelli Romani…”.

Domenica scorsa avete perso in casa con l’Albalonga ed i maligni si sono affrettati a dire che lo avete fatto per fare un torto al Colleferro.

“Mi auguro che chi ha detto queste cose abbia visto la partita.

Con l’Albalonga noi abbiamo giocato un ottimo primo tempo, ma abbiamo manifestato ancora una volta le nostre difficoltà in fase realizzativa.

Notoriamente siamo una squadra molto giovane e, dopo aver incassato il loro primo gol, non siamo riusciti a trovare la giusta reazione.

A me rode moltissimo aver perso contro di loro perchè c’è una statistica che ci accompagna da anni, ossia che durante la stagione perdiamo solo una volta al Comunale e quest’anno era già avvenuto contro il Borgo Podgora, con cui avevamo perso nello stesso identico modo.

A mio modo di vedere, abbiamo fatto peggio la domenica prima con il Ciampino, dove è emersa in pieno la differenza di motivazioni tra un squadra a caccia di punti-salvezza come loro ed un’altra ormai tranquilla come noi.

Tornando al match di sette giorni fa, a chi ha ventilato certe cose dico solo che avrei dato qualsiasi cosa per battere l’Albalonga, così come darò tutto contro il Colleferro domenica”.

Parlando di motivazioni, quelle non possono mancare al Caslini…

“Le motivazioni sono sempre alla base di tutto e, quando giochi partite del genere, vengono da sole.

Per quanto mi riguarda, il derby voglio vincerlo, ma non per fare un torto a loro o un favore all’Albalonga.

Voglio vincerlo, perchè la Vis Artena deve riemergere dopo due battute d’arresto consecutive.

Quale occasione migliore per farlo?”.

Ieri il Colleferro ha esonerato Baiocco, affidando la panchina a Petrelli.

Che avversario pensate di trovarvi di fronte?

“Difficile dirlo.

Siamo rimasti sorpresi dall’esonero di mister Baiocco.

Di solito, quando una squadra cambia allenatore, vince la prima partita.

Speriamo non sia questo il caso.

Scherzi a parte, non dobbiamo avere paura di loro, quanto di noi stessi.

Loro a dicembre hanno cambiato molto ed il nuovo Colleferro non lo abbiamo ancora affrontato.

Sono certamente una squadra forte e questo è testimoniato dal fatto che da allora hanno perso soltanto due volte.

Nonostante questo, io sono convinto che, se giocheremo da Vis Artena, porteremo a casa qualcosa…”.

Come si esce da Colleferro con un risultato favorevole?

“Dovremo essere motivati, concentrati e consapevoli delle nostre qualità”.

Cosa significa per lei, artenese purosangue, indossare la maglia rossoverde e la fascia da capitano?

“Per me è qualcosa di particolare, di speciale.

Sono patriottico a 360°, figuriamoci poi quando si parla di Artena.

Guai a chi tocca il mio paese natale.

Scendere in campo con questa maglia e la fascia al braccio mi dà una carica che non so spiegare, ma mi attribuisce anche responsabilità diverse da chi siede sugli spalti.

Difendere l’onore di Artena è comunque qualcosa di molto sentito per me”.

Cosa sarebbe disposto a fare pur di vincere con un suo gol domenica?

“Francamente non so e non so neanche che reazione avrei.

Quest’anno ho segnato solo una volta e proprio al Colleferro, in occasione della partita d’andata.

Purtroppo quel gol si rivelò inutile ai fini della qualificazione, ma fu comunque una grande emozione, perchè il Colleferro per me ha sempre rappresentato l’avversario numero uno”.

Lei è una sorta di memoria storica della Vis Artena.

Le va di fare un gioco?

“Dipende (ride)…”.

Ora le citerò in ordine gli ultimi quattro tecnici che ha avuto la Vis Artena.

Lei dovrà descrivermi ciascuno di loro.

Cominciamo da Paolo D’Este.

“A lui devo il mio esordio con la prima squadra, anche se in quella stagione giocavo quasi sempre con la Juniores.

Lo ricordo come un tecnico capace, determinato e che badava molto al sodo.

Per lui contava solo il risultato”.

Fabrizio Centra.

“Il mister l’ho frequentato tanto tempo ed è stata una figura importante per me sia sotto il profilo tecnico che sotto l’aspetto umano.

Abbiamo avuto un rapporto di amore/odio quando era qui, ma per lui nutro il massimo rispetto e mi dispiace molto che sia a spasso, perchè uno come lui meriterebbe molto di più”.

Pino Di Cori.

“Sul mister mi piaceva il fatto che interpretasse le partite senza fare calcoli.

Come mentalità è uno zemaniano”.

Alessio Ciardi.

“Non me ne voglia nessuno, ma in passato non avevo mai fatto tanta parte tattica come ora.

Il mister è preparatissimo e mi ha insegnato tante cose.

E’ davvero un tecnico che sa il fatto suo”.

In conclusione non posso esimermi dal rivolgerle la domanda fatale.

Risultato finale e giocatore decisivo nel derby di domenica.

“Colleferro-Vis Artena 0-1.

Decide Daniele Cianni”.