PROMOZIONE, NETTUNO: MISTER CATANZANI E L’ANNATA MAGICA DEI NEROVERDI: “VINTO GRAZIE AD UNA FAME INCESSANTE, SPERO DI SAPERE PRESTO IL MIO DESTINO”…

PROMOZIONE, NETTUNO: MISTER CATANZANI E L’ANNATA MAGICA DEI NEROVERDI: “VINTO GRAZIE AD UNA FAME INCESSANTE, SPERO DI SAPERE PRESTO IL MIO DESTINO”…

A cura di Giovanni Crocé

Arrivare in Eccellenza, essere promossi o retrocedere in una divisione inferiore o superiore è possibile e nella natura degli eventi sportivi e calcistici, ma secondo mister Flavio Catanzani, che andiamo a intervistare a bocce ferme quest’oggi, tutto nasce da alcuni fattori interni al suo Nettuno calcio che rendono unica questa vittoria del campionato che dopo 8 anni permetterà di nuovo alla squadra neroverde di tornare nel massimo campionato regionale per dilettanti e cimentarsi di nuovo nei palcoscenici più illustri del calcio laziale. Proprio grazie al tecnico che aveva perso l’eccellenza con questa maglia da calciatore, in campo, e in campo ha restituito alla città il proprio lignaggio e prestigio, con gli interessi, dato che la presidenza del Nettuno si ritrova adesso una rosa ricca di talento ed esperienza in dosi giuste e con tantissimi giovani di qualità in età di lega, venuti dal nulla e che ora valgono molto di più.

Mister Flavio Catanzani, ha vinto la squadra ma l’eroe dell’approdo in Eccellenza sembra lei al cento per cento?

Che posso dire, sono cose folli che capitano ad un normalissimo allenatore come me e non ho il coraggio neppure di credere a quello che vedo, alla gioia incontenibile della gente comune, di chi ora si è riavvicinato con entusiasmo forse anche non preventivabile alla squadra di Nettuno, ai suoi colori, alla sua storia e al campo di gioco “Celestino Masin”. Devo ammettere che vincere un campionato di Promozione fa davvero miracoli, ma so anche che se faremo disastri da settembre in poi, tornerò un manager scarso, incompetente e presuntuoso, tornerò magari “quello giovane che viene dalla prima categoria”. Spero di no, ma sono pronto a tutto, anche a me questa maglia e questa società ha dato tutto e sono il primo ad essere in estasi, in questi giorni è una festa e una sbornia continua dentro e fuori gli spogliatoi, in città, tra canti, balli, ricordi, riprese, festeggiamenti e bagni di folla, si respira un’atmosfera da mille e una notte.

La trattano come fosse il sindaco di Nettuno eppure il vostro è un trionfo sportivo lineare, non certo una sorpresa, siete stati primi nel gruppo A da tantissime giornate…

Effettivamente devo dire che questo margine ci ha permesso e ha permesso alla gente di prendere coscienza di quello che stavamo facendo e gustarsi tutto di più, abbiamo visto le tribune sempre più gremite, al di là del fatto che domenica col palocco c’era l’ingresso libero per l’ultima gara in casa nostra, ho notato che la gente aveva fame di calcio nettunese, locale, ma si era disamorato, riuscendo a far tornare questo interesse popolare non abbiamo vinto la promozione, abbiamo vinto la Champions league o qualcosa che ci va molto vicino perchè difficilmente la gente torna indietro e di questo va dato atto alla dirigenza e alla presidenza del Nettuno perchè secondo me questo è il trionfo da manuale, quasi da libro cuore, commovente e non può passare inosservato a chi sa di calcio.

Perchè? Cosa crede che abbia di straordinario la vostra promozione?

Perchè chi è dentro la squadra sa che davvero tutte le piccole cose si sono incastrate alla perfezione come in un gioco dove tutto combacia, fattori umani e tecnici, calcistici e personali sono andati di pari passo in maniera difficilmente replicabile. Poche spese, a partire da me, allenatore all’esordio in categoria dopo anni di gavetta tra giovani e prima categoria, a tanti che si erano svalutati e stavano quasi smettendo di giocare a calcio, facevano altro e non sarebbero tornati a giocare un campionato duro come la promozione laziale per nulla al mondo se non per il Nettuno dove avevano amici e bei ricordi da bambini, dove erano cresciuti. Un trionfo a chilometro zero e sottolineo ancora anche con il budget in attivo, visto che per tutto il monte-rimborsi abbiamo speso meno di quello che ci era stato messo a disposizione dalla presidenza, triplicando il valore della rosa, garantendo un futuro sano alla società e potenziando anche la cura del settore giovanile, con tanti giovani in età di lega che hanno esordito in prima squadra o lo faranno domenica, pronti a esplodere la prossima stagione, con o senza di me. Magnifico.

Ma crediamo che lei voglia gustarsi l’esordio in eccellenza con questa maglia e in questa piazza, o no?

La panchina del Nettuno ora per me vale il Real Madrid e se mi tengono resto, perchè ascolterò prima di tutto e a lungo con la società perchè qua si lavora bene, sono a casa mia e le idee sono sagge. Se ci sarà la programmazione giusta mi farebbe piacere continuare a crescere qua, anche per fare passo dopo passo la cosa giusta e accompagnare i ragazzi che vorranno restare in una nuova grande avventura.

Cosa crede andrà potenziato nell’organico per l’Eccellenza l’anno prossimo?

L’asticella e tutti i parametri calcistici si  innalzano ancora di più e la ricetta sarà la stessa, tanta esperienza, tanti bravi giovani, le spese giuste nei posti giusti e come reparto vi dico che per salvarsi in Eccellenza, perchè per ora penso che l’obiettivo sarà in partenza questo, bisogna essere ordinati e prendere pochi gol, quindi vorrei subito puntellare la difesa con gente tosta, per migliorare la base dalle fondamenta. Poi si pensa al resto.

E chi crede sia stato l’uomo copertina della sua squadra, del Nettuno di questa stagione super?

Se uno guarda agli assist, ai gol realizzati, non si scappa dal trio Frasca, il nostro cervello di centrocampo e capitano nettunese doc, Laghigna, il nostro giovane bomber del 1993 e Porcari, il genietto che colpiva per i gol e le giocate decisive, ma tutti hanno dato il loro contributo, e mi resta nel cuore un giocatore in particolare….

Di chi si tratta?

Elvis Mariola, stopper che era con me alla Virtus Nettuno in prima categoria e ha giocato con grande naturalezza salendo di una categoria anche in Promozione, subito da titolare, subito ben integrato con compagni e con le rudezze del campionato, subito decisivo per le nostre sorti, per me in proporzione, considerando da dove veniva e cosa ha fatto quest’anno è il miglior difensore del campionato di promozione del lazio tra i centrali e quello che ha mostrato la crescita più esponenziale. Lui come altri è il simbolo della nostra fame, perchè questo ci ha contraddistinto, la voglia di far vedere al mondo del calcio laziale che tanti giudizi su molti nostri giocatori erano stati sbagliati al cento per cento e ora tutti devono crederci.

Grazie mister, e buona Eccellenza!

Speriamo di poterla fare qua, lo saprete a breve mi auguro, quando termineranno questi giorni di festa infinita e giustissima, dove non riesco a dire altro che in continuazione, forza Nettuno!