Di Alessandro Bastianelli.
«Correva la fantasia verso la prateria, tra la via Emilia ed il West».
Metteteci la via Cassia, un territorio lontano dallo stress e dalle pressioni – ricacciate via oltre i confini del “West” – e avrete i colori della capolista Monterosi, che domenica scorsa si è presa lo scettro del girone battendo L’Aquila e superando il Rieti, bloccato dal Trestina.
Piccola città, vecchia bambina Monterosi, che scalza piazze nobili come Rieti e L’Aquila dal primo posto grazie a un pizzico di incoscienza, quella dell’esordiente assoluta, ma soprattutto con una mentalità ed una cultura del lavoro degna di questa categoria.
Mentalità e cultura diffuse ovviamente anche nelle provincie rivali, affidate a maestri di fine taglio come Paris e Morgia, che qualcosina l’hanno pur vinta fra i dilettanti regionali e nazionali.
In termini puramente matematici, statistici, è solo la continuità a scavare i punti fra Monterosi (38), Rieti (37) e L’Aquila (34): eccezionale quella viterbese (15 risultati utili consecutivi, di cui 10 vittorie), mentre il Rieti fra Novembre ed oggi si perdeva due volte (Latte Dolce, Avezzano) e L’Aquila regrediva nel momento di crescere.
Mettere il sedicesimo tassello, strappare punti allo Scopigno, potrebbe dare una forma quasi definitiva al mosaico viterbese? Vincere è così decisivo domenica?
Ni.
Il girone di ritorno si annuncia meno competitivo di quello d’andata: con Torres, Foligno e Città di Castello ridotte all’osso nell’organico, le gare con le piccole difficilmente dovrebbero essere un problema per le tre squadre che si accingono a giocarsi il girone.
Ma d’altro canto vi è un pacchetto di formazioni – Albalonga, Flaminia, Nuorese, Ostiamare, Sansepolcro, Trestina – che, libere da pressioni di classifica, non stenderanno alcun tappeto rosso alle tre di testa. E l’Arzachena, a pari punti con L’Aquila, sebbene non miri alla Lega Pro, qualche sfizio vorrà pur toglierselo.
C’è un calendario che nelle prossime partite metterà a dura prova il Monterosi – Ostiamare e Sansepolcro al Martoni, Lanusei e Arzachena in Sardegna – e la sua striscia di risultati, stesso dicasi per L’Aquila e Rieti, che affronteranno le stesse squadre della capolista.
Allo Scopigno non sarà affatto decisiva, sebbene il Monterosi a livello di organico arrivi sicuramente più pronta: tutti disponibili per D’Antoni, Paris perde Dalmazzi ma può scegliere fra la corsa (Trillò) e la qualità e l’esperienza (De Martis) sulle fasce. Senza dimenticare i cannoni lì davanti che, nonostante a volte si inceppino, sparano colpi da bandiera bianca.
Insomma, nulla di definitivo nel big match di domenica, ma solo la necessità di difendersi da Arzachena e L’Aquila, pronte a sbarazzarsi senza problemi di San Teodoro e di ciò che resta del Foligno.
Certo, una bella spallata potrebbe arrivare. Resta solo da capire se arriverà dagli ‘incoscienti’ del west o dagli esperti dell’est.