ROTTA VERSO PINETO-SPORTING CITTA’ DI FIUMICINO, INGIOSI: “PIANGERCI ADDOSSO? SIAMO PRONTI A FARE UNA GUERRA”

ROTTA VERSO PINETO-SPORTING CITTA’ DI FIUMICINO, INGIOSI: “PIANGERCI ADDOSSO? SIAMO PRONTI A FARE UNA GUERRA”

Testa in alto e sguardo fiero.

Chi ha avuto modo di ammirarne le gesta in questi anni ne ha sempre apprezzato il carattere e la tenacia con cui da sempre scende in campo.

Può dunque far tremare le gambe ad uno come Daniele Ingiosi una semplice, per quanto importante, semifinale di ritorno play-off?

Niente paura, ma solo voglia di rifarsi dopo una sconfitta immeritata ed incassata soprattutto grazie a decisioni arbitrali che giudicare sfortunate è comunque un eufemismo.

“In questi giorni abbiamo lavorato bene, cosa che peraltro avevamo fatto anche prima della gara d’andata, quando a punirci sono stati unicamente degli episodi – esordisce l’esperto difensore centrale – Non ci stiamo piangendo addosso a causa delle assenze  come potrebbe pensare qualcuno, nè sarebbe giusto farlo per rispetto nei confronti dei ragazzi che giocheranno domenica al posto dei vari Neri, Nanni e Di Fiandra.

Sono convinto che i vari Sargolini, senior e junior, e Bordoni si dimostreranno all’altezza di chi non ci sarà”.

Una convinzione fermentata all’interno dello spogliatoio non appena è terminato il match d’andata.

“Dobbiamo tramutare la rabbia in cattiveria agonistica e voglia di vincere – ringhia Ingiosi – Noi andremo lì per fare una guerra.

Non contro il Pineto, sia chiaro, ma contro quelle situazioni che domenica scorsa ci hanno danneggiato”.

Tra queste, al di là di un calcio di rigore a dir poco plateale e non ravvisato dall’incerto Bodini di Verona per un mani di Fruci si è parlato assai di un gol-fantasma dello stesso Ingiosi.

“Io ho visto la palla che entrava, ma il loro difensore (Maloku, ndr) è stato tempestivo – ammette con schiettezza l’ex Guidonia – Onestamente non so se la palla abbia varcato i9nteramente la linea, però i dubbi restano…”.

Sulla falsariga di quanto espresso dal proprio compagno Bussi, anche Ingiosi si aspetta un atteggiamento abbottonato da parte degli uomini di Ammazzalorso.

“A Fregene hanno giocato con i quattro dietro totalmente bloccati e con i centrali di centrocampo che non accompagnavano mai in avanti – prosegue il difensore classe 1981 – Difficile immaginare che possano proporre fin dall’inizio chissà quali manovre offensive, anche se dispongono di gente pericolosa come Cacciatore, Antenucci e Vespa.

Il nostro approccio?

Dovremo essere aggressivi fin dalle prime battute, proprio per dimostrare all’avversario che noi attendevamo questa partita fin dal triplice fischio di domenica scorsa.

E possibilmente sfruttare meglio i calci piazzati”.

Un approccio che non deve però sfociare in una forma di impazienza che risulterebbe deleteria.

“Queste partite possono sbloccarsi dopo pochi minuti, ma anche ad un quarto d’ora dal termine – ricorda saggiamente Ingiosi – Ai miei compagni l’ho ricordato spesso: non è mai troppo tardi per realizzare il primo gol, quindi servono calma e lucidità.

L’aspetto psicologico di una partita può cambiare in un istante.

L’ultimo esempio del genere è Siviglia-Liverpool, con due clamorosi rigori non concessi agli inglesi e la susseguente rimonta degli spagnoli”.

Tra gli aspetti evidenziati in settimana dal tecnico Scudieri hanno fatto discutere anche le sue dichiarazioni circa il differente numero di under obbligatoriamente richiesti nel Lazio durante la regular season e quelli che vengono invece richiesti nelle altre regioni.

Una situazione che, a detta dell’allenatore dei portuali, provoca scompensi durante appuntamenti come i play-off, dove se ne impone l’uso di due per squadra dal primo minuto.

“In effetti, da altre parti sono abituati a giocare con nove elementi d’esperienza, mentre noi abbiamo solo quindici giorni di tempo per trovare un amalgama ed un equilibrio differenti – ammette il difensore – Nel recente passato ci sono state squadre laziali che hanno comunque festeggiato l’approdo in D, vedi il Serpentara.

Chiaro però che impostare una stagione per schierare quattro under ti porta qualche problemino.

Noi, ad esempio, abbiamo due portierini del ’98, entrambi bravi e di prospettiva, ma che possono ancora patire qualcosa sotto il profilo psicologico in occasioni come queste.

Forse il giusto compromesso è quello che avviene in Umbria, dove ne fanno giocare tre.

Credo dunque che sia una medaglia dalle due facce ed una riforma sarebbe opportuna”.

Ad uno che ha vestito per cinque stagioni, ed in varie categoria, la maglia della Viterbese ed anche la fascia da capitano gialloblu non puoi davvero esimerti dal chiedere un pensiero sul recente trionfo del “Leone“.

“Sono contento per tutti, per Stefano Scardala, un ragazzo serio e leale, per lo staff, i magazzinieri, i giornalisti, ma soprattutto per i tifosi – commenta con un pizzico di malinconia nella voce Ingiosi – Più di tutti sono felice per i tifosi, in primis gli ultras.

Ancora oggi sono rammaricato per come si è conclusa la mia esperienza a Viterbo, ma i ricordi restano e li tengo preziosi nel mio cuore, così come tengo appesa in camera mia una foto che mi regalarono proprio loro, i tifosi.

E pazienza se invece la società non ha mai inteso celebrarmi con una targa o un semplice pensiero.

Io tifo comunque per loro e, se riusciranno a fare un ulteriore salto di categoria, prometto solennemente che mi farò l’abbonamento.

Intanto rinnovo i complimenti a tutti, l’anno prossimo vedremo un grande Girone B di Lega Pro”.

La chiusura è dedicata al suo personalissimo bilancio stagionale ed anche in questo caso Ingiosi dimostra di avere sincerità e spessore umano rari in questo ambiente.

“Penso sia stata una delle mie peggiori annate per motivi fisici e di altro genere – ammette il difensore centrale – I miei tre golletti li ho realizzati, ma non posso certo essere soddisfatto di aver accumulato appena ventidue presenze.

Per la mia esperienza potevo e dovevo essere più utile alla causa dello Sporting Città di Fiumicino, ma non ci sono riuscito e ne sono davvero rammaricato, anche se di fronte ad un Monterosi simile anche un contributo diverso da parte mia sarebbe valso a poco…”.