SERIE D, OSTIAMARE: IL MASSELLA BIS COMINCIA COL SORRISO: “INDOSSO LA MAGLIA DI QUANDO ERO RAGAZZINO CON TANTO ENTUSIASMO E SOGNI DA REALIZZARE”

SERIE D, OSTIAMARE: IL MASSELLA BIS COMINCIA COL SORRISO: “INDOSSO LA MAGLIA DI QUANDO ERO RAGAZZINO CON TANTO ENTUSIASMO E SOGNI DA REALIZZARE”

a cura di Giovanni Crocé

Tornare in biancoviola così, dopo essere stato a (più) di un passo dalla Lupa Castelli e ritrovare una realtà lidense completamente differente rispetto a quando aveva 16 anni e vinceva il titolo allievi elite, deve aver certamente lasciato sensazioni complesse nell’animo di Christian Massella, attaccante di movimento di 24 anni ma già una esperienza calcistica e di vita vissuta che pochi possono vantare. dalla Primavera (con 15 gol al primo anno) del Bari, ai titoli giovanili, all’esordio in serie D sempre coi biancoviola a 17 anni, alla serie D giocata con piglio da leader col Fidene e l’Anziolavinio, senza dimenticare altre tappe laziali e un anno nella serie B elvetica a Bellinzona, in Svizzera. In ordine sparso, ecco che traspare il profilo di un uomo-atleta che questa serie D deve vincerla, per poter dire di aver davvero fatto centro, perchè per il resto, ha sempre disputato buoni od ottimi campionati.

Christian, essere qua per te rappresenta qualcosa di differente rispetto a se avessi giocato con la Lupa Castelli?

Ero già stato anche con la Lupa Castelli e ho scelto io, prima e a prescindere dalla sollevazione di Gagliarducci, di essere qua in biancoviola, anche se in realtà io dovevo essere dell’Ostiamare già dall’inizio di questo ritiro, poi non ci trovammo d’accordo col presidente su alcune cose e virai sulla Lupa Castelli con cui ho avuto a mia volta delle piccole incomprensioni che tuttavia non minano il buon rapporto professionale che credo di avere anche con loro. Importante ora è recuperare i giorni di preparazione atletica persi in sintonia coi biancoviola, perchè il presidente mi ha cercato ancora ed è cosa rara, in così breve tempo. Segno che mi stima.

Per te ora, dopo il matrimonio recentissimo ci sono altre sensazioni aggiuntive nel vestire anche la maglia che ti ha reso grande?

Fa pensare che nel momento in cui ho da poco vissuto un evento tanto grande che mi rende ancora più uomo, con più responsabilità, torno ad indossare la maglia viola di quando avevo i primi accenni di calcio dilettantistico che conta, quella dell’Ostiamare. Sono sincero, è chiaro che ora vivo tutto ancora di più come se fosse un lavoro da fare nei minimi dettagli perchè serve a portare soldi a casa per una famiglia, quindi l’ego va ancora più ridotto e va pensato tutto al plurale. Ma i comportamenti corretti che tenevo prima di essere marito e padre sono sempre quelli: puntualità, passione, sacrificio e soprattutto gol: alla fine parlare poco e far tanti gol mi aiuterebbe a coronare un giorno anche il sogno di esordire almeno nella nostra C, tra i professionisti italiani.

Trovi un Ostiamare e un presidente Lardone differenti da quando a gennaio 2008 andasti alla primavera del Bari di Tavarilli?

La filosofia e la certezza di voler essere i migliori di questo quadrante di Roma e tra i migliori del lazio è sempre presente, c’è tanta cura del dettaglio e serietà, ma io giocavo con a disposizione meno strutture, col campo in terra, quando vincemmo il titolo allievi elite contro il Savio coi classe 1990 con mister Melchionna in panchina. Ma avevo con me una dirigenza che era dalla mia, che mi fece subito esordire in D per una mezza stagione con Biagioni allenatore prima di andare in Puglia col Bari Primavera, dove feci gol anche in un noto derby col Lecce di categoria e sempre contro avversari sardi, proprio come la D di quest’anno, un girone sempre difficile. E’ difficile spiegare quello che provo, nell’età della maturità derivante dal matrimonio e da maggiori responsabilità, indossando questa maglia il passato da ragazzo si fonde con un futuro da uomo, quindi una mescolanza a tratti inspiegabile. Ricordi splendidi comunque sia. Ecco perchè voglio una grande stagione.

Eppure se dovessi dire il vostro obiettivo reale per quest’anno? Siete sempre nella metà nobile della classifica e quindi…

E quindi più avanti andremo meglio sarà, poi la storia si fa passo dopo passo. Se voglio vincere la D e ci credo? Certo, sono qua per questo, anche perchè reputo questa Ostiamare capace di stare fino alla fine almeno nel gruppo di chi combatterà per i playoff…

Dei nuovi chi stimi, chi consigli di seguire?

Sono sincero, allenandomi da due-tre giorni con loro, li valuto tecnicamente ma non posso ricordare tutti i loro nomi, sono cose che mi sono sempre risultate difficili all’inizio, non ci bado. Certo sono felice di poter fare quel che sento il ruolo più mio, svariare attorno a una prima punta potente come lo è Orlando Fanasca, vero califfo della categoria, soprattutto ora che si è fatto male un grande come Macciocca, devo sbrigarmi a fare subito bene dall’esordio di domenica col Palestrina, so che tanti si aspettano di vedermi subito fare gol come se il tempo degli Allievi non fosse mai trascorso, ed è bello esultare come quando avevo 16 anni, in fondo tutti sanno che sono uno di zona, quindi il prestigio di Ostia e dell’Ostiamare è anche il mio prestigio.

Favorite a parte voi?

Olbia, Viterbese e Lupa Castelli hanno indubbiamente, in linea teorica un super organico e potrebbe essere a cascata una D più difficile con i cambiamenti derivanti anche dalla recente C  a girone unico, ma noi ora pensiamo solo al responso della prima, perchè tre punti sono importantissimi per lavorare bene, da quando esiste il gioco del calcio si sa che al tifoso interessa solo il presente, l’attualità.

Cosa ti manca per fare il salto di qualità definitivo?

Lavoro tanto sulla convinzione in me stesso e nei miei mezzi tecnici e mentali, perchè poi il fisico risponde di conseguenza, e provo a fare le cose più redditizie e difficili per la squadra, sento che qua ho l’ambiente e la voglia ideale per realizzare la stagione dei sogni e vi assicuro che ne ho a tonnellate!