È un Pino Ferazzoli amareggiato, sconsolato quello di fine stagione. La sua esperienza sulla panchina dell’Astrea sta per giungere al capolinea. Il tecnico romano si è sentito lasciato solo, “tradito” da un gruppo che lo ha seguito poco durante la stagione. È un fiume in piena e lascia partire il chiaro messaggio che, il prossimo anno, lo vedremo di sicuro su un’altra panchina. “Dovrò parlare col direttore (Marcello Tolu, ndr) – dice – col quale ho un ottimo rapporto, ma credo che non ci saranno più le condizioni per andare avanti. Se i giocatori sono questi è giusto cambiare allenatore. Tutti eravamo convinti di poter fare un campionato da vertice, le premesse erano buone, poi purtroppo non ci siamo riusciti. Le responsabilità sono di tutti: società, tecnico e calciatori. I numeri parlano chiaro: ben nove volte ci siamo trovati in vantaggio per 1-0 e, nel giro di cinque minuti, abbiamo subito la rimonta degli avversari. Qui ho dovuto fare i conti con un grosso problema mentale, non so dovuto a che cosa, ma quando negli scontri diretti riesci a fare soltanto tre punti con Samb e Termoli evidentemente non eravamo pronti per vincere il campionato”. La ricetta non è stata trovata, per vari motivi, sui quali Ferazzoli fatica a soffermarsi. “I giocatori non sono mai riusciti a creare un gruppo compatto, si sono dimostrati fragili, e anche noi, io insieme al mio staff, evidentemente non siamo stati bravi al punto giusto per metterli nelle condizioni giuste”. Mancano due partite al termine del campionato, l’Astrea è fuori anche dai playoff e domenica è attesa dalla trasferta di Celano, squadra in corsa per la salvezza. “Ci aspetta una partita difficile, loro avranno sicuramente più motivazioni di noi, però ci teniamo a chiudere il campionato dignitosamente, soprattutto all’ultima giornata quando ospiteremo l’Ancona”. Il suo futuro? Ferazzoli lascia intendere che non sarà a “Casal del Marmo”. “Non credo ci siano più le condizioni e le motivazioni per proseguire su questa panchina. Parlare di altre squadre è ancora troppo prematuro, prima ci sono da valutare tante cose, su tutte la situazione economica di molti club che non permette ai presidente di avere ancora le idee chiare. Non mi sono impegnato con nessuno, il tempo di trovare squadra c’è, ora voglio soltanto concentrarmi su queste ultime due partite che rimangono, poi si vedrà”. Sulla vittoria del campionato Ferazzoli fa il tifo per suo fratello Fabrizio, tecnico del San Cesareo, primo con un solo punto di vantaggio sulla Sambenedettese. “In questo momento preferirei trovarmi nei panni di mio fratello. Il San Cesareo ha toppato le ultime due partite in casa ma ha fatto una grande stagione contro qualsiasi previsione. Resta il favorito e merita di aggiudicarsi la leadership del girone”.
Piero Zomegnan