Simone Tani si gode il Villa Adriana formato super e adesso c’è la Coppa

Simone Tani si gode il Villa Adriana formato super e adesso c’è la Coppa

Se un libro non si giudica mai dalla copertina, quest’ultima sicuramente può servire come biglietto da visita.

La presentazione del Villa Adriana di mister Gabriele Di Donato, in questo caso, è più che buona: i tiburtini, di anno in anno, stanno fortificando il proprio progetto, lanciando giovani e creando un forte senso di appartenenza.

Lo sa bene, Simone Tani, bomber e capitano di questa splendida cerenentola, ormai consolidatasi come una della realtà più interessanti del calcio dilettantistico laziale.

L’inizio dei biancoverdi nel girone C di Promozione è stato esaltante, con 13 gol realizzati in sole due partite. Stupisce, in particolare, il 9-1 rifilato allo Spes Mundial, una neo-promossa che presenta comunque notevoli potenzialità.

Con il debutto in Coppa Italia ormai imminente, sempre nel derby contro i rivali dello Zena (già battuti in campionato con un rotondo 4-1), l’umore non può che essere al massimo in casa Villa Adriana.

Proprio con l’attaccante dei coccodrilli, Simone Tani,  andiamo a captare le prime sensazioni di questo inizio di stagione.

Ormai è da diversi anni che sei al Villa Adriana. Quali segreti si nascondono dietro una società che sembra crescere di anno in anno? 

“Sono quattro anni, compreso il campionato interrotto dal Covid, che sono al Villa Adriana. 

La squadra e soprattutto la società sta migliorando. La nuova dirigenza ci ha sempre messo a disposizione tutto, a partire dalla struttura. 

Questa solidità, a mio giudizio, è fondamentale, senza contare che l’ossatura del gruppo si è sempre mantenuta. 

Ormai parliamo di una vera famiglia, che va ben oltre il concetto di squadra.”

Alla luce di questi evidenti miglioramenti, quale potrebbe essere il vostro reale obiettivo quest’anno? 

“Penso che ad inizio anno, ogni squadra voglia sempre fare il massimo. Non dico che siamo i favoriti, ma abbiamo le carte in regola per competere.

Il girone, se leggo tutte le squadre, è estremamente complicato. Paradossalmente, le squadre ancora a zero punti potrebbero benissimo fare un campionato di vertice.

A primo impatto, ti dico che mi sembra anche un girone più difficile rispetto a quello dello scorso anno.”

Come ti descriveresti come calciatore? Hai un idolo in particolare? 

“Penso di essere un attaccante atipico, dato che non sono nè molto alto nè molto rapido. In compenso, ho una buona protezione palla e un buon fiuto del gol. 

Però, credo che la mia forza consista nel sapersi sacrificare per la squadra, riuscendo comunque a segnare un buon numero di gol per la categoria. 

Il mio idolo, nonostante le differenti caratteristiche, è stato sempre Ibrahimovic. Nei dilettanti, tra Promozione e Eccellenza, ho giocato contro tanti attaccanti forti e uno dei giocatori da cui ho sempre rubato con gli occhi, pur non giocandoci insieme, è Angelo Pangrazi.”

Riferendoci alla stagione in corso, hai un obiettivo che ti sei prefissato? A livello di collettivo, quali elementi vi hanno permesso di iniziare così bene? 

“Dopo i 16 gol dello scorso anno, mi piacerebbe toccare quota 20. Però, prima ancora dei traguardi individuali, vorrei raggiungere gli obiettivi insieme alla mia squadra, della quale ormai sono anche capitano. 

Ci aiutiamo e siamo come una grande famiglia con tutti gli elementi del gruppo. Non penso di aver mai trovato una rapporto così consolidato con nessuna delle squadre per cui ho giocato. 

Inoltre, nel precampionato, abbiamo lavorato bene in tutta la preparazione. Con l’affiancamento ad un mister così bravo, a cui piace giocare molto con la palla, di un preparatore atletico come Alessio Proietti, abbiamo messo benzina nelle gambe, che ci ha consentito di partire così bene. “