Tirelli si riprende il Rieti: “Grande dimostrazione dopo L’Aquila, ci aspetta un grande finale di stagione”

Tirelli si riprende il Rieti: “Grande dimostrazione dopo L’Aquila, ci aspetta un grande finale di stagione”

Di Alessandro Bastianelli.

Un capitano, anche se ferito, è sempre il primo punto di riferimento.

Specialmente se la sua leadership si esplica tanto sul campo, quanto negli spogliatoi.

Fabrizio Tirelli è stato fra i primi riconfermati, insieme a Marcheggiani, del Rieti di Curcio che quest’anno punta apertamente alla Lega Pro.

Il girone di andata non è stato particolarmente fortunato per l’ex giocatore della Roma Primavera, sovente fermato ai box da alcuni problemi muscolari. Sostituito degnamente da Masala e Luciani all’occorrenza, Tirelli è stato invece sempre schierato quando era a disposizione, segno della fiducia riposta in lui da Fabrizio Paris.

Domenica scorsa è stato al centro delle trame imposte contro l’Ostiamare, sbattuta nella ripresa da Dieme. Domenica sarà ancora lì, al centro dello Scopigno, pronto a lottare per un sogno chiamato Lega Pro.

Lo abbiamo intervistato a 48 ore dalla sfida, importantissima, contro la SEF Torres.

Buongiorno Fabrizio, questa settimana siete tornati a comandare la classifica.

C’è entusiasmo a Rieti in questo periodo?

«È un momento molto felice per noi, da Arzachena domenica qualcuno ci ha fatto un bel regalo (sorride ndr).

Siamo comunque consapevoli di non aver fatto ancora niente, mancano undici partite al termine ed il calendario ci obbliga a vincere praticamente tutte le domeniche.

Abbiamo la testa ben salda sull’obiettivo, fino alla 34^ giornata non potremo dire di aver fatto nulla».

Eppure qualcosina l’avete fatta.

Due settimane fa a L’Aquila eravate state sconfitti, forse eccessivamente, rischiando di perdere punti decisivi fra voi e la vetta. Che lavoro avete fatto per reagire?

«Credo che dopo L’Aquila il Rieti abbia dato una grande dimostrazione di maturità.

Chiunque avrebbe potuto subire un contraccolpo per una sconfitta così sfortunata e immeritata, ma contro il Lanusei, che stava attraversando un periodo fortunato, siamo ripartiti subito e con convinzione.

Non era facile, c’erano pochi giorni per preparare la gara, ma volevamo dimostrare a tutti il nostro carattere.

Però ripeto, era un atto dovuto reagire, finché non vinceremo il campionato non potremo considerarci soddisfatti».

Arzachena, L’Aquila, Rieti, Monterosi: saranno queste quattro a giocarsi il campionato secondo te?

«A questo punto del torneo, credo di si, sarà una lotta fra le quattro squadre che, più di tutte, hanno fatto capire di volere questa Lega Pro.

Si giocherà partita per partita, i margini di errore si sono ridotti per tutti».

Ti aspettavi un campionato del genere da parte del Monterosi? La “sorpresa” del torneo sono proprio loro.

«Nonostante fossero una neo promossa, bastava guardare la formazione scesa in campo alla prima giornata per capire la loro potenzialità.

Hanno una rosa di ottimo livello, costruita per vincere ed arricchita da Matuzalem, sarebbe sbagliato considerarli una sorpresa.

Non credo abbiano mai fatto mistero delle loro ambizioni».

Capitolo Foligno: i biancocelesti sono stati esclusi dal campionato, il Rieti paga dazio per i due punti persi all’andata.

Che idea ti sei fatto della vicenda?

«Purtroppo queste situazioni vanno ad inficiare sulla regolarità del campionato.

In Serie D anche mezzo punto può farti la differenza: noi la scorsa stagione uscimmo dai play off pareggiando per via della posizione di classifica, speriamo che i due punti persi con loro alla fine non siano decisivi.

Dispiace assistere anche quest’anno a situazioni del genere. Non so se la situazione potesse essere gestita meglio, sicuramente si poteva intervenire prima ma ormai è andata, e per noi tutto ciò rappresenta un’ulteriore motivazione per vincerle tutte.

Le ultime giornate saranno decisive, a mio avviso».

Sei stato uno dei primi riconfermati del Rieti, che quest’anno punta decisamente in alto.

Ti senti legato a questa piazza?

«Sono molto legato a questa maglia e a questa bellissima città, oltretutto la società è seria ed è riuscita a creare un ambiente sano e ricco di entusiasmo

Io non faccio mai progetti se prima non dimostro qualcosa, e ricevere la proposta di rinnovo per primo insieme a Francesco (Marcheggiani ndr) mi ha gratificato moltissimo.

Qui c’è un bell’ambiente, spero di restare a lungo».

Magari guidandola da capitano anche in Lega Pro.

«Noi non ci nascondiamo: questo è l’obiettivo e dobbiamo fare di tutto per farlo nostro.

Per me sarebbe un privilegio indossare quella fascia anche in Lega Pro».

La Lega Pro potrebe far definitivamente far scattare l’amore fra il calcio e una piazza che spesso ha preferito altri sport?

«Noi l’entusiasmo lo avvertiamo sulla nostra pelle: i tifosi vengono a vedere gli allenamenti, ci parlano, ci chiedono di prenderci questo campionato, il loro amore è tangibile e autentico.

Questa piazza, per bacino di utenza, stadio, pubblico e organizzazione, merita assolutamente la Lega Pro».