A cura di Roberto Matrisciano
Promozione Girone B
Classe ’95, attaccante di razza con il gol nel sangue, un settore giovanile passato tra Vigor Perconti, Atletico 2000, Urbetevere e Tor di Quinto, in poche parole l’élite della regione. Ragazzo sincero e schietto, ambizioso e riconoscente, con il sogno del professionismo ancora nel cassetto. Un passaggio al Rimini sfumato all’ultimo istante che ha lasciato tanto amaro in bocca, ma una nuova stagione è appena cominciata e l’inizio fa ben sperare. Alessandro Di Girolamo è pronto a far parlare di se.
Quattro gol in sei partite disputate, tra cui spicca la tripletta al Poggio Fidoni che ti è valsa la nomination e la vittoria nel sondaggio come miglior giocatore del quinto turno.
Come giudichi questo inizio?
” A livello personale molto positivo.
Ho una media abbastanza buona, che se riuscirò a confermarla mi consentirà di superare abbondantemente il magro bottino dello scorso anno, che fu di otto reti “.
Nella passata stagione cosa ti impedì di rendere al meglio ?
” Ero molto amareggiato per come era andata a finire la mia cessione al Rimini in Lega Pro.
Sfumò tutto quando ormai sembrava cosa fatta, perché le due società non riuscirono a trovare i giusti accordi.
Avevo perso gli stimoli giusti, saltavo molti allenamenti, ma devo ringraziare l’ex tecnico e attuale DT Fabio Di Marco se poi mi sono rimesso in carreggiata.
Mi è stato molto vicino ed è stato bravo a motivarmi, così come ora lo è mister Meschini “.
Non hai ancora compiuto ventuno anni, dunque sei ancora molto giovane.
Cancellata la delusione dello scorso anno, credi ancora in un salto di categoria importante ?
” Vorrei avere almeno una possibilità di esprimermi a buoni livelli.
Sarei disposto a lasciare tutto, lavoro compreso, per avere un’occasione importante, che sia in Serie D o una Lega Pro.
Preferirei andare fuori regione, perché qui nel Lazio alcune situazioni non mi piacciono e penso che al di fuori di qui potrei esprimermi al meglio “.
A quale campionato ambisci, o nella quale pensi tu possa giocare?
” La Lega Pro al momento rappresenta il mio sogno.
Ho visto parecchie gare in giro per l’Italia e tolte le primissime squadre di ogni serie, il livello non è altissimo, anzi si è abbassato notevolmente negli anni.
A maggior ragione voglio guadagnarmi una chance, perché con tutta l’umiltà possibile, penso che a questi livelli ci potrei stare “.
Il presente però si chiama Tor di Quinto.
La squadra ora sembra essersi ripresa dopo un avvio al rilento.
” Conosco questa squadra e posso dire che la partenza non è il nostro forte, ma alla distanza usciamo sempre fuori, proprio come stiamo facendo ora.
Non è un girone proibitivo, e il pareggio che abbiamo subito negli ultimi istanti con la Castelnuovese ne è stata la dimostrazione.
Loro erano terzi, noi nelle ultime posizioni, invece durante i novanta minuti è sembrato tutto il contrario.
Sono convinto che riusciremo a salvarci senza troppi patemi d’animo proprio come negli ultimi anni “.
Tornando un pó indietro negli anni, ti chiedo, qual’è stato il settore giovanile che più ti è rimasto nel cuore, tra Vigor Perconti, Atletico 2000, Urbetevere e appunto Tor di Quinto ?
” Tor di Quinto ormai è casa per me, e qui feci un terzo anno di Juniores indimenticabile, nel quale segnai 30 reti.
Da questa classifica levando il Tor di Quinto per ovvie ragioni di affetto e perché rappresenta il mio presente, ricordo con tanto piacere il primo anno con la Juniores passato all’Urbetevere.
Eravamo una squadra pazzesca, e purtroppo uscimmo solo in Semifinale con la Vigor Perconti, gara in cui tra l’altro ci fu il pessimo e spiacevole episodio della famosa rissa in campo.
Quello fu un episodio da cancellare ma il ricordo di tutta l’annata lo porto nel cuore “.
Nella scorsa stagione ti fermasti ad otto marcature, quest’anno invece la doppia cifra sembra essere a portata di mano…
” Il mio obiettivo è di arrivare a quota 15, poi se saranno di più ben vengano.
Mi auguro che questi gol serviranno per la salvezza della squadra, che è l’obiettivo primario, poi la speranza è che possano essere un trampolino di lancio per la mia carriera “.