Vicovaro, Maiorani senza paura: “Non è la salvezza il nostro obiettivo”

Vicovaro, Maiorani senza paura: “Non è la salvezza il nostro obiettivo”

Di Liliana Nicoletta

I  microfoni di “Sport in Oro”, quest’oggi, sono andati a scovare l’estremo difensore del  Vicovaro, Francesco Maiorani.

Buongiorno Francesco,

Innanzitutto parliamo del tuo importante passato, soprattutto dell’esperienza con la Primavera della Roma, che ricordo hai?

“Ho dei bellissimi ricordi degli anni che ho trascorso con la Roma. Sono approdato a Trigoria all’età di 14 anni e ci sono rimasto fino ai 19. Ho vinto un campionato Primavera giocato sotto età riuscendo ad arricchire il mio bagaglio personale con ben 15 presenze. Lì, ho imparato tanto, tutto il percorso che ho fatto con la maglia giallorossa mi ha fatto diventare un giocatore completo sia dal punto di vista tecnico che mentale.

Il calcio che si respira lì, è completamente diverso da quello dilettantistico e , una volta che scendi di categoria, questa differenza la percepisci.

 Oltre l’esperienza con la Roma ho potuto vestire altre maglie, quella della Virtus Latina, del Sibiglia, del Ladispoli fino ad approdare nel  Vicovaro dove tutt’ora milito”.

Dopo il passaggio di categoria, a Vicovaro si respira un certo entusiasmo, pochi giorni fa nel derby contro il Tivoli un grande pubblico, e in generale si percepisce un grande attaccamento verso la squadra. Dopo queste prime 13 giornate di campionato, e avendo visto all’opera quasi tutte le avversarie, che obiettivi vi siete posti ?  

“Avendo potuto giocare, già con gran parte delle formazioni che comprendono il girone B di Promozione, sinceramente, non ho visto nessuna squadra di particolare rilievo.

 Il campionato è abbastanza equilibrato; ogni formazione, approfittando anche delle manovre di mercato e facendo quindi gli acquisti giusti, potrebbe arrivare tranquillamente alla vittoria,  o comunque,  a giocarsi i play-off.

L’unica squadra che mi ha leggermente impressionato è stata il Poli; si è dimostrata essere più bilanciata rispetto alle altre formazioni ma non per questo più forte.

Il campionato è molto equilibrato, qui, non esiste la Juventus del girone, le rose sono abbastanza livellate e  tutti possiamo arrivare  fino alla fine”.

Diamo uno sguardo al futuro non poi così lontano, pensi che la gara di domenica in casa contro la capolista Sant’Angelo Romano potrà dire  dove può arrivare il Vicovaro? Ai play-off ci pensate ?

Sono molto soddisfatto della squadra di quest’anno. E’ una rosa completamente nuova, ci sono infatti, solo tre- quattro pedine della scorsa stagione, mentre il restante del gruppo è tutto nuovo, e non mi riferisco solo ai giocatori ma anche all’allenatore e il restante staff tecnico.

Credo quindi che il nostro sia un ottimo campionato anche se, non sono il tipo che si accontenta di raggiungere solo la salvezza, penso che abbiamo tutte le carte in regola per raggiungere ben altri obiettivi;  questo è un pensiero non solo mio, ma ripreso anche dal presidente che ha fiducia in noi e che, come me, non si accontenta solo della salvezza.

 L’obiettivo è quello sicuramente di disputare un ottimo campionato, scendendo in campo con la grinta necessaria per vincere ogni partita……il resto si vedrà”.

Per chiudere, hai qualche rimpianto per quanto riguarda la tua carriera ?

“Dopo gli anni di Primavera con la maglia della Roma, la società ha deciso di vendermi a La Spezia per disputare il campionato di serie B.

Appena arrivato facevo il terzo portiere ma,l ’anno successivo La Spezia fallì e la mia avventura da professionista arrivò quasi alla fine.

Il calcio mi ha dato molto poco rispetto all’impegno e alla serietà che ho dato.

 Fin da piccolo io e la mia famiglia abbiamo fatto grandi sacrifici;  finita scuola, mio padre con un panino alla mano, mi portava tutti i giorni di corsa in macchina a Trigoria. Poi l’avventura con La Spezia.

Come si dice in questi casi, secondo me , il gioco non è valsa la candela.

 Certo ho avuto la possibilità di crescere molto e non nego che ho avuto anche tante soddisfazioni a livello calcistico ma a livello economico ho ricevuto ben poco.

La speranza è sempre l’ultima a morire, però bisogna essere realisti e, l’unica occasione che oggi mi potrebbe capitare,  sarebbe un’offerta di squadre di serie D o serie C.

Fortunatamente ho aperto un’attività con mio fratello che ho intensione di portar avanti e sviluppare. Se dovessero farmi un’offerta, probabilmente ad oggi,  rifiuterei.

Il calcio è diventato, per me, solo un divertimento e un passatempo”.