Vigor Perconti, finisce il sogno ma con dignità e orgoglio

Vigor Perconti, finisce il sogno ma con dignità e orgoglio

Kone Miccio

Di Alessandro Bastianelli.

Si sono arresi al carattere toscano, ad un gol un po’ casuale, dovuto anche a un piccolo calo di concentrazione che a questi livelli paghi, e come se lo paghi.

La Vigor Perconti esce dalle final six dopo una battaglia di 80 minuti contro la Virtus San Michele Cattolica, compagine fiorentina davvero ben organizzata e che ha saputo sfruttare i momenti decisivi della gara.

Due a uno il parziale finale, tutti da calci piazzati i gol dell’incontro: i rigori di Kone e Marangon, e la girata di capitan Vanzi al 25′ della ripresa.

Nel momento topico, uscito dal campo Kone, la Vigor ha abbassato la guardia e i toscani non hanno perdonato, andandosi a prendere il vantaggio durato sino alla fine.

In tutto ciò, Vanzi, capitano dei giallorossi, ha eretto un muro difensivo anticipando in tre occasioni gli avanti della Vigor sulle palle dall’esterno, gli ultimi colpi che i bluagrana stavano sparando nel disperato finale.

Rimane comunque una stagione da ricordare per la Vigor Perconti, per entrambi i gruppi degli Allievi, e per Luigi Miccio, che di questi ne è stato uno fra i principali artefici.

Tre finali giocate, due regionali ed una nazionale, quel titolo Allievi che mancava dalla bacheca portato a casa e la sensazione che sia stato solo un colpo di vento a portar via il resto del bottino ai blaugrana.

Gare come San Michele – Vigor Perconti si decidono sugli episodi, sono finali anticipate, che come ogni vera finale hanno regole non scritte. E ne hanno altre ben note, che assegnano gioia ai vincitori e lacrime ai perdenti, come quelle sgorgate sulle guance di Kone al momento del cambio, e sugli altri ragazzi a fine partita.

Proprio Kone, che di questa squadra ne ha portato avanti il vessillo, è stato il più sacrificato: infortunatosi giovedì, fossimo stati a Febbraio avrebbe saltato almeno due settimane di gare, invece il colored blaugrana ha stretto i denti e offerto il proprio contributo insieme agli altri ragazzi.

Finisce così il sogno, ma per alcuni ragazzi, come Bruno e Kone, si apriranno presto le porte del professionismo. Per tutti gli altri, si andrà avanti ma ripartendo dalla dignità e dall’orgoglio mostrato in questa final six.

Mister Miccio lo ha rimarcato ai nostri microfoni nel post-gara: se la concentrazione è mancata nell’attimo decisivo, il gruppo è stato esemplare sotto il profilo dei comportamenti, accettando la sconfitta e vivendo questa final six con tensione, ma senza esasperazione.

E in un calcio (e in un mondo, aggiungiamo noi!) spesso caratterizzato da modelli sbagliati, cattivi maestri ed alunni montati, il fair play mostrato dalla Vigor a fine gara 2 oggi mostra una bella faccia di un calcio che, alle parole pesanti, preferisce offrire il suo vero volto. Poco importa se oggi rigato dalle lacrime.