Un presidente che ha investito tanto, che ha messo sempre al primo posto i sentimenti e che porta il Villanova nel cuore dal 2008 è ora costretto a dire basta ed a ripartire da zero a causa di un disinteresse totale da parte delle istituzioni: “Ho rilevato questa società (nata nel 1956) nel 2008 dal presidente di allora che era il qui presente Augusto Cacciamani con la concessione dell’impianto per tre anni” – dichiara il patron del Villanova Calcio Massimo Armeni durante la conferenza di mercoledì 20 maggio, alla presenza della stampa, della dirigenza e dei quattro consiglieri comunali Augusto Cacciamani, Alberto Morelli, Patrizia Carusi e Paolo Giammaria – “Quest’anno avremmo potuto vincere il campionato e salire in serie D, ma il Comune ci ignora e non si interessa di ciò che facciamo per la città”.
L’articolo 13 della delibera comunale prevede che il gestore deve provvedere all’adeguamento delle strutture senza pretendere nulla in cambio, eccezion fatta per il prolungamento della cessione: “Ho speso 203 mila euro in virtù di questo articolo” – prosegue Armeni – “Ho fatto costruire gli spogliatoi sotto le tribune, la cabina per i giornalisti, il campo di calciotto in sintetico, gli uffici e tutto il resto, comunicando regolarmente i lavori al Comune e senza ottenere mai un riscontro positivo.
Poco prima della scadenza, l’assessore allo sport di allora Cipriani ed il consigliere Marini mi diedero la proroga di un anno, in attesa di un nuovo bando”.
Al termine della stagione 2013 il Comune decise di affittare l’impianto ad ore ad una quota di 3160 euro al mese: “Facciamo calcio sociale e togliamo i bambini dalle strade e voi ci date il campo ad ore?
Una decisione assurda che mi ha portato a perdere anche i soldi che ottenevo dall’affitto del bar con i quali mi aiutavo.
Inoltre il Comune incassa i soldi su un campo di calciotto che esiste grazie a me.
Per amore di questo sport, ogni anno ho aggiunto circa 50.000 euro di tasca mia per questa società, ma considerate le alte spese, visto che pago anche un operaio che si occupa della manutenzione, non posso andare avanti”.
E dunque Armeni, ignorato anche da Andrea Di Palma all’ufficio sport, è stato costretto a cedere i titoli della prima squadra e del settore agonistico al Real Tor Sapienza, lasciando i calciatori liberi di scegliere e senza abbandonare però Villanova: “Io da qui non mi muovo e mi infastidisce che un altro club della zona vada a dire in giro il contrario, sperando di poter venire qui.
Ripartirò con la scuola calcio insieme al responsabile Gino Zampa, con il femminile di mister Ernesto Febraro e con le categorie provinciali, insieme ad Andrea Grillo, nuovo responsabile del settore giovanile.
Siamo la terza società del Lazio per titoli e seconda per l’attività di scuola calcio che svolgiamo: vorrei che si ritornasse alla concessione annuale ed alla gestione dell’impianto da parte del club”.
A prendere la parola è poi Andrea Grillo, il nuovo responsabile del settore giovanile tiburtino: “Ho scelto il Villanova perché questo club mi ha trasmesso uno scopo sociale, di aggregazione e di interesse per i ragazzi” – rivolgendosi ai consiglieri comunali prosegue – “Saranno i vostri futuri elettori che vi permetteranno di mantenere alto il vostro prestigio: non è forse il caso di farsi un esame di coscienza e di trovare una soluzione a tutto questo?”.
La risposta delle istituzioni
I quattro consiglieri presenti, paradossalmente stupiti di una situazione del genere ed indignati insieme al presidente, si sono complimentati per l’attività svolta in questi anni da Massimo Armeni che ha portato in alto il nome del Villanova e che ha permesso a tanti bambini di innamorarsi del calcio, togliendoli dalle strade e facendoli vivere in un ambiente sano e sereno.
“Se siamo qui è perché bisogna fare qualcosa per questa società e perché crediamo che il presidente debba avere la solidarietà dei consiglieri comunali. Prima non eravamo noi, siamo subentrati solo successivamente”.
A parlare è poi il consigliere Augusto Cacciamani, favorevole al ritorno alla concessione annuale ed alla gestione societaria dell’impianto: “Bisogna precisare che nel 2014 si è deciso che le associazioni locali paghino il 50% in meno rispetto allo stabilito: ci abbiamo provato a fare di più, ma per legge non è stato possibile”.
Chiedono se eventualmente si potrebbe ripristinare la situazione, ma ormai non si può tornare indietro, si può solo ricominciare con la speranza che le cose possano cambiare veramente.
Si dice “meglio tardi che mai” … ma tutti questi anni lasciati scivolare via senza un briciolo di interesse ed un’azione concreta in favore di un club di Eccellenza forse la dicono troppo lunga.
(Ufficio Stampa Villanova)