PRATI SPIEGA IL GRAN RIFIUTO: “ECCO PERCHE’ HO DETTO NO AL CASSINO”

PRATI SPIEGA IL GRAN RIFIUTO: “ECCO PERCHE’ HO DETTO NO AL CASSINO”

Sul fatto che sia stato lui il protagonista del primo caso del 2016 esistono pochi dubbi.

In realtà, però, a Francesco Prati l’etichetta di voltagabbana non piace affatto e allora, a meno di quarantotto ore da una finale di Coppa Italia che giocherà da avversario di quel Cassino con il quale si era accordato tra Natale e Capodanno, salvo poi recedere per motivi personali, tocca al regista spiegare le ragioni di una vicenda che molto ha fatto discutere nel nostro ambiente negli ultimi giorni.

 

 

Francesco, un paio di giorni prima di Natale ti eri accordato ed eri stato anche presentato dal Cassino.

Dopo che cosa è accaduto?

“E’ accaduto che un problema di salute di mia madre, di cui ero già a conoscenza, si è rivelato più grave del previsto e così, dopo aver chiesto al direttore ventiquattro ore di tempo per riflettere sul da farsi ed essermi consultato con la mia famiglia, ho chiesto scusa e sono andato via”.

Il Cassino come ha preso la tua decisione?

“Inizialmente il presidente ha compreso, poi però, quando ha saputo che successivamente avevo deciso di accettare l’offerta del Colleferro, le cose sono radicalmente cambiate…”.

Come si è sviluppata la possibilità di andare a Colleferro?

“Stante i problemi di salute di mia madre, avevo bisogno di trovare una soluzione vicino casa.

Non potevo permettermi di restare senza squadra.

Il ds Angelucci mi seguiva già da un paio d’anni e, una volta venuto a sapere della vicenda, mi ha formulato un’offerta che stavolta ho deciso di accettare”.

E‘ umano che a Cassino non l’abbiano presa bene…

“Lo so e torno a ripetere che mi dispiace molto, perchè Cassino è una piazza che mi ha sempre affascinato.

Esistono tuttavia delle priorità nella vita ed una di questa è la famiglia.

Solo questo mi ha obbligato a fare un passo indietro.

Quando ho deciso di firmare per il Colleferro, ho scritto un messaggio al presidente Rossi e purtroppo non è stato tenero nei miei confronti.

Non voglio scendere nei particolari, nè fare polemica.

Mi dispiace solo che non abbia capito il problema…”.

Ora però il destino ti offre la possibilità di vincere un trofeo proprio contro quella che poteva essere la tua squadra.

“Questa coppa voglio vincerla.

L’anno scorso non potei giocare la finale per squalifica e la cosa mi pesò moltissimo.

Adesso sono molto carico e spero di aggiudicarmi il trofeo, anche per non essere considerato una specie di talismano negativo (ride)…”.

Altro incrocio strano: da ex bandiera artenese a nuovo punto fermo colleferrino.

“E’ successo tutto all’improvviso.

Ancora oggi non so perchè sono stato cacciato da Artena.

Nessuno mi ha dato una spiegazione reale, anche se nel calcio qualche amico ce l’ho e gira la voce che abbiano deciso di tagliarmi perchè pensavano che mi fossi proposto al Città di Ciampino”.

Ed era vero?

“Assolutamente no.

Io ad Artena stavo benissimo e mi sarebbe piaciuto restare lì per sempre.

Purtroppo non è stato possibile ed allora ben venga questa nuova avventura a Colleferro dove tutti mi hanno accolto benissimo”.

Avendo svolto una seduta d’allenamento a Cassino, magari confidano anche in qualche tua indicazione in vista del match di mercoledì…

“Ma no, quel giorno poi abbiamo fatto quasi solo fase aerobica.

Anche volendo, non potrei farlo (sorride)…”.

Che partita ti aspetti dopodomani?

“Credo verrà fuori una gara molto tesa e giocata con intensità.

I due allenatori hanno una visione del calcio molto simile, fatta di pressing alto e riconquista palla veloce.

Il fatto di giocare su un terreno in erba naturale come quello del Francioni potrebbe contribuire a rendere la partita spettacolare.

Speriamo che le condizioni meteorologiche ci diano una mano e che non piova”.

Saranno tanti gli assenti.

Chi potrebbe recitare il ruolo di man of the match?

“La partita potrebbe essere decisa anche da una palla inattiva.

Per noi potrebbe essere Salvagni, per loro Calcagni”.

Cosa daresti per alzare la coppa al cielo mercoledì?

“Darei tutto.

Lo scorso anno fu una sofferenza vederla dalla tribuna, senza poter dare una mano ai miei compagni.

Quest’anno ci sarò e farò qualsiasi cosa per vincere”.

Teso?

“Beh, vi racconto un aneddoto: ieri era il compleanno di mia sorella e sono uscito con la mia ragazza per comprarle un regalo, ma avevo la testa talmente tra le nuvole che non sono riuscito a trovarle nulla”.

E adesso?

“Adesso credo che dovrà attendere fino al sette gennaio (ride)…”.