ACCADEMIA BAGNATA, ACCADEMIA SFORTUNATA. LE PAROLE DI PIERO MORO

ACCADEMIA BAGNATA, ACCADEMIA SFORTUNATA. LE PAROLE DI PIERO MORO

A cura di Emanuele Rossilli

Il diluvio che si è abbattuto durante la fase finale della partita, sembrava chiamato intenzionalmente dalla sorte che di certo non ha aiutato la squadra di Moro in questa gara. L’Accademia Calcio Roma disputa una ottima gara di sacrificio e riesce a non far imporre il proprio gioco alla Vigor Perconti. In vantaggio per 1 a 0, si fa però recuperare e superare dai blaugrana da una azione su palla inattiva (prima) e da un calcio di rigore (dopo). 

Mister, mai come oggi si può dire che una partita sia stata determinata dagli episodi. Una partita giocata molto bene dall’Accademia che trova il vantaggio e poi però viene ripresa nel finale. Ci può parlare della gara per come lei l’ha vissuta e le sue sensazioni al triplice fischio?

Sono molto rammaricato. Ci tenevamo molto. L’avevamo preparata bene e i ragazzi hanno dato tutto. Il calcio però è anche questo. È logico che ci sia della delusione, però da martedì si riparte anche perché ci aspetta subito un’altra trasferta difficilissima. Noi continueremo a lavorare duro. È ovvio che in questo momento io sia molto amareggiato. Di certo, per quello che entrambe le squadre hanno mostrato in campo, non meritavamo di perdere“.

Nonostante la sconfitta, la prestazione della gara è stata ottima. Crede che l’accademia abbia le carte in regola per poter ambire a una posizione tra le prime tre del girone?

Io sono un allenatore che allena la categoria allievi da 8 anni. Ogni anno non mi sono mai posto dei limiti. Con il lavoro, la voglia e il gruppo sono usciti anche dei campionati importanti senza che avessimo delle aspettative predisposte a inizio stagione.

Dal 18 agosto, che ho cominciato ad allenare questo gruppo dei 2000, posso comunque dire che è emersa la volontà dei ragazzi di dedicarsi al lavoro, di allenarsi bene, e in queste tre gare hanno dato la dimostrazione con i fatti alle parole che ho appena espresso. Alla terza giornata però non credo siano ancora maturi i tempi per fare previsioni e calcoli“.

Ci è parso di notare un forte attaccamento dei ragazzi alla maglia e agli obbiettivi societari. È solo una nostra impressione?

No, non è solo una impressione. Sono ragazzi splendidi che lavorano duramente tutta la settimana e lo fanno con un impegno costante. È bello per un allenatore lavorare in allenamento su dei principi di gioco e poi rivedere alla domenica i propri giocatori che riportano tutti i concetti su cui si è lavorato i giorni prima.

Mi chiedevate se questa squadra può ambire ai primi tre posti. Io lo auguro ai ragazzi, perché sono un gruppo fantastico che si meriterebbe di raggiungere un traguardo del genere“.

Che meccanismi scattano nella testa di un allenatore e dei ragazzi quando si vanno ad affrontare squadre dal blasone della Vigor Perconti?

Avendo fatto una parentesi per due anni consecutivi alla Tor Tre Teste so che significa andare nei campi, subentrare in un terreno del genere e chiamarsi “Tor Tre Teste”, “Vigor Perconti”, “Savio”, e così via. È normale che la squadra avversaria abbia uno stimolo maggiore e cerca di fare sempre qualcosa in più. Sicuramente oggi, per noi, è stato anche questo fattore a spingerci a fare bene. Spero però che i ragazzi capiscano che questo campionato di allievi debba essere giocato sempre in questo modo, perché se noi domenica andiamo a Sermoneta e pensiamo che sia una passeggiata, facciamo un errore madornale“.

La scelta di inserire Di Pasquale una volta che eravate in vantaggio è stata determinata dalla volontà di sfruttare le sue doti atletico-fisiche, data la sua spiccata velocità e i suoi preziosi centimetri in altezza?

La tua analisi è corretta. Volevamo sfruttare il contropiede. È un ragazzo con importanti doti atletiche: è rapido e forte fisicamente. Oltre a questo, l’avevo messo anche per dare continuità al buon lavoro che aveva fatto Nuovo. Avevamo preparato in questo modo la gara: volevamo portare forte pressione sui due difensori centrali forzandoli a non fare costruzione dal basso“.

Forse quello che è mancato all’accademia è stato quel pizzico di malizia e esperienza nell’addormentare il gioco una volta trovato il vantaggio?

Mi trovi nuovamente d’accordo con la tua osservazione. Ma la malizia si acquisisce negli anni e giocando partite del genere. Sicuramente questa gara servirà d’esperienza per i miei ragazzi“.