ANTONELLI E LA NUOVA VITA DA D.S. : “PENSAVO FOSSE PIU’ SEMPLICE”

ANTONELLI E LA NUOVA VITA DA D.S. : “PENSAVO FOSSE PIU’ SEMPLICE”

 A cura di E. A. Graziano

 

 

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo al temine dell’ultima stagione, il neo d.s. della Garbatella, Stefano Antonelli, ci racconta le sensazioni di vivere il calcio con questa nuova veste.

 

 

Direttore, nuova stagione per lei significa anche nuovo ruolo.

Dalle prime battute come giudica questa nuova esperienza?

“Essendo appassionato di sport, il nuovo incarico è per me un attestato di stima e una nuova avventura.

La passione per il calcio mi guida e mi entusiasma nell’operare seppur con una nuova veste, in una realtà nuova,  giovane ed entusiasmante”.

Sebbene abbia iniziato da poco, ad oggi lei giudica più difficile essere un direttore sportivo o un calciatore?

“Passare dietro la scrivania credevo fosse più semplice, invece ci sono difficoltà e problematiche da risolvere quotidianamente.

Quando ero calciatore la mia priorità era allenarmi e scendere in campo con lo scopo di far goal.

Oggi mi devo preoccupare di chi fa goal, di chi scende in campo”.

Visto il suo recente passato da calciatore, come è cambiato il modo in cui vive la partita?

“Stare in tribuna da spettatore, seppur in teressato ancora non fa per me.

Domenica sedevo in panchina. Vivere il campo, motivare i ragazzi e consigliare il mister è fondamentale per la nostra realtà”.

A proposito di domenica scorsa, la sua squadra ha disputato una partita piuttosto convincente portando a casa i tre punti. Quali sono state le sue impressioni?

“Avevamo preparato bene la gara e abbiamo mostrato una buona tecnica e una buona tattica.

La gara è stata bella anche dal punto di vista arbitrale.

Una classe arbitrale giovane ed in crescita che sta anche effettuando una preparazione atletica adeguata con la propria esperienza sul campo.

Gli episodi spiacevoli nell’arco di una stagione possono succedere: l’importante è affidarsi con fiducia e anche mettere a proprio agio questi giovani”.

Il prossimo turno è con il Tormarancio, realtà che lei conosce direttamente vista la sua precedente esperienza, come state preparando quest’incontro?

“E’ un derby molto importante.

Lo stiamo preparando molto bene, sia dal punto di vista tecnico che tattico.

Nessun rancore, solo una sana rivalità.

Sappiamo di essere bravi e vogliamo dimostrarlo, mostrando anche la coesione fra squadra, presidenza e società, che ci caratterizza.

La partita di domenica è anche importante perché coinvolge due quartieri limitrofi e mi auguro che sia una bella occasione per incontrarsi in nome del calcio e dello sport”.