L’Aprilia cerca continuità a Budoni, Venturi: “Cuore e attributi, questa la ricetta-salvezza”

L’Aprilia cerca continuità a Budoni, Venturi: “Cuore e attributi, questa la ricetta-salvezza”

Di Alessandro Bastianelli.

Due vittorie nelle ultime due partite hanno rilanciato l’Aprilia in campionato, dopo un avvio un po’ stentato e caratterizzato da tre sconfitte consecutive.

A render il tutto ancor più gustoso, per la realtà apriliana, sono i due scalpi importanti ottenuti dal gruppo di Venturi: prima il Monterosi, poi il Trastevere hanno ceduto il passo ai biancocelesti che hanno così fatto un bel balzo in classifica lasciando l’ultima posizione detenuta fino al quarto turno.

Alla seconda stagione al Quinto Ricci (anche se era già subentrato l’anno della retrocessione a campionato in corso ndr), Mauro Venturi si professa ovviamente «molto soddisfatto per le ultime due vittorie in campionato», sottolineando però come fossero soltanto «quel che spettava all’Aprilia, che nelle prime giornate non ha raccolto quanto meritava.

Parlare di reazione mi sembra eccessivo – prosegue Venturi – la squadra c’è sempre stata anche quando non otteneva punti. Nelle ultime ci abbiamo messo più cuore e carattere, come deve fare ogni squadra che si vuole salvare senza problemi.

Vincere queste due gare, oltretutto con avversari molto forti come Trastevere e Monterosi, ci ha dato morale, e noi ne abbiamo tremendamente bisogno visto che siamo una squadra molto giovane».

Domenica l’Aprilia cercherà di dare continuità al suo buon momento, andando a trovare il Budoni in Sardegna:

«Credo che sia una trasferta tosta, conosciamo i valori dell’avversario che, come noi, si trova in un buon momento.

Sono una squadra tosta, che non rinuncia a giocare e che ha un ragazzo interessantissimo, l’argentino Sartor. A Budoni serviranno attributi e cuore, come tutte le domeniche».

I biancocelesti non hanno cambiato molto rispetto alla passata stagione:

«Il parco giovani è rimasto intatto, abbiamo cambiato però diversi giocatori esperti, ringiovanendo sensibilmente la nostra rosa.

Mosciaro? È il giocatore su cui abbiamo riposto tutto il peso dell’attacco, e non è un caso che da quando sia tornato la nostra incisività sotto rete sia migliorata. Manolo è ancora lontano dalla migliore condizione per via di qualche problema durante la preparazione, ma anche al 50% sta dando il suo contributo. Sa fare reparto da solo, è un grande giocatore.

Sono felice anche che sia rimasto Casimirri – prosegue il tecnico dell’Aprilia – aveva tante richieste ma ha scelto di rimanere con noi per migliorare la sua personalità. Ha fatto una scelta di vita, noi ce lo teniamo stretto perché quando è in giornata è straordinario.

Se mi chiedi però chi è il leader del nostro gruppo, ti rispondo il carattere. Di tutti, non di un solo giocatore. Siamo una squadra che deve fare del gruppo il proprio punto di forza».

Già, perché quest’anno salvarsi nel Girone G richiederà più energie rispetto al passato, visto l’alto numero di squadre competitive.

Venturi spiega:

«Questo è un campionato molto tecnico, il raggruppamento è cresciuto di livello.

Somiglianze con il Girone H di due anni fa? Sotto il profilo tecnico si, mancano i campi caldi e le lunghe distanze che due anni fa ci avevano sorpreso, ma non per questo il coefficiente di difficoltà si è abbassato.

Tutte le squadre sono attrezzate, da chi vuole vincere il campionato, a chi lo vuole fare “tranquillo”, a chi deve salvarsi. Onestamente non vedo nessuno già spacciato, e bisognerà lottare ogni domenica mettendo in campo gli attributi. Solo così ci si può salvare»

E magari, aggiungiamo, riportare entusiasmo e gente allo stadio ad Aprilia, piazza che dopo la retrocessione dalla Lega Pro ha perso un po’ di fascino nei confronti degli apriliani.

«Sono chiaramente legato a questa piazza, non solo per la vittoria dei play off dello scorso anno: ho giocato qui dieci anni fa, l’anno dei fatti di Aprilia – Monterotondo. So benissimo cosa vuol dire passare dalle stelle alle stalle, ed anche viceversa, e so anche che nel calcio l’entusiasmo può arrivare e sfuggire in poco meno di ’90.

Sta a noi convincere la piazza a tornare allo stadio, a seguire la squadra. Dobbiamo riuscirci attraverso le prestazione ed i risultati. Sembra una frase fatta, ma il nostro destino è totalmente nelle nostre mani».

 

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