Bartoli:“I ragazzi devono saper fare sempre la scelta giusta in campo”

Bartoli:“I ragazzi devono saper fare sempre la scelta giusta in campo”

A cura di Emanuele Rossilli

 

Dopo la netta vittoria con poker inferta in trasferta al Certosa, il Savio continua la sua corsa a due con il Tor di Quinto verso il primo posto in classifica. La squadra ha dimostrato carattere, valori tecnico-tattici ma soprattutto di avere una mentalità importante. Abbiamo contattato mister Bartoli per commentare la scorsa gara e chiedergli qualcosa in più sulla sua squadra. Il tecnico ci ha gentilmente concesso il suo tempo per una breve intervista.

Buongiorno mister.

Avete disputato una gara praticamente perfetta non rischiando praticamente mai e archiviando tutto in 20 minuti. Quale è il suo commento della partita disputata domenica mattina?

Senza ombra di dubbio abbiamo disputato una ottima gara. I ragazzi hanno avuto un approccio perfetto alla partita e questo è il frutto del lavoro fatto in questi mesi. Riuscire a mantenere questa intensità anche nel secondo tempo sarebbe stato il massimo ma so che, a questa età, è difficile cercare di mantenere alta la concentrazione. Sono soddisfatto perché non abbiamo mai rischiato di prendere goal e non abbiamo concesso niente ad una squadra molto pericolosa. A dimostrazione di questa mia ultima affermazione, parlano i dati, dato che nelle ultime 7 gare ha perso pochissimi punti. Era una partita difficile ma la abbiamo approcciata bene. Sono molto contento.”

Guardando la partita si è visto che cercate di imporre un gioco basato su una ideologia di calcio veloce a uno o due tocchi massimo. È questo gioco corale avvolgente l’arma in più del Savio?

L’obbiettivo del Savio è quello di creare e formare dei giocatori che sappiano fare la scelta giusta in ogni situazione di gioco. Noi basiamo tutta la nostra filosofia sul giocatore che deve essere in grado di scegliere quando giocare a uno o due tocchi o guidare la palla. Questo è quello che sta accadendo. Privilegiamo un gioco corto basato sul fraseggio e il palleggio per cercare di creare spazi nelle maglie avversarie. Quando vediamo queste prestazioni, quindi, siamo consapevoli del fatto che non sono frutto di un qualcosa di imposto ma delle scelte giuste dei ragazzi.”

Infatti non siete una squadra che vive sulle spalle di un singolo, ma da “squadra ben collaudata” arrivate all’obbiettivo…

Si, questa è la conseguenza di quello che dicevo prima: la consapevolezza che giocare al calcio vuol dire toccare la palla. Tutti devono essere complici di questa filosofia e a seconda dei momenti della partita, leggere le situazioni. Questo aspetto corale, secondo me, è proprio l’essenza del gioco del Savio.”

E’ contento del livello di allenamento dei ragazzi durante la settimana?

Si, sono molto contento. In generale stiamo cercando di creare una mentalità basata sull’impegno in settimana, l’abnegazione e sulla cultura del lavoro. Questo è un processo che richiede tempo. Siamo partiti da un punto e oggi posso dire che siamo nel bel mezzo del percorso e siamo contenti. Ma questo si riflette anche sulle prestazioni in campo dei ragazzi. La prova tangibile la hanno dimostrata per esempio proprio domenica scorsa i miei calciatori.”

Ora immagino che la testa sia già alla prossima gara…

Si, senz’altro. Abbiamo ancora parecchi impegni e dobbiamo giocarli tutti con il massimo impegno e la massima attenzione. Giocheremo partita dopo partita pensando singolarmente all’impegno successivo. È importante mantenere sempre la mentalità giusta se si vogliono raggiungere i traguardi prestabiliti”

Quindi, a proposito dei traguardi, quale è l’obbiettivo di questo Savio?

Innanzitutto dobbiamo cercare di raggiungere le finali e di conseguenza di arrivare il più in alto possibile. Questo è ovviamente quello che deve fare una società come il Savio. Il nostro secondo obbiettivo è quello di formare dei giocatori che abbiano delle consapevolezze, delle certezze e sappiano interpretare il gioco. Infine il nostro ultimo obbiettivo è più un augurio: che questi giocatori possano arrivare nel più breve tempo possibile tra i professionisti o che comunque comincino un percorso che li possa portare nel prossimo futuro ad avere un ruolo importante nel calcio.”

 

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