Cafarelli e la sua Romulea: “Una società importante che punta forte sui giovani”

Cafarelli e la sua Romulea: “Una società importante che punta forte sui giovani”

A cura di Francesco Mancini

Dopo un ottimo anno alla Duepigreco, sempre in Promozione (nel girone C), Emiliano Cafarelli ha scelto una piazza importante e storica come quella della Romulea per proseguire il proprio percorso, ereditando la panchina di Giampaolo De Luca.

La società di San Giovanni ha, quest’anno, festeggiato i cento anni di attività, venendo premiata del riconoscimento delle Benemerenze nella cerimonia dello scorso 1 ottobre all’Hilton di Fiumicino.

Una compagine, quella amaranto-oro, che già l’anno scorso sfiorò il salto in Eccellenza, arrendendosi soltanto ai play-off contro il Fiano Romano.

Ecco, dunque, le parole del mister, in vista della terza giornata del  campionato di Promozione (Girone A) contro l’Ottavia e su questo inizio di stagione:

Mister, avete dei valori importanti e siete stati inseriti in un girone di alta competitività. Considerando che già lo scorso anno la Romulea sfiorò l’Eccellenza, vi sentite pronti quest’anno? 

“Noi cerchiamo sempre di dare il massimo e di lavorare bene. Ho ereditato un gruppo forte e molto ben allenato.

Sappiamo di essere stati inseriti in un girone difficile.

Sarà complicato, ma noi vogliamo mantenere sempre la giusta ambizione.”

Lo scorso anno, in un altro girone, sei stato protagonista di un ottimo campionato sempre in Promozione. Che differenze hai trovato nell’ambiente? Come ti trovi in una squadra che investe così tanto sui giovani e che punta molto sul settore giovanile?

“Vengo da una realtà seria, ma profondamente diversa. 

Lo scorso anno, non avevamo il settore giovanile e abbiamo organizzato la squadra secondo criteri differenti. 

Qui, ho trovato un ambiente ideale per un progetto che ha bisogno di tempo, con giovani importanti e talentuosi. 

Questo è un grande gruppo, su cui sto lavorando per cambiarne l’impostazione, la mentalità e gli sviluppi di gioco. 

Rispetto allo scorso anno, inevitabilmente, qualcosa abbiamo dovuto cambiare, anche a livello di giocatori e nell’organico principale.”

Che impronta stai dando alla squadra? Lo scorso anno, la Romulea fu protagonista di una grande fase difensiva (19 gol subiti), mentre quest’anno, i risultati sembrano essere l’indice di un gioco spettacolare e offensivo. 

“Stiamo lavorando su tanti aspetti e non è semplice, dato che siamo soltanto all’inizio di un progetto. 

Abbiamo fatto ben 15 gol e ne abbiamo subiti 7. 

Stiamo cambiando l’impostazione difensiva, lavorando su un contesto posizionale e abbiamo ancora moltissime cose da affinare. 

A livello offensivo, non mi aspettavo di trovare dei ragazzi così preparati. 

Nella peggior partita, ne abbiamo segnati tre, quindi non mi posso lamentare”. 

Nel prossimo turno, affronterete una corrazzata come l’Ottavia di Pino Porcelli, che viene da un successo roboante contro il Casal Barriera. Come lo vedi questo match e come vi state preparando? 

“L’Ottavia è una squadra allestita per risalire subito in Eccellenza e i nomi parlano da soli. 

Ho molto rispetto per il loro lavoro e per un grande tecnico come Pino Porcelli. 

Per noi, sarà davvero un test di eccezionale importanza, anche per testare il nostro livello e la nostra preparazione. 

L’importante sarà cercare di dare il massimo.”

Infine mister, secondo molti addetti ai lavori, il girone A è una sorta di piccola Eccellenza. Cosa ne pensa delle difficoltà che questo raggruppamento vi pone e quali sono le insidie che dovrete affrontare quest’anno? 

“L’anno scorso, devo dire che fu un campionato totalmente diverso da quello di quest’anno. 

Per esempio, gli under erano due e non tre e ciò incide molto sulle rose. 

Questo è sicuramente un girone diverso e anche se non amo fare i pronostici, siamo consapevoli delle difficoltà. 

La vera differenza la farà il mercato di dicembre e come le rose saranno allestite per la parte decisiva del torneo. 

Moltissime squadre sono state costruite con tanti acquisti importanti, mentre noi abbiamo quasi tutti i giocatori provenienti dal nostro settore giovanile. 

Facciamo parte di un gruppo di squadre che vuole fare bene e nonostante le differenze, pensiamo di voler vincere tutte le partite. 

I ragazzi sono giovani e, come ripeto, hanno margini di miglioramento importanti, su cui lavorare duramente per arrivare il più in alto possibile.”