E’ stato tra i primi ad incassare il passo indietro di patron Ciaccia.
Da circa quarantotto ore, Paolo Caputo non è più l’allenatore del Fregene.
Una situazione improvvisa e che lo ha lasciato spiazzato, visto che fino a pochi giorni prima lui ed il club erano alle prese con i programmi in vista della prossima stagione.
“Solo pochi giorni fa pensavamo al campionato 2015/16, poi improvvisamente gli scenari sono cambiati – conferma Caputo – Mi sento comunque di ringraziare il presidente per averci avvisato, con estrema correttezza ed onestà, non appena ha maturato la decisione di lasciare Fregene.
Le mie sensazioni?
Ovviamente provo dispiacere per non poter portare avanti questo progetto.
Con il presidente Ciaccia, il dg Corinaldesi ed il ds Manfra si era creato un rapporto fantastico e, a mio avviso, c’erano fondamenta solide per ripetere anche il prossimo anno l’eccellente campionato di questa stagione”.
Al tecnico di origini civitavecchiesi sono pervenute nelle ultime ore le manifestazioni di affetto da parte dei suoi calciatori, anch’essi ora alla ricerca di nuove avventure professionali.
“Tanti di loro mi hanno chiamato, sono rimasti spiazzati dalla decisione del presidente – annuisce Caputo – Mi hanno detto che sono pronti a seguirmi ovunque, a testimonianza del fatto che con me si sono trovati bene.
Mi ha fatto molto piacere”.
L’improvvisa disponibilità di un tecnico preparato e vincente come Caputo può chiaramente provocare scossoni nel toto-allenatori laziale.
“Nelle ultime ore non ho ricevuto offerte di alcun tipo – ammette con sincerità il mister – Prima qualcuno aveva bussato alla mia porta, ma avevo immediatamente declinato perchè avevo già dato la mia parola al Fregene e per quanto mi riguarda una stretta di mano vale più di mille contratti.
Adesso la situazione è cambiata ed eventuali offerte le prenderò serenamente in considerazione.
Non ne faccio una questione di categoria, ma di programmi.
Vengo da sei anni positivi, in cui ho allenato in Serie D ed in Eccellenza.
Vorrei solo che mi venisse presentato un progetto valido e che ci sia il tempo giusto per attuarlo”.
La chiusura è quasi autobiografica.
“Nella mia carriera mi è anche capitato di toccare il fondo, ma poi sono sempre ripartito – ricorda Caputo – Farò così anche stavolta”.