COLLEFERRO, CANGIANO VEDE IL DERBY: “AL CASLINI NON SI FANNO PRIGIONIERI, VINCIAMO NOI”

COLLEFERRO, CANGIANO VEDE IL DERBY: “AL CASLINI NON SI FANNO PRIGIONIERI, VINCIAMO NOI”

Tra meno di settantadue ore andrà in scena quella che ormai da qualche stagione è divenuta una grande classica nel massimo campionato regionale.

Colleferro e Vis Artena si troveranno nuovamente di fronte per un match che, al di là della risaputa ed assai sentita rivalità tra le due piazze, può assumere un significato assai importante nello sviluppo futuro del Girone B.

I rossoneri sono reduci dalla sfortunata prestazione di domenica scorsa a Morolo, una gara dalla quale sono usciti con una sconfitta che ha interrotto una serie di risultati utili che aveva avuto inizio lo scorso 10 gennaio e che potrebbe averli estromessi definitivamente dalla corsa alle piazze che contano.

I rossoverdi, ancora in silenzio stampa, da quando Granieri è tornato in plancia di comando hanno sempre vinto senza subire reti.

All’andata la Vis Artena vinse con merito grazie alla doppietta di Scacchetti che però purtroppo domenica non sarà della partita a causa del grave infortunio patito al Superga di Ciampino.

Erano altri tempi e di fronte Romaggioli e compagni avevano anche un altro Colleferro.

La squadra di Cangiano negli ultimi mesi ha cambiato radicalmente volto, togliendosi anche la soddisfazione di centrare una finale di Coppa Italia contro il Cassino.

Di questo ed altro abbiamo parlato con il tecnico rossonero alla vigilia di una sfida che promette scintille anche per la presenza dei tanti ex in campo.

 

Cangiano, partiamo da domenica scorsa.

Il ko con il Morolo ha segnato la fine di un periodo ricco di soddisfazioni a livello di gioco e di risultati.

“Una sconfitta immeritata e arrivata al termine di una partita nella quale abbiamo di fatto giocato ad una porta sola, sbagliando anche un calcio di rigore.

Di fatto, abbiamo perso una gara dove anche il pareggio ci sarebbe stato stretto.

Il rammarico è stato però ammorbidito dalla vicinanza della società che non fa che ribadirci di essere contenta del rendimento dei nostri ragazzi”.

Paradosso vuole che abbiate comunque trovato la quadratura del cerchio all’indomani dell’addio dei giocatori più rappresentativi e con una squadra dall’età media nettamente più bassa.

colleferro“I vari Romondini, Fazi e D’Ambrosio erano già andati via alla vigilia della semifinale di ritorno con la Nuova Monterosi.

Non dimentico che quel traguardo lo abbiamo conquistato anche grazie a questi ragazzi, un rimpianto però mi rimane…”.

Quale?

“Dei giocatori che li hanno sostituiti, Prati, Salvagni e Taverna, solo il primo aveva giocato con continuità prima di venire da noi.

bobo salvagniGli altri due avevano accumulato scarso minutaggio ad Artena ed a San Cesareo, ma abbiamo dovuto comunque gettarli subito nella mischia in una finale.

Chissà, se fossero stati con noi dall’inizio, magari le cose sarebbero andate diversamente con il Cassino….

Aggiungo però che probabilmente noi avremmo fatto fatica ad essere competitivi su entrambi i fronti”.

Questa situazione vi ha però permesso di mettere in luce ragazzi dal chiaro talento, come Fiore o Fischetti, tanto per citarne un paio.

“Sono d’accordo ed è un’ottima base su cui lavorare in vista della prossima stagione, seguendo gli imput della società che ci ha chiesto di valorizzare i nostri giovani.

Su Fischetti, in particolare, posso dire che è stata la mia unica richiesta al direttore sportivo Angelucci, essendo arrivato qui ad agosto inoltrato la scorsa estate.

Quando giocava nell’Anzio, mi era piaciuto tantissimo e così gli ho chiesto di portarlo qui.

Fischetti è un diesel, ma dopo un inizio un po’ in sordina sta dimostrando a tutti che l’Eccellenza è una categoria che gli va stretta.

E parliamo di un ragazzo classe 1993…”.

A proposito di dettami societari, è prematuro chiederle se avete già parlato in vista della prossima stagione?

“Da quel che sento, pare che il presidente sia molto contento del mio lavoro, però non abbiamo ancora impostato nulla.

andrea angelucci colleferroC’è tempo per farlo, aspettiamo con calma la fine della stagione e poi potremo farlo.

Posso solo dire che qui a Colleferro resterei davvero con grande piacere”.

Domenica arriva il derby.

Che ricordo hai della gara d’andata?

“Noi facemmo un grandissimo primo tempo ad Artena, poi nella ripresa ci misero sotto, segnarono due gol e meritarono di vincere.

Già si vedeva che quella era una squadra competitiva per il titolo.

Sappiamo che sarà una gara difficile, però…”.

Però?

“Però noi siamo consapevoli di cosa rappresenti il derby per la società e per i tifosi.

Cercheremo di fare una grandissima partita e possibilmente anche di vincerla.

D’altronde, abbiamo dimostrato con i fatti che qui al Caslini non si fanno prigionieri”.

La sconfitta di domenica scorsa vi ha fatto scivolare a tredici punti dal secondo posto.

Quello è un capitolo chiuso ormai?

E’ vero, il distacco è ampio, però la speranza non muore mai.

Con la squadra ora ci siamo fissati l’obiettivo di provare a vincerle tutte di qua alla fine.

Tra l’altro noi ed il Lido dei Pini, se non erro, siamo le uniche squadre tra le prime dieci ad aver riposato nel girone di ritorno”.

Tuttavia, l’obiettivo più concreto per voi, ragionando in termini maliziosi e campanilistici, sembra quello di provare a fare un dispetto ai rivali storici, rallentandone la rincorsa…

“Questa situazione è sicuramente presente nella testa dei nostri tifosi ed è giusto che sia così.

Noi invece vogliamo vincere semplicemente per dare una soddisfazione a loro ed alla società”.

Cangiano, come finisce il derby?

“Vogliamo vincere, facendo una grandissima partita.

Il risultato?

Andrebbe benissimo anche l’uno a zero (ride)…”.

prati colleferroDa quale dei suoi giocatori si aspetta qualcosa in più domenica?

“La prestazione me l’aspetto da tutti, però non posso dimenticare che in squadra ho gente come Prati e Salvagni che ha ancora il dente avvelenato con la Vis Artena.

Giocatori importanti che ci stanno dando una grossa mano e che personalmente ancora non capisco perchè siano stati liberati così a cuor leggero…”.