Cre.Cas., Scorsini esalta i suoi: “Prima ero quello che faceva camminare le navi sull’asfalto, ora alleno un gruppo straordinario”

Cre.Cas., Scorsini esalta i suoi: “Prima ero quello che faceva camminare le navi sull’asfalto, ora alleno un gruppo straordinario”

Il girone d’andata del Cre.Cas. Città di Palombara ha rasentato la perfezione e poco importa che l’anno solare si sia chiuso con una sconfitta, probabilmente neppure del tutto meritata con il Città di Ciampino, e con l’aggancio in vetta da parte del Ladispoli.

Mister Marco Scorsini ha i suoi validi motivi per essere legittimamente soddisfatto di quanto raccolto nei primi quattro mesi di un torneo che lui stesso non esita a definire una sorta di Serie D declassata al rango di Eccellenza.

Ora però viene il bello: il mercato invernale ha ridisegnato il volto di quasi tutte le squadre ed i punti cominceranno a pesare quanto il piombo.

Il club di patron Valentini si prepara dunque alla battaglia e lucida le armi in suo possesso.

Quelle armi che fin qui hanno fatto la differenza nella guerra a tutto campo dell’A di Eccellenza.

 

Marco, finora siete stati artefici di un cammino quasi impeccabile.

Ad inizio stagione ti aspettavi un rendimento del genere da parte dei tuoi?

“Subito dopo la fine del match perso a Ciampino ai ragazzi ho detto che abbiamo fatto un girone d’andata stratosferico.

In estate, quando abbiamo costruito la squadra insieme al presidente ed al direttor Laurini, abbiamo confermato quattro o cinque elementi della passata stagione e ne abbiamo inseriti altri quattordici.

Nel momento in cui sono stati formalizzati i gironi, noi ci siamo calati in questo enorme calderone che somiglia più ad una Serie D che non ad un’Eccellenza con grande umiltà ma anche con la consapevolezza di disporre di una rosa molto valida e competitiva.

Adesso sono felice di poter dire che abbiamo azzeccato le scelte, puntando sugli uomini, non solo sui calciatori, giusti.

Personalmente sono davvero orgoglioso di allenare questo gruppo.

Se penso che per tantissime partite abbiamo dovuto sopperire all’assenza di un grande giocatore come Bussi ed a quella di un giovane del talento di Collacchi, non posso che assegnare un bel 10 in pagella per quanto prodotto nella prima fase del torneo e per l’impegno che è stato sempre profuso”.

crecas

Finora avete subito appena undici reti in campionato.

Merito di una difesa granitica o di una fase difensiva che parte già dalla dedizione degli attaccanti e dei centrocampisti?

“Credo che valgano entrambi gli aspetti.

Calciatori come De Angelis, Calabresi, Marini e Passiatore rappresentano un lusso, però quando si ottengono risultati come i nostri il merito non è mai solo di un singolo reparto, ma di tutta una squadra che svolge la fase difensiva in maniera quasi maniacale.

Se devo essere sincero e che nessuno si offenda, in undici anni che alleno in queste categorie non ho mai avuto il privilegio di essere alla guida di una squadra del genere.

In precedenza per tutti ero quello che faceva camminare le navi sull’asfalto, vale a dire un tecnico che spesso doveva fronteggiare situazioni difficili, e per me resta un vanto.

Oggi invece, per la prima volta nella mia carriera, ho a disposizione un gruppo importante e grazie ai ragazzi stiamo facendo un lavoro eccezionale.

Detto questo, i campionati non si vincono a dicembre, quindi dobbiamo continuare su questa strada con grande umiltà e professionalità”.

marini calabresi passiatore crecas

Da giocatore sei sempre stato molto apprezzato per le tue qualità tecniche e caratteriali.

Prima citavamo tre straordinari difensori come Calabresi, Marini e Passiatore.

In quale di loro rivedi maggiormente lo Scorsini calciatore?

“Questi ragazzi li ho voluti fortemente nella nostra squadra ed in ciascuno di loro c’è qualcosa che mi proietta indietro nel tempo.

Calabresi ha una personalità simile alla mia: lui è sempre stato dalla parte dei vari allenatori che ha avuto, seguendone i dettami ma aggiungendo anche qualcosa di suo nell’interpretazione del ruolo.

Marini è il prototipo del calciatore che tutti i tecnici vorrebbero alle loro dipendenze: non è istintivo, anzi è molto maturo nelle scelte e conscio della propria forza.

Potremmo definirlo il saggio del gruppo.

In Passiatore rivedo invece me stesso in gioventù.

Questo ragazzo per me è davvero sprecato per questa categoria.

Ci siamo soffermati sul pacchetto difensivo, ma tutta la squadra va elogiata in blocco.

Non dimentico assolutamente quanto stanno facendo giocatori come Palermo, Fiorentini, Gallaccio, l’impegno di tutti i nostri meravigliosi under e l’apporto degli ultimi arrivati”.

I maligni dicono: il Cre.Cas. Città di Palombara segna un gol e poi spesso ci specula su per i minuti restanti.

Quanto ti dà fastidio da 1 a 10 un’affermazione simile?

“Zero.

Si sa che nel calcio sono tutti allenatori e dunque va sempre accettato il parere altrui.

Da giocatore ho avuto la fortuna di avere grandissimi allenatori e da ognuno di loro ho cercato di apprendere qualcosa.

In effetti, le squadre di Marco Scorsini non vincono 6-3 o 5-4, ma 1-0 o 2-1.

Forse questo dipende dal fatto che, in passato, ho spesso avuto a che fare con squadre un po’ povere in avanti oppure dal fatto che ho sempre provato a lavorare sul concetto di equilibrio (sorride)…”.

bussi crecas

Il ritorno in campo di Bussi può preludere ad un cambio di modulo?

“A mio giudizio, quello che fa la differenza non è il modulo, ma l’interpretazione.

Nel corso del girone d’andata abbiamo spesso alternato il 3-5-2 al 4-3-3, ora vedremo.

Già da domenica probabilmente dovremo inventarci qualcosa per sopperire alle assenze per squalifica di Calabresi e Passiatore ed a quelle, assai probabili, degli acciaccati Fiorentini e Collacchi.

E’ chiaro che Bussi non è ancora al top, ma riaverlo nelle migliori condizioni per noi rappresenterà quasi un nuovo acquisto in vista del girone di ritorno”.

Ad oggi voi, il Ladispoli, il Città di Ciampino e la Vis Artena siete racchiusi in quattro punti.

Credi che il campionato ve lo giocherete con queste avversarie o temi il possibile ritorno di avversarie come l’UniPomezia, l’Eretum Monterotondo e l’Astrea?

“In molti lo sottolineavano ad inizio stagione e i dati lo confermano: a differenza degli ultimi campionati, non esiste una supercorazzata come potevano essere il Monterosi o lo SFF Atletico nelle annate precedenti, ma ci sono tante grandissime squadre.

Personalmente la lista che tu compilavi la estendo fino alla Valle del Tevere che è una realtà fortissima, anche se probabilmente la squadra che mi spaventa di più è l’UniPomezia, che a Palombara contro di noi mi fece una notevole impressione.

Le rimonte sono possibilissime.

L’esempio, freschissimo, è quello del Civitavecchia che lo scorso anno sembrava tagliata fuori ed invece arrivò ad un passo dal raggiungimento dei play-off.

Ci aspettano quattro mesi di fuoco, tenendo presente che ogni domenica ci sarà almeno uno scontro diretto e che le cosiddette pericolanti non potranno più concedersi il lusso di perdere punti con troppa leggerezza e dunque ogni partita rappresenterà un’insidia”.

Il calendario non è particolarmente benevolo nei vostri confronti.

Dopo la ripresa c’è il derby, poi a seguire Valle del Tevere, Ladispoli, Vis Artena, Eretum Monterotondo.

“A gennaio sapremo il nostro valore, anche se essere lì davanti per noi rappresenta un piccolo vantaggio.

Cominciamo con il concentrarci sul Real Monterotondo Scalo, una squadra che per la qualità del suo organico non merita l’attuale classifica e che sarà affrontato da un Cre.Cas. incerottato, anche se questo non vuole e non deve rappresentare un alibi, sia chiaro”.

David Centioni Allenatore
David Centioni Allenatore

I rossoblu hanno anche cambiato tecnico pochi giorni fa.

In panchina siederà Centioni, uno che conosce “discretamente” le caratteristiche della sua squadra per averla allenata l’anno scorso.

“Centioni è un bravissimo allenatore ed il suo arrivo sulla panchina del Real Monterotondo Scalo per noi rappresenta la classica “ciliegina” che può rendere ancor più complessa la partita di domenica per la grande conoscenza che ha della nostra squadra.

Ovviamente avrei preferito trovarmi di fronte una squadra ancora influenzata, come si suol dire, mentre adesso avranno recuperato stimoli anche quei calciatori che nell’ultimo periodo avevano giocato meno.

Sarà dura, ma io confido nei miei ragazzi.

Fin qui hanno sempre sudato la maglia e non vedo perchè dovrebbero smettere di farlo adesso”.

scorsini crecas

Il 2017 ti ha permesso di realizzare il sogno di frequentare e superare il corso da allenatore professionista a Coverciano.

Il prossimo che speri di vedere esaudito qual è?

“Un sogno bellissimo e per la cui realizzazione ringrazio patron Valentini, il ds Laurini e tutti i ragazzi, che in quel periodo ho potuto allenare solo due volte alla settimana per recarmi alle lezioni.

Frequentare il corso per me è stato come tornare indietro nel tempo a quando ero un calciatore professionista.

Quando ho smesso, non ho inseguito voli pindarici ma ho volutamente scelto di partire dai dilettanti.

Quando ho cominciato, la mia speranza era di trasmettere quanto avevo appreso ed insegnare calcio.

Non sono presuntuoso, adesso non è che mi auguro di poter allenare la Juventus, però mi piacerebbe entrare nel mondo dei professionisti un giorno…”.

 

 

Banner