DI LORETO SPINGE IL VILLANOVA: “SE VINCIAMO LE PROSSIME DUE PARTITE, METTIAMO UN’IPOTECA SULLA D”

DI LORETO SPINGE IL VILLANOVA: “SE VINCIAMO LE PROSSIME DUE PARTITE, METTIAMO UN’IPOTECA SULLA D”

Cristiano Di Loreto fiuta aria di momento decisivo.

Il suo Villanova è già stato artefice di una stagione fantastica tra campionato e Coppa Italia ed il suo condottiero sa che mancano solo 450′ per farla diventare memorabile.

Il confine tra sogno e realtà è labile ed i contorni di ciò che i tiburtini hanno già dimostrato negli scorsi sette mesi si mescolano con l’attesa quasi impaziente per quello che potrebbe essere.

Due scogli, probabilmente i più duri rimasti da affrontare, arriveranno l’uno di seguito all’altro.

Prima il Ladispoli e poi il Fregene saranno arbitri delle speranze di una manciata di uomini cui pochi addetti ai lavori avevano assegnato i propri favori la scorsa estate.

Il tecnico lo sa e lo ammette con la proverbiale schiettezza.

 

Di Loreto, nel giro di tre giorni vi troverete di fronte Ladispoli e Fregene.

Saranno queste le partite che decideranno il futuro del Villanova?

“Sì, è palese che tutto passerà per i prossimi 180 minuti.

Prima di giocarci il tutto per tutto, vorrei però ringraziare questi ragazzi che ci hanno portato a vivere un simile finale di stagione.

All’inizio del campionato nessuno avrebbe ipotizzato che saremmo stati in questa posizione di classifica a cinque giornate dalla fine e già questa la considero una piccola vittoria.

Ora ci aspettano due partite di fuoco ed è un peccato doverle disputare nel giro di tre giorni.

Francamente avrei preferito scendere in campo il sabato prima di Pasqua.

Non desidero far polemica, però probabilmente il calendario in futuro andrebbe rivisto…”.

Domenica il Ladispoli non avrà a disposizione risultati diversi dalla vittoria, se vorrà restare ancora in gioco.

“Non me ne voglia il Ladispoli, nè tantomeno Solimina che io considero una sorta di dio del calcio dilettante, ma non so fino a che punto un successo su di noi potrebbe farli ancora sperare.

Ci aggancerebbero in classifica, ma probabilmente le altre rimarrebbero ancora troppo distanti.

Tutto sommato, io credo che sia un dentro o fuori più per noi che per loro, comunque sono sicuro che sarà una vera battaglia”.

In tale ottica il campo in terra chi penalizzerà maggiormente?

“Per loro è stata un’insidia lungo tutta la stagione.

Il Ladispoli è una squadra molto tecnica con giocatori che danno del tu al pallone come Ippoliti o Marvelli, tanto per citarne un paio, e quel terreno di gioco non li ha certamente avvantaggiati”.

Dopo la visita al Ladispoli riceverete quella del Fregene.

Domanda a bruciapelo: firmerebbe per uscirne con quattro punti?

“Così su due piedi risponderei di sì, perchè con un simile bottino penso che resteremmo comunque attaccati al treno delle prime.

Poi però mi viene in mente che, se riuscissimo a vincerle entrambe, metteremmo una seria ipoteca sul salto di categoria, visti anche gli scontri diretti delle altre.

Ed allora dico che dobbiamo provarci.

Credo che la giornata-chiave sarà il turno infrasettimanale.

Quel giorno si giocheranno partite che avranno un notevole peso in vista del rush finale”.

Durante la stagione avete centrato una semifinale di Coppa Italia e siete ad appena due punti dalla vetta a cinque giornate dalla fine.

Quando è scattata in voi la consapevolezza che questa poteva essere una stagione importante?

“Non ho dubbi, salla vittoria in coppa ai danni del Cassino.

Quella partita è stata curata nei minimi dettagli, perchè in quel momento specifico loro erano ancora una delle squadre da battere del Girone B e noi avevamo una voglia pazzesca di misurarci con un avversario di quel calibro.

Averlo superato ci ha dato forza e convinzione nei nostri mezzi”.

Cerchiamo il pelo nell’uovo.

Se riavvolge il nastro di questo campionato, riesce a trovarlo comunque un rimpianto?

“Sì, e l’ho detto anche ai ragazzi.

Se non riusciremo a vincere, sarà a causa del doppio confronto perso con lo Sporting Città di Fiumicino.

Quei sei punti potrebbero avere un peso alla fine”.

E quale peso assegnate al fatto di essere la squadra in assoluto più diretta da arbitri di fuori regione?

“All’inizio la cosa ci faceva piacere, perchè probabilmente era indice di considerazione nei nostri confronti.

Alla lunga, però, mi è venuto da pensare che, se si chiama massimo campionato regionale, è giusto che questo torneo venga diretto da arbitri del Lazio.

Anche e soprattutto in occasione di match d’alta classifica, come ad esempio Fonte Nuova-Villanova…”.

Al momento sembrano essere sei le squadre ancora in lizza per il successo finale.

A chi assegna i suoi personali favori del pronostico?

“Credo che la favorita sia lo Sporting Città di Fiumicino e lo dico sia per il calendario, che sembra essergli favorevole, sia in ragione del fatto che, a mio avviso, per l’organico che ha questo campionato doveva già averlo vinto”.

Il Villanova ha già offerto numerose dimostrazioni di forza nell’arco della stagione.

A quali ulteriori risorse dovrà attingere da qui al prossimo 3 maggio per vincere?

“Onestamente non saprei cos’altro chiedere a questi ragazzi che spesso durante la stagione hanno dato non il 100, ma il 200% di loro stessi.

Non dimentichiamo che in questa squadra c’è gente che al mattino si veglia alle tre per andare a lavorare e poi la sera viene ad allenarsi.

Situazioni comuni anche alle altre squadre, per carità, però vanno comunque rimarcate.

Anche se dovessimo arrivare terzi, quarti o quinti, non potrò dire nulla ai miei giocatori.

Detto questo, ritengo che adesso un po’ tutti ci troviamo nelle stesse condizioni.

Ora conteranno non solo i valori tecnici, ma anche la voglia di emergere e di dimostrare di essere più bravi degli altri”.

Cosa ha regalato all’allenatore ed all’uomo Di Loreto questa stagione?

“Mi ha dato una grandissima soddisfazione.

Quando giocavo a calcio, faticavo a restare alle dipendenze dello stesso tecnico per più di due stagioni.

Adesso mi guardo indietro, vedo che da quattro anni alleno Meloni, da tre Petrella, Di Mauro e Santori e ripenso al fatto che questi ragazzi, a fine stagione, hanno detto alla dirigenza che sarebbero rimasti volentieri, se fossi stato confermato.

Questo mi rende profondamente orgoglioso di allenare questi ragazzi, dando chiaramente i giusti meriti alla società ed a Stefano (Volpe, ndr) che sta facendo venir su dalla Juniores giocatori molto validi e pronti.

Tutto ciò ai miei occhi vale molto più di una vittoria in campo”.