DIRIX RELOADED #9 – A MONTE LA PARTITA!

DIRIX RELOADED #9 – A MONTE LA PARTITA!

Una storia di Eccellenza a cura di Andrea Dirix – Capitolo 9

 

“Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”.

Chi lo disse non è il modesto scrivano qui presente, ma un certo Immanuel Kant, che volle che tale massima fosse vergata sulla sua lapide.

Il confine tra etica e polemica, si sa, è alquanto labile.

Noi tutti crediamo in valori assoluti e in altri che poi diventano relativi, a volte quasi astratti.

Non voglio fare a nessuno lezioni di filosofia.

Non ne ho i titoli né lo spessore.

La vicenda Monterotondo-Real Monterosi, però, mi ha fatto pensare.

Può un incidente di gioco, risoltosi per il meglio grazie a Dio ed allo splendido intervento del medico presente, incidere a tal punto nell’anima di un gruppo di calciatori, fino al punto di farli desistere dal continuare una partita?

Perbacco, io credo di sì.

Siamo essere umani e vedere un amico in stato di incoscienza al suolo rappresenta un momento terribile, oggettivamente duro da sopportare.

Ma di contro può la squadra avversaria accettare di giocare di nuovo una partita che sta vincendo ed in cui gode persino della superiorità numerica in campo, nel momento in cui l’atleta coinvolto nell’incidente di gioco ha ripreso conoscenza e sembra, sempre grazie a Dio ed al medico che lo ha brillantemente soccorso, oggettivamente fuori pericolo?

Non me ne vogliate, ma sono tentato di rispondere di no.

Nel concreto, il Real Monterosi ha rifiutato di firmare quel documento che in casi del genere devono sottoscrivere i capitani delle due squadre.

Una scelta criticabile, come accade per chiunque e per qualunque vicenda al mondo, ma non riprovevole come da alcuni ipotizzato.

Magari il giusto compromesso sarebbe stato riprendere la partita dal punto e dalle condizioni in cui la stessa era stata sospesa, ma tra i dilettanti la regola non corrisponde a quella in vigore tra i professionisti.

In caso di ripetizione, la partita si rigioca dall’inizio.

Punto.

Io non credo che il Real Monterosi abbia peccato di antisportività, come sostenuto da alcune fonti.

Ritengo piuttosto che i viterbesi, valutata la possibilità della ripresa del gioco, abbiano ritenuto opportuno continuare a giocare.

Considerateli freddi, magari cinici, ma non antisportivi, perché non credo che in questo caso vi siano derive del genere.

La domanda che frulla nella mia testa è molto semplice e banale e di questo me ne scuso: se il punteggio fosse stato sull’1-0 per i padroni di casa e se l’uomo in meno lo avessero avuto gli uomini di Scorsini, che piega avrebbero preso gli eventi?

Avrebbero gli eretini chiesto di sospendere ugualmente il match?

Ed avrebbero i biancorossi rifiutato come ieri?

Domande (banali) che non troveranno mai una risposta inappellabile.

In attesa che il Giudice Sportivo valuti il referto del signor Greco, noi ci limitiamo ad augurare ad Alessio Benda un pronto ritorno all’attività agonistica, perché è un difensore di valore e rappresenta un punto fermo per la squadra di Paolo Malizia, sia fuori che dentro il rettangolo verde.

Il campo ha invece raccontato la giornata di scarsa vena del Rieti, caduto senza alibi al Fattori contro una squadra grintosa e vogliosa di mettere in cascina altri punti come è stato il Civitavecchia di ieri.

Bravi i ragazzi di Castagnari, che prima hanno castigato i sabini e poi in dieci hanno trovato le risorse giuste per resistere ai loro attacchi.

A fronte della prima (!) battuta d’arresto degli amarantocelesti in campionato è arrivata la dura reprimenda di patron Fedeli.

Per fortuna che Pezzotti e compagni avranno subito l’opportunità di tornare in campo per la coppa, altrimenti avrebbero subito la graticola per sette giorni di fila.

Non è stata una gran domenica per le prime, perché Ladispoli e Villanova, forse troppo vezzeggiate nei giorni scorsi anche dal sottoscritto, si sono inopinatamente rilassate ed hanno combinato la frittata.

I tirrenici sono caduti per mano del Montefiascone, che dunque può fregiarsi del titolo di “Grande con i Grandi”, avendo uccellato loro, il Villanova e soprattutto la Viterbese Castrense, mentre i tiburtini hanno subito la rivalsa del Città di Cerveteri, rinato dalle sue ceneri come l’Araba Fenice e sospinto dalla furia dei suoi ragazzini terribili dopo tre rovesci consecutivi.

Un filo d’Arianna che idealmente lega la squadra di Antolovic a quella che fu di Camillucci, perché da quel folle secondo tempo del Galli cominciarono tutte le grane per l’ormai ex tecnico della Nuova Sorianese.

Da quel giorno sia gli etruschi, che i cimini avevano perso la bussola, ritrovandola magicamente ieri.

Molto si è parlato e si è discusso sui fatti che hanno condotto Camillucci lontano da quella creatura che aveva contribuito a riportare tra le grandi della regione.

Ora credo che per il bene di tutte le parti in causa scenda il silenzio su tali eventi.

I rossoblu, intanto, sono tornati al successo, gelando nel derby di Canino le velleità di Sperduti di rompere finalmente il ghiaccio con l’amato Piermattei.

Chi il ghiaccio lo ha rotto è stato invece Pirozzi, che al terzo tentativo ha finalmente avuto dai suoi quella prestazione straripante che pubblico e società auspicavano.

Buon per il tecnico amatriciano, buon per Morrone che ha bagnato il suo esordio con un successo più che beneaugurante e buon per Noviello, che troppe volte aveva vestito i panni del Godot beckettiano nella piece gialloblu.

Conferme e ritorni.

Tra le prime va iscritta la seconda vittoria consecutiva del Futbolclub (lo score di Barile sale a quota 101), tra gli altri il successo del Grifone Monteverde, che presto dovrà dirci quali tra i protagonisti attuali resteranno in auge dopo il fatidico spartiacque dicembrino.

In coda variano assai poco gli assetti e precarie restano le posizioni di chi soffriva ieri e dovrà patire probabilmente tutta la stagione.

La spartizione della posta tra Fonte Nuova ed Empolitana è il simbolo del periodo che stanno attraversando le due squadre.

Se subentra l’ansia di perdere, prevarrà sempre la logica del non prenderle.

Così però si accumula solo polvere sotto il tappeto…

Quasi si fossero messe d’accordo per recitare un copione comune, anche a sud le prime hanno vissuto una domenica non altisonante.

Delle prime sei solo in due hanno vinto e complessivamente le principali forze del torneo hanno regalato appena quattro gol agli appassionati.

Colpa dei primi rigori climatici o pura coincidenza non lo sapremo mai.

Fatto sta che la Lupa Castelli Romani riesce solo a costruire castelli di sabbia a Monte San Giovanni Campano ed i ciociari la assecondano con gaudio prendendosi il punticino, mentre il Lariano Rocca di Papa Nemi non sarà Scacchetti-dipendente, ma di certo senza il suo miglior realizzatore spara a salve contro il Roccasecca.

Alla conta dei fatti, lassù non resta che elogiare la continuità dell’Albalonga, che magari non ruberà l’occhio agli esteti della pedata, ma è comunque dura a morire, ha una difesa che da cinque partite e mezzo non fa passare neppure il vento e prima o poi il suo golletto lo trova sempre.

È tornato al successo anche il Colleferro, vittorioso nel derby con il Semprevisa, ma anche in questo caso non particolarmente soddisfatto di un arbitraggio che, in vista del derby di domenica ad Artena, priverà Baiocco di due terzi del proprio attacco.

E scusate se è poco.

Un solo gol, ma decisivo, lo ha segnato anche lo Sporting Real Pomezia, che a Ceccano ha nuovamente trovato in Tornesi il giusto passepartout per entrare in casa d’altri e prendersi i tre punti.

Senza rubar nulla, sia chiaro.

Nei pressi della zona vip si affaccia il Borgo Podgora, che indubbiamente ha ricevuto un benefico effetto dall’arrivo di Stravato, se è vero che con il nuovo allenatore in plancia di comando i biancazzurri hanno subito solo un inciampo.

Dopo i borghigiani arriva l’ocean’s eleven, nel senso che si staglia una vera e propria flotta di squadre a quota 11.

Tra queste si riconoscono il volto più disteso del Ciampino, che ha costretto all’ennesima figura barbina un Gaeta per il quale ci sentiamo di destinare la massima vicinanza ai suoi tifosi, quello rabbuiato del Morolo, che ha smarrito due punti ormai acquisiti per colpa di quel geniaccio di Aglitti, e quello di Formia ed Atletico Boville.

Corrucciato il primo, alle prese con una crisi economica a dir poco sanguinosa, deluso il secondo, perché costretto alla resa dal cuore di un gruppo di ragazzi che ha giocato solo per amore della maglia e per propria dignità.

Qualità che non dimostra chi “cattura” accordi in estate disattendendoli clamorosamente dopo una manciata di mesi.

Ed il nostro calcio senza memoria è ancora pieno di questi signori…