Eretum Monterotondo, capitan Alessandri fa le carte al campionato: “Girone bellissimo, siamo pronti a giocarcelo anche noi”

Eretum Monterotondo, capitan Alessandri fa le carte al campionato: “Girone bellissimo, siamo pronti a giocarcelo anche noi”

L’Eretum Monterotondo ha strappato applausi al proprio pubblico domenica scorsa.

A differenza di quanto accaduto nelle ultime stagioni, quando spesso i gialloblu faticavano nelle prime uscite stagionali e si trovavano immediatamente nelle condizioni di recuperare, stavolta la prima è stata buona.

Al Fausto Cecconi gli eretini e la Valle del Tevere hanno dato vita ad un confronto molto acceso sotto il profilo agonistico e prodigo di spunti interessanti sotto quello tecnico.

La vittoria, arrivata grazie alla rete di Andrea De Marco, significa molto in termini di autostima per gli uomini di Fabrizio Perrotti che ora preparano il secondo assalto difficile, quello contro il Ladispoli, di un trittico iniziale che si concluderà ricevendo la visita della Vis Artena.

Carlo Alessandri è una delle certezze da cui è ripartito in estate il club.

Portiere d’indiscutibile spessore, ma soprattutto uomo dotato di rara e finissima grana umana, il capitano ha spaziato a trecentosessanta gradi sul momento della squadra e sul campionato in genere.

“Domenica scorsa abbiamo ottenuto una vittoria importante – esordisce il numero uno gialloblu – Ieri insieme al mister abbiamo messo a fuoco quello che abbiamo considerato l’elemento focale della vittoria: la cattiveria.

Badate bene, non è che la Valle del Tevere non ne abbiamo messa in campo, tutt’altro.

monterotondo

Noi però lo siamo stati di più ed abbiamo conquistato un successo che vale molto, al termine di una partita accesa e zeppa di occasioni da una parte e dall’altra.

Diciamo che nel corso del pre-campionato avevamo maturato alcune impressioni circa le nostre potenzialità e questa gara ci ha dato l’pportunità di avere dei riscontri”.

Prima dell’ufficializzazione dei gironi, più d’uno aveva inserito l’Eretum Monterotondo tra le possibili vincitrici di un torneo che poi il 22 agosto è diventato una roulette russa con l’inserimento di club geograficamente non troppo pertinenti all’A di Eccellenza.

“Il mio stupore è stato relativo – riflette Alessandri – Ho percepito lamentele da parte di alcuni club sul piano squisitamente logistico, però è un girone che mi piace molto.

Facendo una riflessione ponderata, possiamo dire che il rimpasto ha portato ad un notevole innalzamento tecnico e di questo se ne gioverà l’equilibrio del torneo.

Noi siamo tra quelle dieci squadre che possono implementare il livello.

In estate la società ha svolto un mercato intelligente, mantenendo l’ossatura della scorsa stagione e puntellandola nei ruoli dove ne avevamo maggior bisogno”.

Una scelta che appare molto simile a quella operata dal Ladispoli, prossima avversaria dei nomentani.

“Un po’ mi ritrovo nella mentalità dei tirrenici – continua il portiere – Li percepisco come una realtà intelligente, in estate hanno fatto scelte di continuità e, allo stesso tempo, di discontinuità e questa cosa mi fa un po’ paura in vista di domenica”.

Paolo Nista Ds Ladispoli
Paolo Nista Ds Ladispoli

Ad Alessandri e compagni spetterà anche l’onore di essere i primi ad affrontare i rossoblu nel nuovo impianto.

“Lo scorso anno, parlando con il ds Nista gli ho chiesto se sarei riuscito a vedere il loro nuovo campo prima di smettere e lui mi ha risposto che sarei stato accontentato nel giro di pochi mesi.

Mi farà uno strano effetto – scherza Alessandri – Per me il Martini Marescotti era la “certezza marrone” della stagione”.

Rocchi e soci faranno parte di quella famiglia allargata che, nella visione di numerosi addetti ai lavori, può giocarsi il torneo fino in fondo.

“Come detto in precedenza, vedo dieci squadre in grado di prendersi la vetta ed il Ladispoli è senz’altro tra queste – commenta l’estremo difensore – Tra le altre, cito la belva Astrea, di cui temo il risveglio, Cre.Cas. e Monti Cimini, che mi solleticano particolarmente la fantasia, e la Vis Artena che m’incuriosce molto”.

Il calendario ha giocato un tiro mancino agli eretini, costretti ad affrontare subito tre possibili scontri diretti.

“Il nostro è il classico inizio di stagione, dove ti svegli oppure il campionato ti mette immediatamente nelle condizioni di doverti risollevare sul piano mentale e noi questo scotto lo abbiamo già pagato nel recente passato.

In sorte ci sono toccati tre titani?

Io rispondo: va bene, giochiamoceli e vediamo che succede…”.

Oltre ad essere uno dei calciatori più esperti nella rosa gialloblu, Alessandri può tranquillamente essere annoverato tra i numi tutelari del nostro dilettantismo.

“Il mio rapporto con il calcio è sicuramente evoluto nel corso del tempo – medita Alessandri – Ho avuto la fortuna di passare attraverso cambiamenti generazionali spiccati, affrontando oppure avendo la possibilità di condividere lo spogliatoio con giocatori importanti in passato.

Questi hanno lasciato delle tracce profonde in noi che allora eravamo giovani.

Possiamo definirci i depositari di un certo tipo di sentimenti, talvolta anche di comportamenti che sfociavano nell’assurdo, che poi abbiamo rielaborato nel tempo.

Quelli della mia fascia d’età hanno in qualche modo trattenuto i loro caratteri, il loro spirito.

Sono stati formativi, anche se le loro ansie talvolta cozzavano con le nostre ambizioni dell’epoca.

Il loro insegnamento maggiore è stato il piacere di giocare in queste categorie.

Ce lo hanno trasmesso con gli atti e con le parole.

Noi non potremo fare lo stesso con i giovani d’oggi: primo perchè siamo minoritari rispetto a loro in uno spogliatoio e quindi abbiamo meno peso politico rispetto ad una quindicina d’anni fa, secondo perchè tra noi e gli under attuali esiste un background culturale diverso e far passare concetti è dura.

Ora come ora, parecchi ragazzi vedono i giocatori più esperti nello stesso modo in cui Pinocchio guardava Mangiafuoco.

Pensano che noi vogliamo imporci a tutti i costi ed il dialogo diventa quasi impossibile.

Piano piano però cresceranno”.

perrotti monterotondo

Finalino dedicato a Fabrizio Perrotti, chiamato in estate dal club a raccogliere l’eredità di Paolo Malizia.

“In passato lo avevo affrontato unicamente da avversario e adesso sto conoscendo una persona molto rigorosa ma anche pronta al dialogo – sottolinea Alessandri – A volte, mi vien da pensare che noi persone come Perrotti, che ha un curriculum calcistico spaventoso, tendiamo a trascurarle, a non coinvolgerle pienamente affinchè possano trasmettere per intero il loro sapere.

Non è colpa di nessuno, è la vita che va di corsa ed il tempo non ci è amico, però mi piace sottolineare l’enorme coinvolgimento che il mister ha nei confronti di tutti, così come un’umiltà che non sempre manifestano quelli che, da calciatori, arrivano a giocare cinquecento partite tra Serie B e Serie D”.