Foligno, tira una brutta aria: si svincola anche la Juniores, regolarità del campionato a rischio

Foligno, tira una brutta aria: si svincola anche la Juniores, regolarità del campionato a rischio

Di Alessandro Bastianelli.

Domenica il Foligno, per la terza gara consecutiva, ha schierato una formazione Juniores in campo in Serie D, stavolta contro il Monterosi. Risultato finale: 7 – 0, che si va a sommare alle altre 7 reti prese giovedì dal Trestina e alle 4 incassate (con ricorso del Foligno in atto ndr) dal Latte Dolce domenica scorsa.

I ragazzi della Juniores del Foligno (gestita peraltro da una società limitrofa in concessione), premiati quest’oggi dall’USSI e da un’associazione di tifosi con il premio “Miglior Falchetto” – tradizionalmente assegnato a Giugno – si sono sobbarcati l’onere di tenere almeno a galla il nome della storica società umbra, ma hanno chiesto in blocco al presidente dimissionario del CDA Gianluca Ius lo svincolo entro martedì 13 Dicembre.

Così, dopo lo svincolo di tutta la rosa (ad eccezione di Merkaj, formalmente ancora in rosa poiché in prestito dal Castel Del Piano) giunto come un fulmine a ciel sereno la scorsa settimana, il Foligno rischia di ritrovarsi senza nessun giocatore in organico, con una situazione debitoria importante (salita recentemente a 109.000 Euro, qui la fonte), stretto nella morsa del rischio fallimento/radiazione.

Il ‘Falco’ è esposto a una fine ingloriosa per i suoi colori, a meno di due anni dal precedente fallimento datato Marzo 2015. Allora si riuscì a portare a termine il campionato e ad iscrivere la società, sotto un altro nome (Città di Foligno)  al campionato di Serie D, ma i problemi di gestione si ripresentarono, puntuali, nel Febbraio del 2016.

All’epoca, il Presidente Roberto Damaschi aveva venduto il 100% delle quote societarie all’imprenditore romano Alessandro Nuccilli, il quale però le avrebbe detenute soltanto per pochi mesi, lasciando la società nel Giugno del 2016 al gruppo rappresentato da Gianluca Ius.

I mesi fra Febbraio e Maggio sono esiziali per capire la situazione attuale del Foligno. Dopo appena un mese di lavoro, il Presidente Nuccilli comunicò alla stampa che avrebbe ceduto a sua volta le quote perché sarebbero spuntati nuovi accordi da onorare che Damaschi avrebbe occultato, a cui l’ex presidente rispose minacciando querele.

La patata bollente passò poi alle mani di Gianluca Ius, il quale confermò alcuni giocatori, riallestì un organico dignitoso con un budget contenuto, ma non riuscì a stabilire una sinergia né con i tifosi né con le istituzioni, lasciando la baracca nelle scorse settimane al sorgere di altre situazioni debitorie.

In questo bailamme di accuse reciproche fra presidenti e comune, veleni, fughe e debiti, l’unica certezza è che il Foligno rischia concretamente di sparire.

Senza giocatori ed allenatore, senza presidente, senza soggetti interessati all’acquisto e, da domani, senza neanche la Juniores, il ‘Falco’ non potrebbe più schierare nemmeno la formazione scesa in campo nelle ultime domeniche.

In questo scenario, al di là del dispiacere per la fine ingloriosa di una piazza con 89 anni di storia, la regolarità del girone G è gravemente a rischio. 

Ciò va soprattutto a scapito di Rieti, Ostiamare, Arzachena e Nuorese, che contro i biancocelesti avevano lasciato punti in strada. Punti che invece sono finiti comodamente nelle tasche di Latte Dolce, Monterosi e Trestina, solo per citare gli ultimi.

Adesso si aprono due scenari, uno dei quali passibili di biforcazione:

  1. La proprietà riesce a trovare dei soggetti interessati all’acquisto del Foligno, vende la società, tiene in blocco la Juniores e tenta di ricostruire una squadra puntando su giocatori svincolati e su un tecnico sul mercato
  2. La Juniores viene svincolata e la squadra lasciata a sé stessa. In questo caso, il ritiro sarebbe la soluzione inevitabile. Regolamento alla mano, ci sarebbero due soluzioni: se il ritiro avvenisse entro la fine del girone di andata (18 Dicembre) verrebbero rese nulle tutte le gare ufficiali del Foligno, e le squadre che hanno affrontato sinora i Falchetti si vedrebbero togliere i propri punti; se invece il Foligno si ritirasse nel girone di ritorno, tutte le gare del ritorno si concluderebbero sul 3 – 0 a tavolino, una soluzione che renderebbe davvero falsato il campionato.

Ritiro o non ritiro, girone di andata o di ritorno, possiamo comunque già parlare di un campionato falsato, che ha visto scendere in campo 18 squadre per le prime 13 giornate, 17 per le restanti.

Il calcio a Foligno sembra destinato a una fine deplorevole, aprendo uno scenario poco regolamentare anche per l’intero Girone G della Serie D.