GAETA, PARLA IL FISIOTERAPISTA COLANTUONO: “IO, CONFESSORE BIANCOROSSO”

GAETA, PARLA IL FISIOTERAPISTA COLANTUONO: “IO, CONFESSORE BIANCOROSSO”

Sala Stampa del giovedì un po’ speciale, con la presenza non di un calciatore ma ugualmente di uno dei protagonisti della stagione gaetana e dell’attuale splendida cavalcata della squadra biancorossa.

Tra i segreti del Gaeta vi è senza dubbio il giovane, ottimo massofisioterapista scaurese Pasquale Colantuono, laureato in Scienze Motorie, una laurea magistrale con specializzazione in attività motorie preventive ed adattative, un titolo di massofisioterapista e mezierista.

Per cinque anni Colantuono è stato al Formia Calcio, da quattro anni è il terapista del Terracina Beach Soccer Serie A e dallo scorso mese di agosto è entrato a far parte dello staff tecnico della Polisportiva Gaeta.
Ormai sono passati alcuni mesi, come ti sei trovato a Gaeta?
“Gaeta è una grande piazza.

Sinceramente ho trovato una Società attenta, che soprattutto non mette pressioni, uno staff tecnico molto preparato.

E aggiungo, i giocatori ci stanno facendo togliere molte soddisfazioni”.
Il tuo rapporto con i ragazzi?
“Il mio rapporto con tutti i calciatori è cordiale, ottimo.

Io sono un po’ il loro “confessore”, quello con cui interagiscono di più, quello con cui sono più a contatto e con cui si sfogano anche”.
Sembra che la situazione infortuni quest’anno, toccando ferro, sia positiva…
“Sì a dir il vero i pochi infortuni registratisi finora sono il risultato di una buona preparazione, di allenamenti ben svolti e della serietà dei ragazzi perché poi, alla fin fine, una sana alimentazione ed un corretto stile di vita sono alla base della prevenzione di possibili infortuni.

Quelle poche situazioni che si sono determinate sono riconducibili alle disastrose situazioni di alcuni campi su cui si è giocato”.
Di te si dice che curi ogni aspetto relativo alla tua attività, forse anche di più.

Ti ritieni un perfezionista?
“Beh sì, nella vita mi ritengo un perfezionista.

Col Gaeta non faccio solo il massaggiatore, ma anche da riabilitatore, quindi mi occupo del recupero degli infortunati.

Se volete, aggiungete che faccio anche una sorta di psicologo, in quanto si è creato un rapporto per cui sapendoli ascoltare, quando i ragazzi hanno delle problematiche, vengono da me e cerco per quanto mi è possibile, di aiutarli”.
La tua attività è senza dubbio svolta con tanta passione.

Potremmo parlare di una vera vocazione?
“Sì assolutamente.

Io credo che da terapista chiudersi in uno studio e trattare delle persone ha un fine, ovviamente quello riabilitativo, far star bene le persone.

Poi però quando metti i piedi su un campo da calcio ti accorgi che hai delle motivazioni in più, specie per uno come me che ama lo sport ed ha praticato da piccolo l’attività agonistica, anche a livello semiprofessionistico con la Pallavolo Gaeta.

E’ un qualcosa che ti porta a star bene”.
La Società ha molta fiducia in te, in particolare il Presidente ha detto che quest’anno l’arrivo di Colantuono è stato il miglior acquisto…
“Ringrazio il Presidente Belalba.

Ma il mio lavoro si esplica tramite quello di altre persone.

Voglio dire che mia attività viene svolta al meglio quando la Società asseconda le mie richieste e soprattutto si può contare su uno staff tecnico con cui potersi confrontare e scambiare delle informazioni”.
Come giudichi l’attuale momento del Gaeta?
“Prima dell’inizio del campionato non eravamo accreditati tra le prime, oggi al di là della classifica possiamo confrontarci a pari livello con tutte.

Intanto siamo felici per aver centrato l’obbiettivo stagionale, cioè quello di una salvezza tranquilla.

Ora entriamo in una fase di divertimento, che non sappiamo dove potrà portarci.

Spero di cuore che possiamo toglierci altre soddisfazioni.

A livello personale è una specie di rivalsa, dopo l’epilogo triste dello scorso anno a Formia”.

 

(Ufficio Stampa Pol. Gaeta)