IL RITORNO DI GRECO “IL MALTESE”: “PRONTO A RIMETTERMI IN GIOCO NEL LAZIO”

IL RITORNO DI GRECO “IL MALTESE”: “PRONTO A RIMETTERMI IN GIOCO NEL LAZIO”

A cura di Valerio Caprino

Dopo l’esperienza internazionale maturata a Malta, ora è pronto per catapultarsi nuovamente nel nostro calcio.alfonso greco

Ad Alfonso Greco, tecnico romano esportato al di fuori dei confini patri nelle ultime 3 stagioni, la voglia di tornare nella sua città e di riavvicinarsi a casa, lo ha portato a maturare la decisione, oramai definitiva, di lasciare l’isola.

Con il contratto in scadenza con lo Sliema Wanderers, nonostante qualche proposta sempre relativa al campionato maltese, ora l’attenzione del tecnico è rivolta nuovamente al calcio italiano.

E per questo motivo lo abbiamo sentito proprio a pochi giorni da suo rientro in Italia, nella sua Ostia.

 

Mister, ci racconti subito quello che ha vissuto in queste ultime 3 stagioni in cui non ci siamo più incontrati sui campi del nostro calcio.

“E’ stata un’esperienza bellissima e professionalmente molto importante per me.

Sono passato dal calcio dilettante, da allenatore della Pro Cisterna, ad affrontare con la mia nuova squadra i preliminari di Champions League.

Ho avuto il piacere di allenare giocatori provenienti da tutto il mondo, in un contesto davvero da Serie A a livello organizzativo”.

E invece a livello tecnico, che campionato è quello di Serie A maltese ?

“E’ un campionato anomalo perché composto da sole 12 squadre che giocano su 3 campi.

A livello tecnico lo possiamo paragonare ad una buona Lega Pro italiana.

Si possono schierare 5 stranieri, indipendentemente dalla loro provenienza”.

Nella rosa erano presenti anche giocatori italiani ?

“Si, ne ho allenati due.

Bianciardi , un difensore che aveva fatto già molta Serie C in Italia tra Benevento, Cassino, Vibonese e Celano, e poi Barbetti, anche lui ex Celano, soprannominato il De Rossi dello Sliema”.

E ora il desiderio di tornare in Italia, per allenare in quale categoria ?

“Credo che già trovare una buona Serie D potrebbe essere un’occasione importante.

C’era stato a tal proposito un contatto con una squadra laziale proprio di Serie D ma poi non se n’è fatto più nulla”.

Che notizie le arrivavano a Malta circa lo stato del nostro calcio dilettante/semiprofessionistico ?

“Notizie certamente non positive.

Notizie che non mi hanno invogliato a tornare.

Ma il desiderio di stare vicino ai miei cari dopo questi anni di lontananza ha avuto il sopravvento.

Però so che di società serie ne sono rimaste davvero poche.

Sento parlare di allenatori che portano sponsor, allenatori pubblicizzati nonostante non abbiano un curriculum di cui sicuramente vantarsi.

Probabilmente questa situazione mi porterà ad iniziare la stagione senza squadra, con la possibilità poi comunque di subentrare nei mesi successivi, quando cioè le società inizieranno ad accorgersi che le cose non vanno per il verso giusto”.

Eppure, l’esperienza non le manca, considerando il suo passato da calciatore professionista.

Forse la sua “colpa” è stata quella di giocare sempre al fuori dal Lazio, dove a livello dilettantistico è meno conosciuto di altri?

“Beh, forse è proprio così.

Dopo l’esordio con la Lazio, ho girato molto tra Catania, Cagliari, Spal, Turris, Cosenza, Pisa, Carrarese e altre.

Nel Lazio non mi sono fermato molto, e forse proprio per questo motivo a livello calcistico sono meno conosciuto di altri”.

In bocca al lupo mister, con l’augurio di vederla presto su qualche panchina italiana.

“Grazie.

A Malta sono stato benissimo ed è un’esperienza che rifarei, ma ora sono pronto a rimettermi gioco anche qui”.