La Pescatori Ostia e il suo percorso di crescita: Luigi Baioni ci svela le chiavi

La Pescatori Ostia e il suo percorso di crescita: Luigi Baioni ci svela le chiavi

E’ormai un punto di riferimento centrale nel calcio dilettantistico lidense, per tanti anni con l’Ostiamare e attualmente con la Pescatori Ostia.

Stiamo parlando di Luigi Baioni, direttore generale degli squali dall’inizio di questa stagione calcistica.

Un percorso decisamente trionfante quello del direttore con l’Ostiamare in passato, sia nella prima squadra, con cui è stata raggiunta la Serie D, che con il settore giovanile e la scuola calcio, migliorate costantemente nel corso degli anni, con il riconoscimento scuola calcio “Elite”.

A piccoli passi, come fatto con i gabbiani, il direttore spera di poter ripercorrere le stesse tappe anche con la Pescatori Ostia, arrivando a strutturare la società sempre in maniera migliore, con una costante implementazione sotto tutti i punti di vista.

Andiamo, dunque, a sviscerare i vari punti d’interesse dello storico club del Borghetto.

Direttore, da dove è nata la possibilità di andare alla Pescatori e quali sono le condizioni che l’hanno spinta a lanciarsi in questo nuovo progetto?

“Come sai, ho operato per tanti anni, con successo, con l’Ostiamare e, in generale, nel territorio di Ostia, a cui sono profondamente legato. 

E’un piccolo progetto di una società emergente, con delle difficoltà economiche e impiantistiche, ma intenzionata a fare bene nei prossimi anni. 

Stiamo cercando di muoverci in fretta, affrontando le problematiche nella maniera migliore.”

Sicuramente, il fiore all’occhiello è rappresentato dalla prima squadra, che sta facendo molto bene in Promozione. Dove volete arrivare? 

“Tranne l’ultima partita, che vogliamo dimenticare al più presto, questa è una squadra che sta facendo molto bene e sulla quale si è intervenuti nel giusto modo. 

Ad inizio anno, sicuramente, l’obiettivo era fare bene, ma non pensavamo di poter ambire all’Eccellenza, dato che ci stavano squadre più competitive, anche dal punto di vista dell’impiantistica sulla situazione generale delle nostre strutture. 

Basti pensare a Virtus Ardea e Fiumicino, che hanno a disposizione dei veri e propri stadi in cui poter giocare. 

Comunque, non sono superstizioso e non fatico a dire che i risultati sono sempre il frutto del lavoro e se siamo così in alto, il merito è di una programmazione fatta nella maniera migliore.”

 

Per quanto riguarda la linfa di ogni società, scuola calcio e settore giovanile, invece, a che punto siete con il vostro percorso di miglioramento? 

“La scuola calcio è fondamentale ed è la base di ogni società che vuole migliorare nel corso degli anni. 

Io sono sempre stato dell’idea che le fortune si costruiscono dalle fondamenta. 

Abbiamo avviato il progetto con la scuola calcio, con una settantina di ragazzi e contiamo di crescere, di anno in anno, raddoppiando il numero degli iscritti. 

L’importante è cercare di far sentire i ragazzi a casa e mantenere un’ossatura buona, su cui poi aggiungere degli elementi. 

Abbiamo una buona Juniores, nel settore giovanile, in grado di competere per le prime posizioni e ci giochiamo molto nella prossima partita contro l’Academy Ladispoli. 

Vogliamo prenderci le categorie Elite con tutte le squadre, ma sappiamo che non sarà semplice e ci vorranno degli anni. 

Con l’Ostiamare, ci abbiamo messo più di quattro anni per raggiungere con tutte le squadre il livello maggiore, agevolati anche da un impianto bellissimo.” 

 

Parlando di impiantistica sportiva, cosa sempre fondamentale per una società, voi avete il famoso campo in terra. Avete intenzione di cambiare qualcosa nei prossimi anni?

“Paradossalmente, vedo che molti bambini si trovano bene in quel campo e poi fanno meno fatica ad adattarsi al sintetico. 

Mentre se fosse la situazione opposta, non sarebbe lo stesso. 

Sappiamo di dover necessariamente migliorare le nostre strutture e con l’aiuto e il sostegno dei soci volenterosi che sono alle nostre spalle, possiamo sicuramente intervenire positivamente. “

Sicuramente, sta affrontando questa esperienza con un bagaglio importante alle spalle. Lo considera un punto di forza?

“L’esperienza nell’organizzare una società ti fa migliorare in tutto. 

Dalla scelta dei giocatori, agli sponsor o i tornei da organizzare. 

I miei anni passati mi hanno aiutato a limitare il margine di errore. 

Alla fine, gran parte del successo sta nel conoscere l’ambiente e sapere come intervenire, riducendo al massimo le possibilità di sbagliare. 

Per esempio, come era già successo tra Ostiamare e Fiorentina, qui alla Pescatori abbiamo subito concluso un’affiliazione con il Perugia. 

Collaborando con club professionistici, riusciamo a migliorare il nostro lavoro, nella preparazione degli allenatori, dello staff e nella qualità degli allenamenti.”

Infine, da grande conoscitore del nostro calcio, non posso esimermi dal chiederle un giudizio sul Torneo Beppe Viola, che ha già vinto in passato. Vuoi già sbilanciarti con un pronostico per la quarantesima edizione?

“Ricordo bene l’edizione vinta nel 2016, con mister Mussoni in panchina, un allenatore che posso dire di aver lanciato nel nostro calcio e aver giustamente creduto nella sua straordinaria preparazione.

Fu un anno bellissimo e vincemmo il torneo meritatamente, con delle belle prestazioni fino alla finale. 

Ho un giocatore, Flavio Bucri, in prima squadra nella Pescatori, che faceva parte di quel gruppo in biancoviola e poi andò anche alla Roma. 

E’un torneo di livello altissimo, probabilmente uno dei migliori in Italia e il migliore nel Lazio, anche per la qualità nell’organizzazione e le novità introdotte di anno in anno. 

Con la mia Pescatori, spero di poterci partecipare un giorno, appena riusciremo a creare delle squadre più competitive e all’altezza del torneo. 

Per il prossimo torneo, vedo comunque favorite le solite squadre, che stanno dominando queste categorie da diversi anni a questa parte. 

Ultimamente, ci sono meno sorprese perchè tutte ci tengono tantissimo al torneo e giocano al massimo delle loro possibilità.”