La Virtus Ardea e il suo percorso con il presidente Stazi: “Amo il calcio e cerco di farlo nella maniera migliore”

La Virtus Ardea e il suo percorso con il presidente Stazi: “Amo il calcio e cerco di farlo nella maniera migliore”

Ultima in ordine cronologico, ma non per importanza: stiamo parlando della Virtus Ardea del presidente Roberto Stazi.

Una grande creatura, nata dall’immenso amore del suo presidente per il calcio,addirrittura nel 2014: un passato più che recente.

Una società, insidiatasi nel territorio ardeatino, in una zona geografica ricca di società storiche, con un passato importante: tra tante difficoltà e sacrifici, la Virtus Ardea ha saputo strutturare rapidamente la sua bellissima storia, salendo rapidamente dalla Terza Categoria alla Promozione.

Quest’anno, per la prima volta, sembra aver alzato ulteriormente il livello e si sta destreggiando ottimamente nel girone C di Promozione, quello del litorale.

Con il presidente della Virtus Ardea,  uomo di calcio, catapultatosi nel presente con tanti sogni e speranze, abbiamo voluto ricostruire l’intero percorso della società, fino a proiettarci nel suo possibile futuro.

Presidente, per investire nel calcio dilettantistico, ci vuole tanta passione, impegno e sacrifici. Lei, come tanti altri in questo settore, ha deciso di concentrare i suoi sforzi, andando addirittura a fondare una nuova società nel territorio ardeatino. Da dove nasce la sua idea?

“Amo follemente questo sport e sono un grande sognatore. 

Da bambini, noi sognavamo di diventare grandi calciatori, giocando nel campo in pozzolana del Mazzucchi. 

La passione per il calcio, quello storico campo, ci hanno tolto dalla strada, dando la possibilità a tanti ragazzi di crescere bene e con sani principi. 

La mia prima esperienza in assoluto è stata come dirigente dell’Airone Ardea di Lorenzo Petricca.

Il nostro è un territorio che non può offrire molto e l’obiettivo è quello di crescere i ragazzi con valori importanti, che solo uno sport come il calcio, se fatto nella giusta maniera, riesce a diffondere. 

Con tanti sforzi e sacrifici, ci siamo saputi strutturare e, da quando abbiamo fondato la Virtus Ardea di cui ho preso le redini,  abbiamo fatto una piccola scalata fino alla Promozione.”

Come si struttura la vostra società? Come vi siete adattati alle diverse categorie che avete affrontato, man mano che il livello saliva?

“La squadra è nata dall’idea di un sogno condiviso con pochi. 

Bisogna essere davvero matti per stare tutte le domeniche, con qualsiasi condizione metereologica o avversità, sui campi da calcio, cercando sempre di trasmettere il giusto atteggiamento ai ragazzi (ridendo). 

Davide Pontesilli, in seguito, ha dovuto abbandonare il nostro progetto, che inizialmente, contava un trio affiatato insieme ad Alessio Pezzuolo, che ancora oggi è la mia grande spalla in questa nostra creatura. 

Da Massimo Benedetti a Michele Bilotta, mister in carica, devo ringraziare i tanti allenatori che si sono succeduti, per il grande contributo che hanno dato alla nostra causa. 

Tutti i componenti dello staff che sono passati per la nostra realtà, sono rimasti molto legati poichè cerchiamo sempre di creare una grande famiglia. 

Finchè giochi una terza o seconda categoria, gli sforzi economici sono minori, ma quando il livello sale, bisogna sapersi strutturare. 

Organizzare una società, con le trasferte e tutti i ragazzi che dobbiamo seguire, non è un compito facile, soprattutto se si vuole farlo nella giusta maniera. “

 

Con l’arrivo di Bilotta, qualcosa sembra essere cambiato presidente? 

“Questo è il primo anno in cui stiamo cercando di alzare veramente il livello. 

Dopo un paio di annate in questa categoria, non vogliamo più soltanto parteciparci, ma essere competitivi. 

Abbiamo inserito nello staff tantissime figure:  Arturo Zeppetella (preparatore atletico), Ivano Frioli (preparatore dei portieri), Stefano Graziani (mister in seconda),Filippo Marcelletti (altro dirigente). 

Una menzione particolare va fatta per Fabrizio Del Grosso, lo scorso anno nostro allenatore come traghettatore e direttore sportivo in questa annata. Ci sta dando un grande aiuto con la sua immensa professionalità.

La ciliegina è il nostro mister, Michele Bilotta, un allenatore preparato e meticoloso, che non lascia nulla al caso. 

Siamo ormai giunti quasi alla fine del girone d’andata e abbiamo capito che non dobbiamo temere nessuno e vogliamo essere competitivi al massimo contro tutte le squadre del nostro girone. “

Non avete uno stadio vostro e nemmeno  un settore giovanile. Immagino, sia una difficoltà in più per voi? 

“Bisognerebbe innanzitutto avere una struttura propria per poter creare le tante squadre pronte ad affrontare le varie categorie delle giovanili. 

Riuscire a farlo in provincia, non è un compito semplice, ma non posso negare che sarebbe bellissimo poterlo fare. 

Per il momento, mi sento di ringraziare calorosamente Antonio Pezone, che ci ha sempre fatto sentire a casa e con cui ho un bellissimo rapporto. 

Alla Pineta dei Liberti, ci stiamo trovando meravigliosamente. “

Quindi, una volta raggiunta questa categoria, possiamo dire comunque che non vi ponete limiti? 

“In questa stagione, c’è anche un pò di rammarico per non aver saputo portare a casa diverse partite. 

Giochiamo bene, ma spesso non riusciamo ad essere concreti e perfino domenica scorsa contro la Lodigiani, siamo andati veramente vicini alla beffa. 

Come detto, ci siamo ben strutturati, anche con gli under, che a mio giudizio, sono sempre la parte difficile e riuscire a prendere dei giovani forti, non è mai semplice, considerando anche l’obbligo di schierarli. 

Tuttavia, avendo perso solo due volte, possiamo dire di essere stati molto competitivi per tutto il girone d’andata. 

Domenica, abbiamo un altro match importantissimo contro il Fiumicino e non possiamo sbagliare. 

Nel girone di ritorno, sappiamo di poter fare anche meglio di così.”

Infine, le chiedo il suo ricordo più bello e un suo particolare sogno o speranza per il futuro. 

“Il ricordo più bello è indubbiamente la cavalcata in Prima Categoria. 

Avevamo davvero una bellissima squadra, con tanti giocatori importanti e affrontavamo compagini storiche e più strutturate nel territorio come Centro Sportivo Primavera e Indomita Pomezia. 

Il mio sogno per il futuro, invece, è quello di fare calcio bene, in modo sano e passionale, migliorando però sempre i risultati sportivi. 

Come ho detto, questa è la prima vera stagione in cui abbiamo deciso di non voler soltanto partecipare in Promozione. 

Sognare non costa nulla (altro sorriso).