LUCIDI, DALLA PANCHINA AL DIVANO: “SE MI METTO AD ASPETTARE UN PROGETTO, MI SA CHE RESTO QUI SOPRA…”

LUCIDI, DALLA PANCHINA AL DIVANO: “SE MI METTO AD ASPETTARE UN PROGETTO, MI SA CHE RESTO QUI SOPRA…”

Un silenzio lungo e, per certi versi, assordante visto il personaggio in questione.

Ora che le clamorose dimissioni d’inizio stagione da tecnico del Serpentara BellegraOlevano sono solo un lontano ricordo, Fabio Lucidi torna a parlare.

Nessuna polemica, questo è bene chiarirlo fin da subito.

L’occasione ce la offre la lotta a tre per la conquista del secondo posto nel Girone B di Eccellenza.

Chi meglio di lui, che nella passata stagione fu tra gli artefici massimi del capolavoro che permise al giovane club dei presidenti Ferro e Falanesca di cimentarsi per la prima volta nella sua giovane storia al di fuori dei confini regionali, può argomentare sul duello tra Anzio, Audace e Vis Artena?

Ecco cosa ci ha risposto.

 

Lucidi, il Girone B sta entrando nella fase cruciale.

Che idea si è fatto sul torneo?

“Premetto che non ho visto tantissime partite, però non credo di sbagliare se dico che i valori non sono gli stessi della passata stagione.

Dodici mesi fa ci fu molta più battaglia per il primato, mentre quest’anno il Città di Ciampino ha preso immediatamente il comando e non lo ha mai mollato”.

In compenso, a quattro giornate dal termine (solo tre per Anzio e Città di Ciampino, ndr) è bagarre per la conquista del secondo posto.

Il pareggio dell’Anzio a Lido dei Pini ha riacceso le speranze delle inseguitrici.

“Sì, ma nonostante questo vedo l’Anzio nettamente favorito per il raggiungimento della piazza d’onore.

Detto questo, però, un pensierino l’ho fatto sull’Audace e dipende da quello che sta facendo una squadra che mi porta entusiasmo.

audace empolitanaSotto certi aspetti, questa banda di ragazzini con un Regis scatenato lì davanti mi ricorda il mio Serpentara ed i valori che volevamo proporre.

Ognuna delle tre squadre in lizza sarà comunque artefice del proprio destino nelle prossime settimane”.

Fa il tifo per qualcuno in particolare?

“Io tifo solamente per i miei “Immortali”, come mi piace definire tutti quei meravigliosi ragazzi con cui ho condiviso le due annate a Bellegra ed Olevano.

Adesso sono tuti sparpagliati, chi a Ciampino (Casciotti), chi ad Anzio (Barile) e chi ad Artena (Romagnoli e Valentino).

BARILEIo tifo solo per loro, anche se naturalmente ci sarà chi gioirà e chi ci resterà male.

A tutti loro va il mio personale in bocca al lupo.

Mettiamola comunque così: queste ultime settimane ci stanno ripagando di una suspense che è mancata nel resto del campionato.

Peccato per il Cassino e per la sua sconfitta in semifinale.

Ora auguro a tutte le squadre in lizza per i play-off di vivere quel genere di esperienza, perchè è emozionante e ti dà il piacere di stare insieme e di crescere come gruppo”.

Provo a riaprire vecchie ferite.

Cosa rimane a distanza di dodici mesi da quella straordinaria doppietta Paterno-Monticelli?

“Purtroppo non è tempo di ricordi questo.

serpentaraOra come ora il Serpentara è invischiato in una posizione di classifica non semplice e sta cercando di salvare quella categoria che tutti insieme ci siamo guadagnati l’anno scorso.

I ricordi di quei momenti magari li tireremo fuori a giugno…”.

Sono trascorsi quasi sette mesi dal suo addio al club.

In questo lasso di tempo quanto le è mancata la quotidianità del lavoro sul campo?

“Dopo le dimissioni ci ho messo un po’ a ricaricare le pile.

Per me rinunciare ad una categoria che dopo tanto tempo ero riuscito a conquistarmi ha rappresentato una vera mazzata.

Ora però sento che la voglia sta tornando , anche se in giro di situazioni serie ne vedo ben poche…”.

Per tornare in panchina ne farà una questione di categoria oppure valuterà in base all’eventuale progetto che le proporranno?

“Se aspettiamo un progetto, mi sa che possiamo restarcene comodi sul divano.

Io parlo di persone, persone serie.

Visto che io ritengo di esserlo, spero di incontrare lungo la strada persone che si dimostrino altrettanto serie nei miei confronti.

Come direbbe qualcuno assai più noto di me, si può fare calcio nel modo giusto e con i giusti comportamenti in qualsiasi categoria”.