LUPA CASTELLI ROMANI, CRONACA DI UN’INVASIONE FESTOSA A RETE ORO

LUPA CASTELLI ROMANI, CRONACA DI UN’INVASIONE FESTOSA A RETE ORO

Erano in ventiquattro.

Come le ore.

Ed almeno un’ora di tempo ciascuno avrebbero meritato per descrivere un trionfo leggendario, ognuno dal proprio personalissimo punto di osservazione.

Nel pomeriggio di ieri, la Lupa Castelli Romani ha letteralmente preso d’assalto gli studi televisivi di Rete Oro, scegliendo la trasmissione sportiva legata al mondo dei dilettanti più longeva della nostra regione per celebrare il proprio trionfo.

A fare gli onori di casa ha provveduto Raffaele Minichino che, con il prezioso supporto della bella Serena Di Ceglie, ha riservato circa novanta minuti (noblesse oblige) della diretta domenicale agli “Illegali“.

La squadra di Cristiano Gagliarducci, seduto accanto al suo antico mentore Giuliano Farinelli, tecnico del Ceccano che sportivamente ha riconosciuto i meriti dei neocampioni regionali, era presente con quasi tutti i suoi effettivi.

Oltre al mister carpinetano, che si è cinto d’alloro alla sua prima da allenatore nel massimo campionato regionale, la società giallorossa era rappresentata dal Direttore Generale Pietro Rosato, dal Direttore Sportivo Fabio Iengo, dal Team Manager Luigi Ferrari, dal Segretario Generale Marco Bevilacqua, dal Preparatore Atletico Mauro Taraborelli e dalla Responsabile della Comunicazione Guendalina Fortunati.

Assente giustificato per impegni di natura personale il Presidente Alessandro Virzi, che tuttavia ha seguito la diretta indirizzando ai suoi ragazzi un paio di sms.

E poi c’erano naturalmente i ragazzi, splendidi artefici di una stagione che rimarrà inchiodata a lungo nella mente degli appassionati del nostro calcio.

C’era il capitano Emanuele Mancini, equilibrato e schivo come sempre, protagonista di un bel duetto con Gagliarducci, il quale gli ha spiegato che presto gli rivelerà il vero motivo per cui ha destinato proprio a lui la fascia.

C’era Renan Pippi, brasiliano per certi versi atipico, che dall’alto dei suoi ventidue centri stagionali (e mancano ancora cinque partite) sta comandando la classifica dei bomber nostrani.

C’era Orlando Fanasca, vecchio cuore marinese che ha indirizzato anche parole di malcelato affetto verso quella splendida squadra che un paio di stagioni fa di questi tempi arrivò ad un passo dal professionismo.

C’era Tommaso Gamboni, bersagliato di messaggi da amici ed appassionati che ancora si domandano come mai uno così giochi ancora in Eccellenza.

C’era Marco Paolacci, uno che forse anche quest’anno avrebbe fatto al caso della Lupa Roma, ma alla fine di Lupa ne ha scelta un’altra, rivelandosi un fattore decisivo.

C’era Francesco Colantoni, venti assist da esterno difensivo, un altro che da Guidonia a Frascati passando per Pomezia ha un formidabile credito con quei geni che non gli hanno riservato i placoscenici che si sarebbe ampiamente meritato.

C’era Fabrizio Antonini, per tutti “Il Papero“, uno che sulla mediana ha dettato legge per anni in queste latitudini e che quest’anno ha accettato con serenità e saggezza un ruolo da comprimario, rivelandosi comunque essenziale per le dinamiche del gruppo.

C’era Marco Proietti, arrivato a dicembre dal Sulmona e calatosi alla grande all’interno di un gruppo granitico, così come Giulio Rufini che già condivise gli umori di gran parte di questa squadra all’epoca della remuntada genzanese dello scorso anno.

E poi, ultimi ma non ultimi, c’erano i ragazzi, quei famosi under che spesso per inesperienza costituiscono la croce di una squadra e che a Frascati ne sono stati invece delizia per l’apporto determinante che hanno dato alla causa.

Applausi, meritatissimi, ai vari Lorenzo Abbatini, Matteo D’Orazi, Daniel Gordini, Alessio Maccaroni, Valerio Copponi, Loris Traditi, Denis Casu e Fabrizio Roberti.

Tutti con le qualità per emergere nei prossimi anni, tutti con un nome che rimarrà per sempre inciso nel grande libro del nostro calcio regionale.