È di sicuro la squadra del momento. La matricola terribile, capace di inanellare quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque giornate che le hanno permesso di raggiungere il quinto posto, in piena zona play-off. Il Santa Maria Mole Marino racchiude tutto quello che di buono una neo promossa, per di più alla sua primissima esperienza in serie D, possa augurarsi di avere. La pensa così anche il numero uno del sodalizio castellano, Armando De Simone, che ha solo parole di apprezzamento per la sua squadra e i suoi collaboratori più stretti. “Ho un gruppo formidabile, formato da persone impagabili che credono nel nostro progetto e continuano a dare il loro appoggio con passione e dedizione. Il merito è di tutti da Bazzucchi a Nulli a Mattia, dai direttori Romboli e Berardi al mister Incarbona”. Ed è proprio grazie a Incarbona che è arrivata la svolta. Dopo un avvio così e così, culminato con i sei gol rimediati al “Fiore” dal pur terribile San Cesareo e la successiva sconfitta di Selargius, De Simone decide di affidarsi al tecnico della Juniores e di dare il benservito a Chirico, l’allenatore del dopo-Leone. Da lì la lunga risalita, costruita grazie ai gol di Delgado, alla fantasia di Crescenzo, all’inossidabilità di Quadrini e a tutto un team che sembra, a questo punto, aver ritrovato i giusti equilibri. Ma non tutto è oro quello che luccica. Ai risultati sul campo si alternano vicende che il presidente considera “pericolose” per il futuro della sua società. “Mi appello a tutti, in particolare alle istituzioni, affinché possano darci una mano per andare avanti. Le difficoltà sono tante, soprattutto di carattere economico, tenere una struttura come lo stadio di Marino non è facile e, se siamo arrivati fin qui, abbiamo la pretesa di volerci restare e di non rovinare la nostra storia trentennale fatta di successi e tante soddisfazioni per i nostri tifosi”. Sintomo che qualcosa che non va c’è e che il presidente si augura possa risolversi in breve tempo. Il destino del Santa Maria delle Mole quest’anno si è venuto ad intrecciare con quello di Marino. Terminata l’era Esposito, tra tanti rimpianti e qualche “mah” di troppo, è toccato a De Simone non interrompere il percorso calcistico marinese che ha sempre sognato in grande ma vissuto costantemente tra alti e bassi. Da qui il Mole Marino, una squadra giovane ma fatta anche di esperienza. Domenica c’è la trasferta di Maccarese, squadra in difficoltà, ma sulla quale De Simone predica il massimo della concentrazione. “Ci sarà da battagliare fino alla fine domenica. La mia è una squadra che può vincere e perdere con tutti quindi non dobbiamo guardare la classifica ma affrontare ogni sfida con massima umiltà. Il campo non mi ha mai preoccupato perché so quali sono le nostre potenzialità e fin dove possiamo arrivare. Qualcuno, però, da fuori deve mettersi una mano sulla coscienza e aiutarci nelle difficoltà”. Esposito docet.
Piero Zomegnan