MORICONI: “SE SEGNO DOMENICA, POSSO ANCHE METTERMI IN PANCHINA PER TUTTA LA STAGIONE”

MORICONI: “SE SEGNO DOMENICA, POSSO ANCHE METTERMI IN PANCHINA PER TUTTA LA STAGIONE”

Lo strepitoso rendimento del Colleferro in questa prima fase della stagione è figlio di tanti padri.

Merito della società che non sta facendo mancare nulla sotto alcun punto di vista, merito di un tecnico, Fraioli, che sembra essersi calato perfettamente in una realtà per lui completamente nuova e merito ovviamente a chi in campo ci va da due mesi a questa parte.

Tra i nuovi arrivati e coloro che già facevano parte delle precedenti edizioni del rooster colleferrino, un ruolo di primaria importanza lo occupa senza dubbio Pierluigi Moriconi.

Ventitre anni compiuti proprio alla vigilia dello start ufficiale del campionato, l’esterno di Fiuggi è ormai da tempo una colonna portante della squadra.

Questo è per lui il quinto torneo consecutivo con la maglia rossonera sulle spalle.

Terzino destro, ma all’occorrenza sa ben disimpegnarsi anche da centrale, Moriconi ha vissuto tutte le pagine belle e brutte del club nell’ultimo lustro.

E’ lui a quarantotto ore dal fischio d’inizio ad introdurci nelle emozioni del pre-derby con la Semprevisa.

 

Moriconi, l’inizio di stagione del Colleferro è stato memorabile.

Vi aspettavate una partenza del genere?

“Dall’inizio del campionato stiamo lavorando con grande umiltà e spirito di sacrificio.

Forse però neppure noi immaginavamo di partire così forte all’inizio”.

L’unico neo è stata la sconfitta di Albano Laziale.

Per il resto avete fatto percorso netto sia in campionato che in Coppa Italia.

“Paradossalmente proprio la sconfitta con l’Albalonga ci ha dato consapevolezza e ci ha spinto a lavorare ancora meglio allenamento dopo allenamento”.

E pensare che pochi mesi fa proprio la sconfitta contro di loro segnò di fatto la fine delle speranze play-off per voi…

“Quella era la nostra ultima spiaggia e purtroppo le cose non andarono bene.

Quella di poche settimane fa potrebbe invece essere stata la molla che serviva per farci disputare un grande campionato.

Siamo tutti convinti che quella attuale possa rappresentare una stagione importante per il Colleferro.

Siamo tutti carichi e concentrati”.

Per lei, fiuggino di nascita ma colleferrino d’adozione, è ormai il quinto anno al Caslini.

“A questa maglia mi legano tanti ricordi belli ed altri meno.

Qui ho vinto due coppe e sono cose che non si dimenticano.

Credo che questa possa essere davvero la stagione della consacrazione per il Colleferro”.

Lei in passato è stato anche il capitano del Colleferro.

Le pesa che adesso la fascia sia sul braccio di Morelli?

“Io credo che capitani si debba esserlo dentro, nello spirito.

Emanuele è un leader, sia dentro che fuori del campo, ed è giusto che la porti lui.

Io preferisco lavorare per la squadra e fare i fatti in mezzo al campo.

Quest’anno poi non devo neanche mettermi a parlare con l’arbitro, quindi ho un grattacapo in meno (ride)…”.

Lei è del ’91, quindi non è più un under.

E’ insolito vedere un ruolo come il suo occupato da un elemento non più in età di lega.

“E’ vero e questo mi dà stimoli ancora maggiori per guadagnarmi il posto in campo.

Io cerco sempre di lavorare sodo in allenamento e lo faccio anche per essere da pungolo per i compagni più giovani”.

Fraioli sembra gradire…

“Il mister mi sta dando fiducia ed io cerco di ripagarlo con le prestazioni.

Con lui il rapporto è ottimo, c’è dialogo, anche se poi ogni individuo ha il proprio carattere e la propria personalità”.

Nelle stagioni passate avevate costruito un grande gruppo all’interno dello spogliatoio.

Viste da fuori, le cose sembrano andare allo stesso modo anche quest’anno.

“Sono contento che la nostra compattezza si percepisca anche dall’esterno.

Il nostro è un gruppo solido ed anche i nuovi si sono integrati benissimo

I vari Marini, Felici e Neri sono tutti delle splendide persone.

Quest’ultimo, ad esempio, veniva da un campionato vinto con la Lupa Roma in D, ma non lo ha fatto pesare a nessuno.

Si è presentato qui con grande umiltà e queste sono qualità che bisogna sottolineare”.

Domenica arriva il derby.

“Sono giorni che non si parla di altro.

La scorsa stagione vincemmo alla grande il primo, mentre le cose andarono male al ritorno.

Questa sono partite strane, a parte.

Quello che posso dire è che vogliamo vincere a tutti i costi per dare un’altra soddisfazione al nostro pubblico”.

Rivedrà alcuni vecchi amici che ora indossano la maglia della Semprevisa…

“Ci saranno Antonini e Salvagni, due ex dal dente avvelenato.

Li saluterò con piacere prima della partita”.

Provi a fare un sogno ad occhi aperti: è il novantesimo, le capita l’occasione giusta e lei la butta dentro.

“Per me sarebbe l’apoteosi totale, non saprei neppure come reagirei in un caso simile.

Mi farei guidare dall’istinto in una situazione simile”.

Cosa sarebbe disposto a fare perchè questo sogno si avverasse?

“Forse sarei disposto a non giocare più fino al termine del campionato.

Scherzo, per carità, non vorrei che il mister mi prendesse in parola (ride)

Come si suol dire in questi casi, però, la cosa importante non è chi segna, ma semplicemente che a vincere sia il Colleferro”.

Questa settimana è stata tristemente segnata dall’aggressione patita dal suo ex allenatore, Baiocco, a Montespaccato.

Cosa si sente di dire in merito?

“Queste sono vicende inutili, gratuite e che non dovrebbero mai accadere.

Il calcio è e deve rimanere divertimento e passione.

In campo si suda, si lotta, ma alla fine di ogni partita ci si stringe la mano e ci si saluta.

Stop.

Quando capitano episodi del genere, immagino cosa possa pensare un ragazzino di quindici anni che gioca nel settore giovanile.

Magari legge un articolo su internet e decide di smettere, perchè ha paura che in futuro possa essere vittima anche lui di una situazione così.

Io non capisco proprio cosa sia passato per la testa di quell’individuo.

Giorni fa, ho sentito mister Baiocco, perchè mi sentivo in dovere di farlo.

So che lunedì prossimo dovrà sottoporsi all’intervento.

Gli faccio un grande in bocca al lupo, sperando di rivederlo al più presto in campo”.