MOROLO, MODALITA’ STAND-BY. ADINOLFI: “INVERTIRE LA ROTTA PER TENERCI LONTANI DALLA ZONA CALDA”

MOROLO, MODALITA’ STAND-BY. ADINOLFI: “INVERTIRE LA ROTTA PER TENERCI LONTANI DALLA ZONA CALDA”

A cura di Tia Colantuono.

 

Bassa quota.

Il vento freddo degli ultimi mesi sembra aver tarpato le ali al Morolo, reduce dalla sfortunata trasferta di Albano, terminata sul risultato di 2 reti a 1 per la formazione di Gagliarducci.

Quinto k.o. nelle ultime 8 giornate, per un bottino di appena 5 punti conquistati da gennaio ad oggi.

Ancora nove “gare-paracadute” al termine di una stagione che ha registrato qualche turbolenza e abbassamento di quota per gli undici di mister Emiliano Adinolfi, chiamato già a partire dalla sfida in programma domenica contro la Vis Artena ad un obbligato cambio di rotta, onde evitare pericolosi atterraggi d’emergenza in zona play out.

Cosa prevede il bollettino meteo stilato dal tecnico biancorosso?

“Sono fiducioso, affronteremo la maggior parte degli scontri diretti in casa dove cercheremo di conquistare i punti che fin qui sono mancati”.

Cinture allacciate, dunque, fino al prossimo 3 maggio, in attesa di un posto in prima classe sul volo targato Eccellenza 2015-2016.

 

Mister, da gennaio ad oggi avete totalizzato appena 5 punti sui 24 a disposizione.

Come si spiega un cammino così in fase calante rispetto al trend positivo di inizio stagione?

“Abbiamo dovuto fare i conti con infortuni e squalifiche.

Non disponendo di una panchina lunga siamo stati condizionati dalle varie assenze che mi hanno spesso costretto a scelte di formazione obbligate”.

Vi attendono nell’immediato due partite che potranno dir molto in termini di classifica.

Vis Artena e Pomezia rappresentano uno snodo cruciale, un appuntamento da non fallire per riconfermarsi in Eccellenza?

“Assolutamente sì.

Ci dividono pochi punti dalla Vis Artena, è a tutti gli effetti uno scontro diretto per la salvezza, in cui cercheremo di sfruttare a nostro vantaggio il fattore campo.

Credo, comunque, che a nove gare dalla fine del campionato l’obiettivo debba essere quello di raccogliere quanti più punti possibili, al di là dei calcoli da classifica”.

I vostri obiettivi hanno subito delle modifiche da settembre ad oggi?

“No, abbiamo sempre parlato di salvezza tranquilla.

Abbiamo disputato un grande inizio di stagione, ma siamo rimasti con i piedi per terra sapendo che nel corso dell’anno avremmo patito un momento di flessione, di crisi, come quella che abbiamo vissuto recentemente.

Siamo comunque tranquilli, faremo del nostro meglio per vincere gli scontri contro le nostre inseguitrici e dirette concorrenti in classifica nell’intento di tenerci quanto più lontani possibili dalla zona calda”.

Ad oggi il bilancio è positivo o negativo?

“Senza alcun dubbio positivo, soprattutto alla luce di diversi fattori condizionanti quali il ridimensionamento del budget societario e la presenza di 6/7 under titolari in rosa, il che non fa che mettere in mostra l’ottimo lavoro svolto in questi anni dal nostro settore giovanile, in continua crescita”.

C’è qualcosa da recriminare?

“Purtroppo sì.

Abbiamo perso diverse gare proprio allo scadere della ripresa, mi riferisco per esempio alla sfida contro il Colleferro dove abbiamo subito il goal dello svantaggio a tre minuti dalla fine, nonostante avessimo disputato una buona gara.

E’ un copione sfortunato e che si è ripetuto in troppe occasioni, anche se non voglio certo farlo passare per un alibi o una giustificazione ai vari insuccessi maturati di recente”.

Nove gare al termine, quante possibilità avete di recuperare posizioni in classifica considerando che il Nettuno vi precede di ben 11 lunghezze?

“Poche, il Nettuno è una squadra con tanti giocatori esperti, non mi stupisce che ci precedano in classifica.

Li affronteremo a fine mese, ovviamente se prima di allora dovessimo recuperare qualche punto potrei cambiare valutazione, ad oggi credo che le nostre concorrenti siano altre”.

Eppure proprio Catanzani in una recente intervista, riferendosi al Morolo e al Pomezia ha parlato di Campionato disputato ben al di sotto delle reali possibilità a disposizione.

“E’ un punto di vista che rispetto ma non condivido.

Conosco molto bene alcune delle squadre che militano nel Girone B di Eccellenza e credo che quegli stessi 11 punti che ci separano dal Nettuno siano la prova del fatto che le prime otto squadre in classifica abbiano a disposizione mezzi di gran lunga superiori a quelli di società quali Morolo, Pomezia, Borgo Podgora, Semprevisa, ecc. 

E’ un momento critico per il calcio del nostro ambiente, del nostro bacino, siamo costretti a fare continuamente i conti con problemi di natura economica che spesso compromettono il conseguimento di risultati sul campo”.

Saliamo per un attimo in classifica, chi lo vince il Campionato?

Quale squadra vede più accreditata per il titolo tra Nuova Itri e Colleferro?

E’ prematuro estromettere dalla corsa al primo posto il Serpentara?

“Il Colleferro resta la favorita, hanno subito una leggera flessione in occasione dell’esonero di Fraioli, vincere a Itri, però, è stata una bella presa di posizione.

Inoltre, dispongono di una rosa di livello oltre che di una panchina lunghissima che lascia spazio a qualsiasi soluzione alternativa.

La Nuova Itri è un’ottima squadra che ha disputato fin qui un cammino ben al di sopra delle aspettative e delle possibilità.

Per quanto riguarda il Serpentara credo rappresenti un outsider di lusso, è un gruppo davvero forte, a tratti decisivo soprattutto nelle riprese”.

Quali sono i limiti e i pregi del suo gruppo?

“Essendo la mia una squadra molto giovane, credo che il nostro miglior pregio sia la coesione, oltre che l’armonia che si respira quotidianamente nello spogliatoio.

Per quanto riguarda i difetti, invece, senza alcun dubbio l’inesperienza e talvolta la prontezza di reazione, il farsi trovare preparati in ogni circostanza.

E’ un limite legato all’età, al fatto che molti dei miei giocatori stanno vivendo la loro prima esperienza in Eccellenza, detto questo però, quando si gioca in prima squadra bisogna maturare il prima possibile, si deve contemplare un progetto di crescita ma in tempi brevi”.

Il Morolo è una squadra a sua immagine e somiglianza?

“Assolutamente sì, soprattutto nella misura in cui affrontare le grandi squadre significa rischiare qualcosa pur di proporre il proprio modo di fare, il proprio gioco.

In fondo è quello che è accaduto ad Albano, abbiamo affrontato gli uomini di Gagliarducci a viso aperto, il risultato purtroppo non ci ha premiato, ma ciò non toglie qualità al nostro lavoro”.

Qual è la sua filosofia di calcio?

“Mi piace lavorare sui dettagli che possono talvolta fare la differenza anche quando si dispone di una squadra offensiva e propositiva, la stessa a cui ambisco da sempre”.

Crede che a partire dal prossimo anno sarà possibile porre le basi per un progetto calcistico che nutra ambizioni più alte della salvezza diretta?

“Me lo auguro per la società, per i ragazzi e per tutto l’ambiente.

Questo è un club ambizioso, cercheremo con la dirigenza di dar continuità al lavoro di questi ultimi due anni, nella speranza di poter presto lottare per i vertici della classifica”.

Le chiedo con un aggettivo di descrivere la sua esperienza sulla panchina del Morolo.

“Avvincente.

Dopo i due anni trascorsi a Ceccano, non è stato semplicissimo mettere in luce il mio valore in così breve tempo.

Credo di aver dimostrato con la mia voglia di fare, con la mia professionalità di meritare la fiducia che era stata riposta in me”.

Proiettiamoci per un attimo nel futuro, a settembre la vedremo ancora alla guida del Morolo?

“Penso che per correttezza la prima parola spetti alla società, spero comunque di poterle rispondere di sì ad obiettivi centrati”.

In conclusione, le pongo una domanda che forse si addice più ad un calciatore che non ad un allenatore, tuttavia, vista la sua giovane età, credo possa essere comunque pertinente.

Qual è il sogno nel cassetto di mister Emiliano Adinolfi?

“Quello di migliorarsi, di disputare un giorno un campionato di livello superiore, di cimentarsi con una categoria diversa”.