PAPAGNA: “VJS VELLETRI, QUESTO E’ IL MOMENTO DELLA VERITA'”

PAPAGNA: “VJS VELLETRI, QUESTO E’ IL MOMENTO DELLA VERITA'”

David Papagna (nella foto con il collega Borro, ndr) è un portiere che fa i punti.

Classe 1979, è uno di quegli uomini di calcio che hanno un passato importante.

Approdato a Velletri direttamente da Borgo Flora, ci ha messo poco a conquistare la piazza con le sue parate che hanno tenuto in piedi la Vjs di Bindi anche nei momenti più difficili, quando la vittoria sembrava poter svanire da un momento all’altro.

Esperienza da vendere, determinazione, grinta e piedi per terra: queste le caratteristiche dell’estremo difensore che senza esistazione si può definire uno dei più forti nel panorama calcistico laziale (e non solo).

Purtroppo un infortunio lo ha costretto ad abbandonare prima del tempo il campo.

Non sembrava essere grave all’inizio, ma poi si è rivelato più serio del previsto.

Nonostante questo però, è sempre presente in tribuna al “Giovanni Scavo” e talvolta anche in trasferta a seguire i compagni ed incoraggiarli.

Non sarà la stessa cosa, ma un po’ di quella sicurezza che trasmetteva al reparto difensivo da dentro la porta adesso la riesce a trasmettere anche dalle gradinate.

 

 

David Papagna, portiere di lusso per la categoria.

La prima domanda è d’obbligo: la tua stagione è finita, quali sono i tempi di recupero e quando potremo rivederti in campo?

“Grazie per il “ portiere di lusso”, ne sono lusingato.

Mi opererò fra qualche settimana, anche perché purtroppo ho dovuto far coincidere gli impegni lavorativi con i tempi per l’intervento.

Tornerò in campo verosimilmente ad agosto, pronto a ricominciare la nuova stagione”.

Il portiere titolare Borro si sta comportando molto bene.

Cosa gli diresti per incoraggiarlo e quali consigli gli daresti per un finale di stagione che si preannuncia incandescente?

“Borro sta migliorando partita dopo partita e di questo sono contento; è giovane e logicamente aveva bisogno di un minimo di rodaggio.

Il consiglio che posso dargli è di vivere questo finale di campionato serenamente, cercando di divertirsi e di non pensare all’importanza delle partite che dovremo disputare.

A mio parere questo tipo di partite sono le più belle da giocare, ma soprattutto nei ragazzi giovani, proprio per la loro importanza, possono generare un’ansia ingiustificata.

Quindi gli direi semplicemente di viverle con serenità concentrazione divertimento e consapevolezza dei propri mezzi, senza strafare”.

Alla vigilia del campionato la Vjs Velletri non era data tra le papabili, eppure dopo aver stazionato a lungo al primo posto, adesso è stabile al secondo.

Qual è il segreto di questo cammino?

“Un segreto non sarebbe più tale se lo svelassi.

A parte gli scherzi, credo che noi abbiamo tratto vantaggio dal fatto di essere un gruppo formato, che non ha dovuto aspettare per amalgamarsi, come forse è successo ad altre compagini, sulla carta più accreditate di noi, ma magari costruite quasi ex novo ad inizio stagione o cambiate in maniera importante nel mercato di riparazione”.

Quali sono le squadre che più ti hanno impressionato nelle gare disputate e quali gli attacchi che ti hanno impensierito di più?

“Di gare ne ho disputate poche purtroppo….

Indubbiamente direi il  Serpentara, il Trastevere, e personalmente il Ciampino, che non a caso sta tentando di risalire la china.

L’attacco che forse mi ha impressionato di più è stato quello del Trastevere, anche se non ricordo reparti offensivi che ci abbiano impegnato oltre le normali aspettative.

Il Serpentara sembra essere di un’altra categoria, ma oltre alla Vjs ci sono Cre.Cas. Palombara, Subiaco e Trastevere che non mollano”.

Ti aspettavi una lotta a cinque?

“Mi aspettavo un girone equilibrato.

Il Serpentara oggettivamente sembra avere qualcosa in più, anche se nello scontro diretto non ci è stato superiore.

Credo che per le squadre che annovera questo girone potrebbe quasi essere considerato un terzo girone di Eccellenza.

Comunque ho detto dall’inizio che era un girone difficile, nel quale però avremmo comodamente potuto dire la nostra”.

Che rapporto hai con mister Bindi e, se dovessi sottolinearne un pregio, cosa diresti?

“Un brutto rapporto.

Scherzo naturalmente.

E’ il terzo anno che lavoro con lui, ed è un allenatore preparato sotto diversi punti di vista.

Un pregio secondo me è che nelle difficoltà (che siano tecniche, organizzative, ambientali ) riesce a trarre il meglio dai propri giocatori, e dalla propria squadra, presentando sempre una ottima organizzazione tattica e spesso un gioco piacevole.

Poi è una persona con cui ci si può confrontare e questo non è un dettaglio di poco conto”.

Il pubblico di Velletri è stato il grande assente della stagione in più occasioni.

Quale messaggio vorresti dare alla città e ai tifosi per invogliarli a venire al campo a vedere la Vjs?

“Mi permetto di dire, senza volere offendere nessuno, che questo è stato un aspetto deludente di questi 2/3 di stagione.

A parte i ragazzi della tifoseria che ci seguono praticamente sempre, ed i soliti affezionati, sembra che la gente di Velletri non sia innamorata della propria squadra, indubbiamente anche per colpa delle annate precedenti in cui le cose non sono state molto positive.

I miei compagni, ed io fin quando sono stato in campo, lo staff, e la società stanno cercando di ottenere un risultato importante, per riportare il nome di Velletri nel calcio che conta.

Ma questo sembra che non basti.

Si percepisce una diffidenza che non è picevole.

Questi ragazzi hanno sposato la causa Velletri con voglia ed entusiasmo, e credo sia giusto sostenerli a maggior ragione visti i risultati che stanno ottenendo, in un girone come dicevo prima molto complicato.

Invece sembra quasi che sia tutto dovuto…

Sembra che siano tutti alla finestra pronti alla critica al primo risultato negativo, o magari a salire sul carro dei vincitori in caso di risultato positivo.

Alla gente direi solamente: “Venite allo Stadio, credeteci come ci abbiamo creduto noi”.

Magari potremmo gioire insieme al termine della stagione”.

Il prossimo trittico si preannuncia piuttosto impegnativo: Casalbarriera alla ricerca di punti salvezza, Città di Ciampino con residue speranze play off e Cre.Cas. che tra campionato e Coppa sta disputando una stagione ad altissimi livelli.

Che ti aspetti dalla Vjs?

“Mi aspetto determinazione, unità, e volontà.

E’ arrivato il momento della verità.

Questa squadra ha le qualità tecniche e morali per poter affrontare e portare a casa dei risultati in queste tre partite, e bisogna provarci.

Non sarà facile indubbiamente, ma mi aspetto continuità di risultati, come nelle ultime partite.

Mi dispiace solo di non poter essere utile ai miei compagni come vorrei, in un momento decisivo”.

Raccontaci un aneddoto relativo a questa stagione.

“Un aneddoto?

Sono stato promosso direttore sul campo, nel vero senso della parola.

Già i miei compagni da quando mi sono infortunato, mi chiamano direttore anche per via magari del mio abbigliamento in alcune circostanze.

Prima della partita casalinga con la Vis Subiaco, entro in campo con il mister Galli per vedere il riscaldamento.

Abbigliamento: jeans, camicia e giacca. Incontro l’allenatore del Subiaco, che fra l’altro mi conosce bene, lo saluto, lui mi guarda, mi dà la mano e mi dice “Buongiorno direttore!”.

Ora, senza nulla togliere al ruolo di direttore, mi sembra ancora presto per smettere”.

 

(Ufficio Stampa Vjs Velletri)