Real Monterotondo Scalo, Lupi ha un conto aperto con il passato: “Ci hanno sottovalutato, ora proviamo a prenderci la Serie D”

Real Monterotondo Scalo, Lupi ha un conto aperto con il passato: “Ci hanno sottovalutato, ora proviamo a prenderci la Serie D”

Ad oggi Il Real Monterotondo Scalo è, senza tema di smentita, la maggiore protagonista del nuovo format del Campionato di Eccellenza.

Partita a fari spenti e colpevolmente relegata dalla maggior parte degli osservatori, ivi compreso chi scrive, ad un mero ruolo di outsider, la squadra di Attilio Gregori è stata sin qui capace di saltare a piè pari ogni ostacolo nelle quattro esibizioni concesse.

Finora, al cospetto degli eretini hanno dovuto pagar dazio nell’ordine Fiumicino, Ottavia, Polisportiva Favl Cimini e Città di Cerveteri che complessivamente hanno incassato diciotto reti contro la prima forza del Girone A.

Costretta al turno di riposo forzato previsto dal calendario, la formazione cara al presidente Bruno Saccà si prepara alla sfida di via Varrone con il Pomezia.

Ad illustrare il momento della capolista provvede Marco Lupi, uno dei suoi uomini più rappresentativi e già autore di cinque reti in campionato.

 

In pochi si aspettavano un inizio del genere da parte vostra.

Date l’impressione di avere una marcia in più rispetto agli avversari.

“E’ vero, ad inizio campionato tutti parlavano di squadre come Pomezia, Aranova, Ladispoli e Polisportiva Favl Cimini e nessuno dello Scalo.

Noi però conoscevamo bene la nostra forza ed eravamo consapevoli di avere delle grandi qualità.

Buona parte del nostro gruppo è insieme ormai da anni e adesso stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro cominciato da tempo.

Tra noi non c’è traccia di egoismo, ma solo voglia di mettersi al servizio degli altri.

Non dimentichiamo che la costruzione di questa squadra ha avuto inizio tre anni fa ed in questo è stata importantissima l’opera di uomini come Albanesi e Politanò che erano già qui e ci hanno subito fatto sentire a casa”.

Nelle ultime due stagioni, al netto della storica vittoria della Coppa Italia, il Real Monterotondo Scalo non è stato particolarmente fortunato.

Sembra quasi che vogliate chiudere il cerchio dopo le ultime due stagioni in cui non avevate raccolto quanto seminato…

“Sono d’accordo.

Il rammarico per l’anno scorso è ancora vivo perché, al momento della sospensione, eravamo a due punti dal Montespaccato con lo scontro diretto da giocare in casa ed avevamo anche passato il primo turno della Fase Nazionale della Coppa Italia Dilettanti, eliminando uno squadrone come il Carbonia.

Insomma, c’erano grandi speranze per il finale di stagione, ma purtroppo è andata come è andata.

Faccio comunque i complimenti al Montespaccato, perché ha meritato la promozione in Serie D.

Speriamo di rifarci quest’anno (sorride)…”.

Ad inizio anno hai vissuto una breve parentesi a Tarquinia, fortemente voluto da mister David Centioni.

Cosa ti ha spinto a tornare al Pierangeli nei mesi scorsi?

“Lasciare Monterotondo Scalo era stata una decisione difficilissima, perché nel Lazio società come questa ce ne sono poche.

Il presidente è davvero una persona corretta ed onesta, qui non c’è pressione, ma solo la voglia di fare le cose per bene.

Non dimentichiamo che abbiamo raggiunto un terzo ed un secondo posto ed abbiamo vinto una Coppa Italia.

Non nascondo che, quando ho deciso di lasciare Tarquinia, ho ricevuto molte richieste, ma alla chiamata dello Scalo non potevo proprio dire di no”.

Dopo il break di domenica scorsa tornerete in campo a Pomezia su un campo che conosci discretamente bene…

“A Pomezia ho trascorso cinque stagioni bellissime, vincendo un Campionato di Promozione e per due volte la Coppa Italia di Eccellenza.

Non vedo l’ora di rimetter piede su quel campo.

Per me che ho vestito così a lungo la maglia dell’UniPomezia si tratterà di una sorta di derby, anche se ormai è passato tanto tempo.

Federico Valle per me è come un fratello, lo sento tutti i giorni e sarebbe bellissimo ritrovarci di fronte ai play-off con la speranza che sia noi che loro possiamo tagliare un traguardo importante.

Comunque, non dobbiamo farci ingannare dal momento che sta attraversando il Pomezia, perché loro sono una squadra forte e possono metterci in difficoltà.

In questo girone non dobbiamo fidarci di nessuno, ma dobbiamo sempre mantenere alta la concentrazione perché basta una sconfitta per essere ripresi e rimettere tutto in discussione.

Le rivali più pericolose?

Direi Aranova, Ladispoli ed anche PFC, che dispone di un tecnico come Scaricamazza che personalmente considero molto preparato”.